Barberis: “Milano deve puntare su eventi internazionali”

“Non ripiegare rispetto alla crescita che il turismo milanese e lombardo ha conosciuto grazie all’esposizione internazionale vissuta con l’Expo”. E’ stata una delle sfide dell’amministrazione comunale di Milano fin dal 2015 e uno dei pilastri del programma di sviluppo condiviso da Filippo Barberis, capogruppo PD al consiglio comunale di Milano. Certo gli ultimi due anni di pandemia hanno sparigliato le carte, ma gli interventi dell’amministrazione, in termini di fondi e aiuti, non sono mancati.

“Il focus verteva sia sulla reputazione che sui flussi”, aggiunge Barberis e i risultati per il turismo leisure ci sono stati, “con un aumento anno su anno del +10%”. Un percorso di crescita del business e di ampliamento del settore hospitality che ha avuto una brusca interruzione a causa della pandemia. “I flussi sono calati di oltre l’80% – sottolinea Barberis – portandosi dietro un calo sensibile (85%) del fatturato nel settore alberghiero”.

La sfida

La sfida per i prossimi 5 anni, “da mettere in pratica subito”, sottolinea il capogruppo, è quella di riprendere il percorso di crescita della fase pre-pandemica. Quali le mosse della politica? Una sensibile riduzione dei costi fissi per gli operatori del settore per quanto riguarda Imu, dimezzamento tassa rifiuti, esenzione totale della tassa di occupazione del suolo pubblico o le maxi rateizzazioni del debito verso l’amministrazione, fino alla cedibilità dei crediti d’imposta, per fare qualche esempio.

Altrettanto necessari sono gli interventi che richiedono un immediato rilancio strategico del settore hospitality ed eventi. “Ci siamo battuti – afferma Barberis – per tenere l’edizione del Salone del Mobile, iniziativa riuscita non solo per la determinazione del sindaco, ma anche grazie alla pressione esercitata da tutto l’indotto. E’ stata data una rappresentazione incontestabile di come eventi come quello del salone e del fuorisalone siano a beneficio di tutto il sistema territoriale”. Dopo le prime preoccupazioni e le incertezze, i numeri dei visitatori hanno confortato e nelle prime 48 ore per la prima volta gli alberghi, da febbraio 2020, sono stati vicini ad una saturazione del 60% rispetto alla capacità offerta. Altre scommesse sono la Fashion Week, la Milano Wine Week, gli eventi sul cibo, sull’artigianato “che vogliamo accompagnino la riattivazione straordinaria dei flussi sulla città”.

Il medio termine

Nella prospettiva a medio periodo, secondo Barberis, si tratterà di lavorare affinché ogni evento milanese abbia l’ambizione di avere un rilievo internazionale con un chiaro posizionamento e un’identità non solo nel settore moda, design e food, ma anche per quanto riguarda la cultura, la musica e l’arte contemporanea. Infine, accanto a nuove opere infrastrutturali materiali, si assiste ad un potenziamento delle infrastrutture immateriali. “Semplicità, trasparenza e accessibilità dell’offerta turistica e dei servizi amministrativi per chi viene a Milano devono essere i nostri obiettivi – conclude -. Dall’altro, occorre garantire una semplificazione nelle procedure burocratiche per sostenere le iniziative private di eventi”.

Laura Dominici

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