Il turismo organizzato è contento per le ultime notizie sulla apertura di alcuni corridoi, ma non del tutto, nel senso che non basta ancora. “Accogliamo con favore il segnale positivo sui corridoi turistici Covid-free: adesso bisogna fare in modo che questo sia solo un primo passo verso la rapida riapertura complessiva delle mete extra Ue dove è possibile da subito viaggiare in sicurezza, come previsto in altri Paesi dell’Unione Europea”. A dirlo in una nota congiunta sono Fto – Federazione Turismo Organizzato di Confcommercio, Aidit Federturismo Confindustria, Astoi Confindustria Viaggi, Assoviaggi Confesercenti, Fiavet Confcommercio, Ibar e Maavi Conflavoro all’indomani dell’ordinanza del ministro della Salute, Roberto Speranza, su alcune destinazioni esotiche.
La promessa
“Come tour operator, agenti di viaggio e professionisti del turismo faremo il massimo per ottemperare alle prescrizioni e, sulla base delle prime risposte dei nostri clienti e della loro applicabilità, ci riserviamo di proporre dei miglioramenti nel tavolo tecnico di monitoraggio istituito presso il Ministero della Salute. D’altronde la sicurezza dei clienti è da sempre in cima alle nostre priorità – sottolinea la nota -. Tuttavia non sarà la piccola lista di destinazioni sbloccate in queste ore a risolvere i nostri problemi. Ci vorrà ben altro per consentirci di limitare i danni in un 2021 che finora è peggiore persino del 2020 e che mette a rischio 40mila lavoratori del turismo organizzato italiano, un comparto che nella normalità lavora 12 mesi all’anno e non solo nei periodi di vacanza”, concludono le associazioni.
I commenti dal trade
Tra i primi commenti a caldo provenienti dal settore quello di Andrea Cani, presidente di Kkm Group, che si augura “che l’apertura di questi corridoi sia il primo passo verso un progressivo allargamento ad altre destinazioni sul lungo raggio, servite in totale sicurezza dai vettori di linea”.
Luca Frolino, responsabile nooking Milano e programmazione offerte speciali Volonline, afferma che viene accolta “con soddisfazione questa notizia in primo luogo in quanto i corridoi permetteranno al settore di ripartire. In secondo luogo in quanto alcune aree previste sono molto strategiche per il tour operator e tutto ciò dovrebbe soddisfare la domanda di estensioni mare su Oceano Indiano e Caraibi una volta che effettivamente saranno aperti gli Stati Uniti. È in ogni caso un primo passo”. Il manager sottolinea come fondamentale ora “adeguare i regolamenti italiani alle normative europee in maniera da recuperare il tempo perso con i fornitori locali, perché in questi mesi di stop forzato la nostra competitività rispetto ai buyer di altri Paesi è fortemente diminuita. I nostri product manager non si sono mai fermati, sono in costante contatto con i fornitori, sono stati in loco o sono in partenza verso le destinazioni riaperte per lavorare insieme ai corrispondenti e verificare sul campo, oltre che sulla carta il possesso dei requisiti richiesti dalla normativa e quanto necessario per far viaggiare i clienti in totale sicurezza”.