Grazie a successivi round di finanziamento, le startup tecnologiche turistiche diventate unicorni, ovvero la loro valutazione ha superato il miliardo di dollari, sono raddoppiate, passando da 22 nel 2018 a oltre cinquanta a fine 2020, come confermato dall’Unwto nella sua relazione su “L’ecosistema delle startup tecnologiche di viaggio e il panorama degli investimenti“. In Spagna, fa presente Hosteltur, per il momento, l’unico unicorno del settore è Cabify, anche se eDreams è stato il primo poiché, al momento della sua Ipo nel 2014, valeva 1.100 milioni di euro, come pubblicato dalla stessa fonte spagnola. Wallapop, Glovo e Idealista sono gli altri unicorni spagnoli, sebbene appartengano ad altri settori.
Un potenziale dirompente
Tra gli unicorni raccolti dall’Unwto nel suo rapporto ci sono SpaceX, Waymo, Via e Lime, dagli Stati Uniti; le cinesi Li Auto e Peng; Go-JEK (Indonesia); e il Lilium tedesco. Si consolida così come uno dei segmenti con i maggiori investimenti in tecnologia turistica, non solo per la sua natura ad alta intensità di capitale, ma anche per il suo potenziale come fattore dirompente. Infatti, nonostante gli effetti della pandemia, ci sono stati grandi round di investimenti nel 2020. Ad esempio, Traveloka (Indonesia) ha raccolto 250 milioni di dollari per la sua piattaforma di prenotazione; TripActions (Stati Uniti), 125 milioni, e anche l’americana Cloudbeds, 82 milioni per le sue soluzioni di gestione alberghiera, confermando così il trend in crescita delle startup b2b.
Convivono con piattaforme di prenotazione tradizionali come Vacasa (Usa), che ha raccolto 108 milioni di dollari; Hopper (Canada), 75 milioni; piattaforme di business come Selina (Usa), una piattaforma di alloggi di viaggio che ha guadagnato 60 milioni di dollari; o i 50 milioni di dollari dell’anch’essa americana SevenRooms, uno strumento di prenotazione per le compagnie alberghiere.
La classifica nell’universo delle startup
La Spagna, dal canto suo, ha 22 delle 100 migliori startup turistiche del mondo, riporta la fonte spagnola, ma occupa anche una posizione di rilievo nell’ecosistema imprenditoriale europeo in questo settore, dietro solo al Regno Unito, con più di 50 startup segnalate dall’Unwto, Germania e Francia, insieme alle quali sono circa un centinaio.
Numeri lontani dai leader dell’innovazione turistica: il Nord America, guidato dagli Stati Uniti grazie alle sue 280 startup finanziate; seguito con i più grandi round di investimento in Asia-Pacifico, in cui spiccano gli investitori cinesi, supportando più di 100 startup nel loro Paese e 231 nella regione.
L’Europa è al terzo posto, grazie al sostegno delle politiche dell’Unione Europea in materia di infrastrutture digitali, transizione sostenibile e mobilità, che la posizionano come polo di innovazione supportato dal suo sofisticato ecosistema finanziario. Le startup europee sono cresciute di numero con applicazioni di veicoli elettrici e soluzioni di micromobilità, aree in cui Francia e Spagna, rispettivamente, hanno sviluppato il loro potenziale grazie al volume degli arrivi internazionali e ai loro ecosistemi turistici.
Unwto Innovation Ecosystem
Attualmente, all’interno dell’Unwto Innovation Ecosystem, partecipano più di 200 startup di primo livello provenienti da 57 Paesi, in primis la Spagna, con quasi un quarto di esse (43), ben prima di Israele, con 11, e gli Stati Uniti con 9. Seguono Canada, Francia e Portogallo, ciascuno con 7 startup; Colombia, Messico e Regno Unito, con 6; e l’Italia e l’India, con 5 ciascuno.