Per la Liguria il 2022 sarà l’anno zero

In Liguria sono tornati gli stranieri. Secondo quanto affermato da Americo Pilati, presidente regionale di Federalberghi a La Stampa, “si sperava in una ripartenza delle prenotazioni già dal ponte del 2 giugno, ma è stato nello scorso fine settimana che abbiamo registrato l’arrivo di tantissimi svizzeri e tedeschi, anche se ancora mancano i francesi e le prenotazioni degli italiani per ora non corrono”. Erano stati oltre 4.800.000 gli arrivi nel 2018 e 2019, per oltre 15 milioni di presenze. Dati passati rispettivamente a 2.400.000 e 8.570.000 al momento di stilare i consuntivi del 2020.

“Per luglio e agosto – commenta Pilati – le prenotazioni in Liguria sono già al 50%. A luglio in prevalenza stranieri, da Germania, Svizzera Austria e Olanda. Ad agosto principalmente Italiani e già arriva qualche timida richiesta per settembre. Potremmo puntare su 9 milioni di presenze. La vera ripresa ci potrà però essere nel 2022”. Dello stesso avviso è Gianni Berrino, assessore regionale al turismo, che fa sapere a La Stampa: “Il 2022 sarà l’anno zero. Per ora scontiamo il ritardo con cui sono state fornite certezze a impatto turistico, come la cancellazione del coprifuoco e le modalità di entrata. Così dal Nord Europa hanno privilegiato altre Nazioni dove già erano state confermate le riaperture. Stiamo però facendo una grande opera di promozione, a più livelli, e parallelamente fornendo strumenti importanti come il sostegno alle aziende operanti nel settore, anche attraverso incentivi alle assunzioni, e come l’assicurazione anti-Covid ai turisti stranieri. Sono aiuti sostanziali sulla strada di un rilancio che, se non ci saranno problemi sanitari, potrebbe coinvolgere anche tutto il turismo autunnale e invernale, che negli anni prima della pandemia era in crescita del 10%”. La Liguria, scrive ancora il quotidiano, “si trova però a dover fronteggiare problemi che rischiano di limitare i flussi turistici anche in futuro, come una viabilità difficoltosa, la carenza di treni e di collegamenti aerei”. A questi, secondo Pilati, si aggiunge il problema dello scarso spazio in spiaggia, anche a causa della riduzione richiesta in epoca pandemica.

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