Lusso, un potenziale di 100 miliardi

Il turismo è uno dei motori principali dell’economia italiana, il 13% del Pil secondo i dati Istat. In particolare, quello di lusso – che ad oggi vale 25 miliardi di euro, ma che raggiunge i 60, il 3% del Pil, considerando l’indotto fra spese dirette e indirette – può essere elemento strategico di sviluppo, se si pensa che il 60% dei beni luxury viene acquistato da visitatori stranieri. Da queste premesse è partito l’evento online Giornata Altagamma, organizzato dalla Fondazione, portavoce di 107 imprese dell’alta industria italiana, e che ha dato il via al dibattito tra i numerosi interlocutori, protagonisti del settore.

“L’attenzione al particolare e la capacità tutta italiana di far sentire a proprio agio il turista sono peculiarità che il governo vuole difendere e valorizzare – ha detto il ministro del Turismo, Massimo Garavaglia –. Nel Pnrr abbiamo stanziato fondi importanti nazionali e internazionali per ammodernare e qualificare le strutture, anche in chiave di sostenibilità ambientale”. Deve essere quindi un elemento imprescindibile nelle strategie di rilancio del Paese. La pandemia senza dubbio ha colpito in modo molto intenso il settore del turismo, ma l’Italia – secondo i dati statistici raccolti da Altagamma con la collaborazione di Bain & Company e Boston Consulting Group – risulta essere il Paese più desiderato dai viaggiatori. Questo elemento deve essere sfruttato affinché diventi anche il più visitato.

Il turismo degli alto-spendenti vale oggi 25 miliardi di euro, ma potrebbe salire tra i 60 e i 100 miliardi, ossia il 3% del Pil, se si considerasse l’indotto fra spese e consumi diretti e indiretti e le positive ricadute sul territorio. «È importante mettere in evidenza la dimensione di questo mercato – ha sottolineato il presidente Altagamma Matteo Lunelli -. Ma soprattutto lo straordinario potere moltiplicatore che ha non solo in termini di benefici sulla crescita economica, ma anche sulla reputazione del Paese: molti dei turisti alto-spendenti sono opinion leader e diventano ambasciatori di ciò che conoscono”. La sfida ambiziosa ma necessaria che Altagamma propone è attuare un piano di riposizionamento verso l’alto del settore.

Durante il dibattito avvenuto tra gli speaker  – tra i quali, riporta Il Corriere della Sera, erano presenti Andrea Guerra, ceo Lvmh Hospitality Excellence, il presidente Enit Giorgio Palmucci e Giovanna Vitelli, vice presidente Altagamma del settore nautico – sono emerse, analizzando i dati della ricerca ed elaborando una profilazione del turista alto-spendente che vuole venire in Italia, nove peculiarità su cui dovrebbe basarsi una strategia vincente per rilanciare il turismo di alta gamma in Italia. Una maggiore diffusione di hotel e residenze di eccellenza e qualità delle strutture già presenti, cercare di offrire esperienze uniche e personalizzate, investire affinché la mobilità diventi più innovativa ed esclusiva per questa nicchia del turismo, escogitare un piano di comunicazione e marketing sempre più improntato al digitale e un sistema di alta formazione turistica. Ancora, prosegue il quotidiano, cercare di destagionalizzare aree italiane che lo sono per definizione, come la Sicilia meta prettamente estiva, con un calendario ricco di eventi, far diventare il nostro Paese meta ambita per lo smart living, un riposizionamento per le destinazioni che sono già di forte interesse, come le città d’arte, e infine, un prevedere un piano di accelerazione sui turisti asiatici, tra i più attivi nel settore del luxury. Citando le recenti parole del premier Mario Draghi il presidente Lunelli ha concluso l’incontro ribadendo: “Non ho dubbi che il turismo in Italia riemergerà più forte di prima, dobbiamo però fare il possibile per aiutarlo. L’Italia è pronta per fare il benvenuto al mondo. Non vediamo l’ora che i flussi turistici ripartano”.

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