I vettori scoprono l’hedging sui biglietti

Proteggersi dalla volatilità dei ricavi provenienti dal ticketing così come il settore fa già con le fluttuazioni del prezzo del carburante e dei cambi monetari. E’ questa l’opportunità per il prossimo futuro dell’aviazione mondiale, ancora segnata dal conto miliardario del Covid e con un 2021 che si preannuncia non da meno, con un possibile ammanco di 39 miliardi di euro di ricavi a livello globale.

Nasce Skytra, la “borsa” dei biglietti aerei
E’ per questo che è nata Skytra, sussidiaria di Airbus che lo scorso dicembre ha ricevuto l’approvazione dalla Financial Conduct Authority del Regno Unito per diventare l’amministratore di riferimento regolamentato dei primi indici dei prezzi dei viaggi aerei, chiamati Skytra Price Indices. Il benchmark apre la strada alle compagnie aeree per fare hedging sui ricavi dei biglietti attraverso la negoziazione di futures e opzioni, che consentirebbero di mettere al sicuro con largo anticipo le entrate dei biglietti aerei, riducendo l’esposizione alle fluttuazioni dei prezzi e ai crolli della domanda causati da shock esterni come l’attuale pandemia, l’11 settembre o la Grande Recessione.

Cos’è l’hedging
L’hedging, come indicato dal nome inglese, è una strategia di copertura che consiste – per l’appunto – nel coprire una posizione aperta con un’altra posizione opposta. Grazie alla strategia dell’hedging è possibile in sostanza ridurre i rischi e, quindi, ottimizzare il money management preservando il capitale. L’hedging viene utilizzato con due obiettivi principali: la protezione del capitale e il guadagno sui movimenti correttivi.

Voli volatili
La co-fondatrice di Skytra, Elise Weber, stima che la prima compagnia aerea a muoversi sulle “airfare hedges” potrebbe iniziare già dal gennaio 2022, anche se ha aggiunto che Skytra non ha alcun controllo sui tempi effettivi. Attualmente  la neonata società pubblica sei ticket price indices al giorno, per il Nord America, l’Europa e l’Asia-Pacifico, oltre che per i viaggi tra Europa e Nord America, tra Asia-Pacifico e Nord America e tra Europa e Asia-Pacifico. Gli indici sono sviluppati sulla base dei dati forniti da Iata e dall’Ota Kiwi, che secondo Weber è in grado di intercettare oltre l’80% delle vendite globali. Ogni giorno, i benchmark sono determinati dal prezzo dei biglietti acquistati nelle quattro settimane precedenti. Il valore è misurato come il costo medio pagato in dollari dai clienti delle compagnie aeree per chilometro percorso. Anche prima del Covid, ha affermato Weber, le tariffe aeree erano volatili, con prezzi che variavano tra il 7% e il 22% all’anno. La crisi che la pandemia ha causato al settore aereo è servita solo a riaffermare quanto possa essere utile l’hedging per i vettori. Ad esempio, uno studio della Embry-Riddle Aeronautical University pubblicato lo scorso dicembre sul Journal of International Finance and Economics, sottoposto a peer review, ha rilevato che, se sottoposti ad hedging, i prezzi dei biglietti transatlantici della United potrebbero deprezzarsi del 98%, causando di converso per la compagnia solo un -8% nelle entrate.

Gli svantaggi non fermano i vettori
Tali operazioni hanno naturalmente anche un potenziale svantaggio. Se i prezzi dei biglietti aumentano dopo che l’hedge è stato fissato, le compagnie aeree perdono infatti margini mentre gli investitori – tra i quali potrebbero potenzialmente inserirsi agenzie di viaggi, aziende di altri settori dell’industria del travel come hotel e noleggi auto e speculatori – ne beneficiano. Tuttavia, Weber ha affermato che avere entrate e guadagni più prevedibili migliorerebbe i rating del credito delle compagnie aeree, con conseguenti migliori condizioni di prestito. Ciò è particolarmente importante ora, poiché i vettori emergono dalla pandemia gravati da miliardi di dollari di nuovo debito. In effetti, ha affermato Weber, Airbus ha lanciato Skytra perché crede di poter vendere più aerei se le compagnie aeree possono prevedere più facilmente i ricavi: “Airbus, in definitiva, stabilizzando il settore e rendendolo più prevedibile, aumenta la capacità delle compagnie aeree di investire”.

Matthew Tringham, un altro co-fondatore di Air Skytra, ha affermato che diverse compagnie aeree si stanno già iscrivendo agli indici Skytra. Air France e Finnair sono due compagnie aeree che hanno pubblicamente espresso interesse a entrare nell’hedging dei biglietti aerei. Christine Rovelli, vicepresidente senior delle finanze e della gestione della flotta di Finnair, ha affermato che il vettore non ha ancora deciso se aderire perché “c’è ancora molto da analizzare, soprattutto nel confrontare la relazione tra gli indici Skytra e le tariffe effettive di Finnair”. La manager ha però aggiunto che Finnair ha collaborato con Skytra nella creazione degli indici già dal 2019 proprio perché ha intuito il valore potenziale dell’hedging per ottenere maggiore certezza dei ricavi. “Vendiamo un prodotto i cui costi non possono essere determinati completamente finché non forniamo effettivamente il servizio”, ha affermato Rovelli.

C’è anche il BT
John Strickland, direttore di JLS Consulting
con sede a Londra e un tempo responsabile della gestione delle entrate per Klm Uk, concorda sul fatto che l’hedging delle tariffe aeree ha il potenziale per aiutare le compagnie aeree a pianificare meglio. “Se c’è un modo per difendersi dall’imprevedibilità delle entrate, proprio come le compagnie aeree si proteggono già dai capricci del carburante e del cambio valuta, allora sia i vettori che gli investitori potrebbero voler vedere qualche certezza. Ma solo il tempo dirà se ne vale la pena”.

Oltre a preparare il terreno per il trading di future sui biglietti aerei, Skytra vede i suoi indici dei prezzi come un vantaggio per il segmento dei viaggi aziendali. “Le aziende – ha affermato Tringham – possono utilizzare gli indici come base per negoziare contratti con le compagnie aeree”. Tuttavia, il benchmark attualmente incorpora solo le tariffe “economy”. Tringham ha affermato che Skytra ha i dati anche per altre classi di posto, ma che per il momento ha evitato di indicizzarli poiché la maggior parte dei voli è ancora a corto raggio.

 

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