“Il prezzo? Non è più un valore”

“Scordatevi il prezzo. O meglio, mettetelo un attimo da parte, perché le priorità sono altre”. È questo il messaggio che arriva, forte e chiaro, alla travel industry dal nuovo rapporto Traveller Value Index di Expedia Group, che offre una fotografia aggiornata su ciò che i viaggiatori di oggi (e di domani, soprattutto) apprezzano di più mentre pianificano, prenotano e sperimentano i loro itinerari. È ormai cosa nota che la pandemia sia stata un game changer in tanti aspetti dell’esistenza: ebbene, il comportamento e le abitudini dei viaggiatori non sfuggono alla regola. E non hanno intenzione di rientrare nei ranghi: nuove aspettative, nuove modalità di acquisto, nuovi timori e nuove necessità sono in gran parte qui per restare.

Voglia di spendere

“La nostra ricerca – rimarca Hari Nair, global senior vice president and general manager di Expedia – dimostra che per i viaggiatori il prezzo non è più il principale fattore di scelta, e che si concentrano su nuovi valori più impellenti, come la sicurezza e la solidità finanziaria: di conseguenza, vogliono avere a che fare con fornitori di viaggio affidabili su questi versanti”. Condotto in collaborazione con Wakefield Research, lo studio si basa su un sondaggio globale su 8.000 intervistati provenienti da otto mercati: Australia, Canada, Francia, Germania, Giappone, Messico, Regno Unito e Stati Uniti. L’Index di Expedia porta innanzitutto buone notizie per il secondo semestre 2021 in corso: evidenzia infatti che un viaggiatore su cinque si aspetta che i viaggi siano la principale voce di spesa del 2021, mentre uno su tre riferisce di aver destinato ai viaggi budget maggiori rispetto al 2020. L’accento è poi posto sui viaggi “da sogno”, quelli ritenuti irrealizzabili e invece diventati più concreti durante i vari lockdown nazionali: tre quarti dei viaggiatori spiegano di voler viaggiare verso una destinazione in cui non sono mai stati prima, e circa la metà di essi afferma che sarebbe felice di salire a bordo di un aereo nei prossimi 12 mesi.  Un altro nuovo trend che emerge con forza sta nel fatto che i viaggiatori prendono decisioni anche in base a quanto le aziende si allineano con le loro convinzioni personali. Tre intervistati su cinque hanno affermato che sarebbero disposti a spendere importi maggiori per un’esperienza di viaggio più sostenibile dal punto di vista ambientale, mentre i due terzi prenoterebbero con marchi di viaggio che hanno pratiche commerciali inclusive, o proprietà femminili, o difendono apertamente la comunità LGBTQ+ e le persone con disabilità. “Ora sappiamo che le persone cercano significati più rilevanti nei loro viaggi, che stanno diventando sempre più un riflesso dei loro valori personali, quindi questa è un’opportunità per i fornitori di evidenziare il loro impegno sociale per creare connessioni con i viaggiatori”, fa osservare Greg Schulze, senior vice president of transport, cruise and lodging strategic partners di Expedia Group.

Prima della pandemia, come abbiamo detto, il prezzo era al primo posto tra i parametri di scelta dei viaggiatori. Non nel 2021, secondo il report, dal momento che salute, sicurezza e flessibilità si sono presi il proscenio. Semmai, il fattore economico rispunta sulla possibilità di ottenere un rimborso in caso di modifica dei propri piani: è chiaro che i marchi e gli operatori devono rimanere il più flessibili possibile per soddisfare questa nuova esigenza. “Le risposte dei viaggiatori all’indice ci dicono che il modo in cui le persone viaggiano si è evoluto e continuerà a farlo. I risultati della nostra ricerca evidenziano la necessità di comunicare politiche di cancellazione e misure di pulizia per aiutare ad alleviare qualsiasi ansia e creare fiducia”, afferma Schulze.

Gianluca Miserendino

 

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