Da un lato la buona notizia dell’avvenuta firma del digital green pass da parte delle istituzioni Ue, passo importante per il settore, che fa il paio con la voglia di vacanza dei nostri connazionali e con il ritorno delle prenotazioni. Dall’altro, però, non mancano le notizie negative che arrivano dalle associazioni dei consumatori. Prima tra tutte quella sui rincari dei voli aerei che potrebbero frenare il buon umore dei turisti.
Assoutenti spiega infatti che le compagnie aeree chiedono fino a 109 euro di costo extra per scegliere il posto a sedere, “una tassa sul sedile inaccettabile”, avverte l’associazione, che ha deciso di rivolgersi all’Autorità garante della concorrenza e del mercato affinché sia aperta una istruttoria sul comportamento dei vettori aerei operanti in Italia.
“Oggi ai viaggiatori che per particolari esigenze hanno bisogno di scegliere posti specifici a bordo degli aerei vengono richiesti balzelli il cui importo è in costante crescita – spiega il presidente Furio Truzzi -. Le compagnie si fanno concorrenza sui costi dei voli, ma poi impongono costi extra su tutti gli altri servizi, dai bagagli ai trolley, fino alla scelta del posto”. Ad aggiungere incertezza al quadro c’è poi sempre l’eventualità che, nonostante il battage sui voli in partenza per l’estate, i vettori si vedano poi costretti a modificare la programmazione in corso d’opera.
Alla voce di Assoutenti segue quella del Codacons, che nei giorni scorsi ha dichiarato: “Chi oggi si reca in vacanza all’estero, anche se vaccinato in Italia, per rientrare deve sottoporsi a tampone molecolare o antigenico effettuato 48 ore prima dell’ingresso, e in alcuni casi alla quarantena obbligatoria. In Italia il riconoscimento della vaccinazione contro il Covid 19 ai fini dell’ingresso nel territorio con provenienza dall’estero non è ancora stato stabilito”.
La certificazione relativa al ciclo vaccinale non consente, ad oggi, ai cittadini italiani di rientrare dall’estero, se non con obbligo di tampone o quarantena. “Un assurdo paradosso – secondo il Codacons – che danneggia utenti e turismo”. Tutto ciò nonostante diversi Paesi consentano già oggi ai turisti vaccinati di entrare senza alcuna restrizione nei loro territori, come il caso di Grecia, Germania, Croazia, Danimarca, Cipro, Malta, Slovenia, Polonia, Estonia, Romania.
Altro aspetto che non giova al settore è il fatto che le prenotazioni dei connazionali si concentrino sull’Italia, fatto comprensibile, ma che coinvolge una tipologia di prodotto che non riesce a garantire la stessa marginalità di una pratica outgoing di medio o lungo raggio e che in più può facilmente bypassare il trade.
Agenzie e organizzatori di viaggi chiedono per questo una maggiore flessibilità per consentire ai clienti di riprendere a programmare viaggi verso mete distanti. Non è raro ascoltare le lamentele di coppie che per la programmazione del viaggio di nozze si vedono proporre destinazioni italiane ai prezzi che in altri tempi avrebbero speso per una pratica in una meta dell’Oceano Indiano o dei Caraibi, tanto per fare degli esempi.
Purtroppo i viaggiatori internazionali sono fondamentali per la ripartenza dell’industria turistica italiana, in particolare nella fascia lusso, e il rischio è che si debba in qualche modo riversare sui flussi domestici quei livelli tariffari che solo un target straniero high spender è in grado di sostenere.
Laura Dominici