L’attrazione del countryside

Analisi e sondaggi confermano un interesse per l’entroterra non solo limitato a quest’estate, ma anche per gli anni a venire, per “quell’Italia minore che ha una fortissima identità – ha affermato Magda Antonioli, associate professor Università Bocconi -. Non parliamo solo dell’esperienza della Toscana, ma di tutto il territorio nazionale”. Certo è necessario un “rigoroso piano di investimenti – ha avvertito la docente – e c’è un mismatching tra domanda e offerta. Il fermento nella domanda non manca e si può contare su elementi di fortissima valenza come cammini, treni storici, percorsi, ma come rafforzare questa offerta?”. Sicuramente non con bandi disordinati, ma “cercando di mettere a reddito una rete diffusa e stanando un ‘minore’ che sia di qualità, identificando le alleanze, avendo un modello manageriale idoneo e uscendo dai provincialismi”. E più di tutto, ha aggiunto Antonioli, “ci vuole un brand”.

Illy il brand ce l’ha. E la sua mossa, spiega Riccardo Illy, chairman Polo del Gusto, “è stata la diversificazione delle attività, con l’acquisizione dell’azienda vinicola Mastrojanni e la ristrutturazione di quattro edifici, operazione dalla quale è nato un relais con 11 camere, piscina e wellness center” nel territorio di Montalcino. “L’Italia ha un potenziale enorme da sfruttare. Gli stranieri vengono in Italia e tendono ad acquistare i prodotti agroalimentari”, ma è un fatto anche il percorso inverso, cioè consumatori stranieri che bevono il vino italiano e vogliono poi conoscere i territori. “La sinergia turismo e industria agricola è da sviluppare”, ha sottolineato Illy.

Sulla stessa lunghezza d’onda Annabella Pascale, ceo di Tenuta Artimino, luxury wine destination sulle colline del Chianti. La manager ha una convinzione e cioè che “il turismo vende il vino e il vino vende il turismo”. Una sorta di osmosi tra le parti. Dalla sua ha un’offerta che contempla una villa medicea, patrimonio Unesco, location per visite guidate, eventi, matrimoni, convegni. “Abbiamo un hotel 4 stelle, un ristorante, il borgo di Artimino che abbiamo contribuito a ristrutturare, un museo etrusco”.

Il tutto ha portato alla realizzazione di una formula che mixa arte, cultura, passeggiate, degustazioni di vini con sommelier, ma anche giri in bicicletta. L’offerta vinicola si sposa con quella gastronomica grazie alla presenza di un ristorante, all’organizzazione di picnic in aree riservate.

Nicoletta Somma e Stefania Vicini

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