Secondo uno studio i Millennial, nel 2025, costituiranno il 50% del totale viaggiatori mondiali: si tratta, quindi, di un target numericamente non trascurabile, su cui puntare, anche in accordo a una recente analisi di Boston Consulting Group, per la ripartenza del comparto turistico e per modellare l’offerta secondo parametri affini a questa generazione.
Saranno, dunque, i più propensi a viaggiare una volta che sarà possibile farlo: una tendenza che confermano sia il mondo associativo sia quello del tour operating.
“La richiesta di poter viaggiare da parte di questa ’categoria’ di viaggiatori si sta già manifestando”, afferma Gianni Rebecchi, presidente di Assoviaggi.
Anche Massimo Broccoli, direttore commerciale Veratour, è della stessa idea: “Certamente i Millennial manifestano una forte propensione al viaggio, è per loro certamente un bisogno diventato primario e il non averlo potuto soddisfare per così tanto tempo ha accentuato sensibilmente questo desiderio”.
Un discorso applicabile a un livello più generale: “La stessa esigenza si può riscontrare in un target di clientela molto più ampio – spiega Broccoli -, in quanto la privazione della mobilità ha generato il bisogno di tornarlo a fare per tipologie di utenti di tutte le età”.
“I Millennial o generazione Y, tutti quelli nati dopo il 1981, sono in percentuale la generazione più propensa a viaggiare di sempre – sostiene Ivana Jelinic, presidente Fiavet -. I Centennial, cioè la Generazione Z, che comprende i nati fra il 1995-2000, non hanno nella loro mente un concetto di confine, l’idea di globalizzazione è innata nel loro pensiero. Quindi, sicuramente viaggeranno per primi, non vedono l’ora di riavere il loro mondo, ripartire – prosegue il presidente -. Sono quelli a meno rischio, eppure hanno rispettato le regole per non essere gli untori dei loro stessi affetti. Si svegliano la mattina e si mettono davanti a un device per studiare, comunicare, vivere il tempo libero. Non festeggiano compleanni, non escono la sera con gli amici, hanno chiuso le loro palestre, le loro piscine. Viaggeranno eccome, sarà una grande esplosione di libertà, una domanda mai vista”.
Ecco perché secondo Sara Prontera, direttore marketing Gruppo Nicolaus, saranno fondamentali “alcuni elementi correlati alla vacanza e cari a questa tipologia di viaggiatori: la possibilità di gestire il customer journey in digitale, in fase di pre stay, di vacanza e di post stay, il legame dell’offerta turistica a una causa sociale, secondo criteri altruistici di restituzione al territorio e alla comunità, la possibilità di vivere esperienze uniche e ricche, secondo un nuovo concetto di lusso. Proprio pensando a quelle che saranno, con tutta probabilità, le leve di scelta del viaggiatore nella ‘new normality’ – aggiunge Prontera – il nostro gruppo è impegnato in un profondo ripensamento dell’offerta turistica, che si configuri come una conversazione continua e ininterrotta con i propri interlocutori”.
Sulla stessa linea Elena Usilla, responsabile marketing t.o. & social media, e Alessandro Seghi, direttore commerciale trade Gruppo Alpitour: “La voglia di viaggiare, soprattutto nella fascia più giovane dei Millennial è molto forte. Saranno sicuramente tra i soggetti più decisi a ‘recuperare il tempo che si è perso’ durante il periodo pandemico – asseriscono i due manager -. Il bisogno di viaggiare si è fatto più forte, così come quello di socializzare e vivere esperienze outdoor. In questi mesi hanno raccolto molte informazioni sui viaggi che vorrebbero effettuare e hanno valutato soluzioni sempre diverse in funzione delle destinazioni che, di volta in volta, sembravano poter tornare accessibili. Inoltre – sottolineano Usilla e Seghi – i trend che individuiamo attraverso i nostri canali, prevalentemente i social, ci confermano una gran voglia di ripartire, anche se più che ‘tornare a viaggiare una volta che sarà possibile farlo’, notiamo che gli utenti si accontentano di ‘ciò che si può fare pur di ripartire: per esempio vacanze in Italia invece che all’estero, green invece che classiche”.
Le destinazioni
Ma quali destinazioni sceglierà questo target e quale budget di spesa avrà? “La domanda è estremamente complessa – dice Rebecchi -, l’arco temporale dei Millennial è di 20 anni, quindi persone che hanno appena concluso gli studi o sono ancora in iter di percorsi formativi, piuttosto che soggetti che dispongono di un reddito fisso”.
Secondo il presidente di Assoviaggi “servirebbe un sondaggio e studio in merito, dall’osservatorio agenzie di viaggi non è possibile rispondere proprio per i numerosi fattori che si intrecciano, per di più in un periodo ancora di perdurante di pandemia”.
“I Millennial sceglieranno chi li accoglierà meglio, chi li inviterà per primo con un’offerta dedicata in cui ci siano sostenibilità ambientale, spazi collettivi, connessione digitale, il mare, la natura, le esperienze uniche – fa presente Jelinic -. Non si tratta più di destinazioni – evidenzia il presidente Fiavet -, ma di prodotto dedicato. Quanto alla spesa, i giovani da sempre hanno un budget da giovani, ma sono loro che creano la destinazione. Chi pensa di non aver bisogno di ostelli e pacchetti low cost sta distruggendo la promozione mondiale della meta che vuole vendere. La generazione Y è invece al massimo del potenziale economico, ha famiglia e sicuramente cercherà la natura, ma anche la sicurezza”.
Non solo: “Sarà quella che vedremo tornare in agenzia – aggiunge Jelinic -, cosa che non ha fatto in precedenza, al debutto sul mercato”.
Fronte operatori e pensando al fatto che soprattutto i più giovani e indipendenti da vincoli familiari, manifestano grande voglia di partire, “immaginiamo che ci sarà una ripresa in funzione dei ‘corridoi’ turistici che verranno aperti – dichiarano Usilla e Seghi di Alpitour -. Grande attenzione sarà comunque rivolta all’Italia, alla Grecia e alla Spagna. Il budget medio di spesa sarà molto simile a quello del 2019, forse con una maggiore propensione a investirne una parte in coperture per garantire sicurezza e flessibilità in caso di ulteriori limitazioni. Il numero di viaggiatori potrebbe però essere più contenuto”.
In una prima fase questo target sarà condizionato come tutti “dalle possibilità che verranno concesse e quindi certamente all’interno dell’Ue – ribadisce Broccoli di Veratour -.Prevediamo un orientamento sull’Italia, la Spagna e soprattutto la Grecia per chi vorrà effettuare una vacanza al mare. Il budget di spesa in questa fase non crediamo sarà un elemento determinante ma ovviamente rispettando un buon rapporto qualità-prezzo”.
Di avviso leggermente diverso Prontera del Gruppo Nicolaus: “Non crediamo che la scelta di viaggio del Millennial sia influenzata dalla destinazione – chiarisce la manager -, quanto piuttosto dalla tipologia di esperienza che si propone in vacanza. La scelta di questa generazione va verso una vacanza autentica, ben organizzata, condivisibile sui propri canali social, con un apporto valoriale importante e con una forte connessione con il territorio”. Cioè il soggiorno può svolgersi in una destinazione italiana quanto in una estera.
Anche la spesa non vede un range specifico: “Secondo uno studio Kantar, il 77% dei Millennial non si fa problemi a investire il budget disponibile in un viaggio, purché lo stesso sia unico e indimenticabile – argomenta la manager -. Tra i Millennial, ora trenta/quarantenni, esistono differenti disponibilità, in questo momento sicuramente riviste in un’ottica prudenziale a causa dello scenario di crisi. Ci sono, addirittura, importanti studi che identificano in questa generazione il prossimo target del luxury travel”.
Nicoletta Somma