Il trasporto ferroviario cambia volto

Le Tmc, quelle agenzie che fanno muovere i viaggiatori d’affari lo sanno bene, lo smart working continuerà anche in epoca post Covid e una buona fetta di risorse continuerà a lavorare da remoto anche dopo che l’emergenza sanitaria sarà superata. Un fatto, questo, che si sta riflettendo anche sui modelli di business delle società ferroviarie. Ne parliamo con Marco De Angelis, direttore vendite Italo Treno-Ntv, che conferma: “Se oggi si guarda all’operatività di Italo è un’attività più rivolta al consumer, mentre prima parlavamo di business. Il traffico internazionale è ancora fermo e le nuove tratte introdotte si rivolgono all’utenza consumer”. Prova ne è la novità di questi ultimi giorni che vede il ritorno di Italo sull’Adriatica con otto servizi al giorno. Dal 13 giugno ci saranno infatti due nuovi servizi che collegheranno per la prima volta senza cambi intermedi l’Adriatica alle stazioni di Firenze Santa Maria Novella, Roma Termini e Napoli Centrale, mentre da metà luglio ripartiranno i servizi sulla linea Adriatica verso Milano e Bologna, con sei corse giornaliere.

Le trasferte saranno ridotte drasticamente e le aziende faranno lavorare molte persone da casa perché hanno visto che possono avere dei risparmi e che il livello di produttività resta buono”. Sono i commenti che De Angelis ha raccolto sondando una serie di aziende clienti. “Alcune imprese rimandano la ripresa delle trasferte di lavoro a dicembre, ma sarà comunque un mercato ibrido, che vedrà il protrarsi dell’utilizzo dei servizi digitali per organizzare riunioni di lavoro”, aggiunge.

Dall’aereo e dall’auto al treno

Il nuovo network di Italo Treno riflette proprio questa realtà. In città come Trieste, dove risiede un buon numero di Pmi, per scendere verso Bologna o Roma un tempo i passeggeri utilizzavano l’aereo, l’auto o i servizi su gomma, “oggi – sottolinea il direttore – con l’alta velocità ferroviaria si assiste ad una modalità di spostamento diversa. Anche in Puglia riusciamo a garantire un mix di movimentazione business e consumer su Brindisi e su Bari, così come in Calabria per gli avvicinamenti su Roma”.  “La realtà dei fatti – prosegue ancora – è che la Pmi finora ha sempre usato l’auto per spostarsi, mentre oggi si abbina il treno all’auto a noleggio, che nel frattempo ha ridimensionato i prezzi. Il vantaggio poi è che in treno si lavora. Tutto questo ha fatto cambiare il modello di circolazione. Attualmente le aziende lavorano in treno e poi prendono il car sharing o la vettura a noleggio. Se i governi andranno avanti con il focus sulle infrastrutture dell’alta velocità, in 3-4 anni il mercato circolerà in treno. Basta vedere ora i tanti feederaggi internazionali o intercontinentali assicurati dai vettori aerei”. Quel che ancora manca, secondo De Angelis, è l’interconnessione tra aeroporti e stazioni e fa l’esempio di una città come Madrid in Spagna, alla quale la nostra Roma Fiumicino potrebbe fare riferimento.

Sul prossimo numero del settimanale Guida Viaggi un primo piano sul trasporto ferroviario

Laura Dominici

 

Tags: ,

Potrebbe interessarti