Corridoi: la normativa sperimentale serve per la ripresa

Una normativa sperimentale. Questo sono i corridoi Covid-free autorizzati dall’ordinanza del 28 settembre 2021 dal ministro della Salute. “La legislazione ordinaria è stata messa a dura prova dalla pandemia. Sono stati messi dei puntelli (es. i voucher) per tenere in piedi l’edificio che cadeva, hanno un po’ retto, evitando la catastrofe, ma le adv che hanno chiuso non mancano”, dichiara a Guida Viaggi l’avvocato Carmine Criscione, legale di Welcome Travel. Quando però si deve tornare alla normalità cosa serve? A suo dire “ci vogliono normative di transizione, da qui i corridoi. In fondo se ci si pensa bene che cosa sono? Sono degli spazi che si percorrono per andare da un’altra parte”. In pratica se ne ha bisogno, perché “il ritorno alla normalità non può essere un fatto improvviso”. Come si sa l’ordinanza è in vigore fino al 31 gennaio 2022, salvo ulteriori proroghe. In pratica si approfitta di questo periodo “per gettare le basi su qualcosa di nuovo”.

C’è chi sostiene che questa ordinanza sia stata fatta senza confrontarsi bene con i governi dei relativi sei Paesi (Aruba, Maldive, Mauritius, Seychelles, Repubblica Dominicana, Egitto, limitatamente alle zone turistiche di Sharm El Sheikh e Marsa Alam), in pratica c’è sempre qualche cosa che manca o che non calza mai a pennello.

Le norme di dettaglio

Sarebbe servita, per esempio una attenzione maggiore alle norme di dettaglio, come osserva l’avvocato. Sono quelle norme che fanno la differenza, per intenderci, esistono “le leggi regionali, ma all’interno dei Comuni ci sono poi i regolamenti comunali. Il turismo non è un settore ‘normale’ come per esempio quello della edilizia, nel caso del travel si devono prendere in considerazione più normative per questo servono i tecnici”. Ben venga, quindi, l’istituzione (sempre sperimentale) del tavolo tecnico-politico (di cui si attende ancora la convocazione, ndr) cui prenderanno parte i rappresentanti del ministero della Salute, del Turismo e degli Affari Esteri e i rappresentanti delle aziende turistiche e delle società aeroportuali. E’ un tavolo sperimentale che “potrebbe diventare ordinario – osserva l’avvocato -, si sta facendo un esperimento non fine a se stesso, ma che permetterà di vedere se è stato fatto tesoro dei problemi che ha dovuto affrontare il turismo organizzato. Probabilmente – asserisce – cominciano a capire che non possono fare le norme da soli, ma che serve un confronto con i tecnici, il che è una conseguenza della autonomia del ministero del Turismo, che vede dare maggior peso alla sua creatura”. Si tenga presente che il famoso 13% di incidenza del turismo sul Pil è calcolato solo con il fatturato dei pacchetti, “ma poi c’è tutto l’indotto, lo calcolano?”, domanda l’avvocato.

Costi elevati

C’è da dire che non mancano anche i timori, in quanto l’ordinanza prevede una serie di protocolli a conclusione (aereo, tamponi, aeroporto, strutture ricettive, polizze assicurative, transfer, escursioni) che sono abbastanza rigidi e c’è da considerare che tutto ha un costo. Inoltre, chi ci dice che tutte le norme richieste dai corridoi vengano attuate e garantite? Servono delle strutture ricettive in loco con personale tutto vaccinato, polizze Covid, la presenza di un medico h24, i tamponi, le mascherine…solo per citare alcuni aspetti. E i costi a destinazione sono molto più alti. Le strutture devono essere compliance, ma dovranno presentare delle garanzie”. Chi se ne occuperà? Servirà “qualcuno che verifichi, una autorità o sistema che possa verificare il rispetto dei protocolli”. Insomma, per mettere tutto a norma servono investimenti. In quanti potranno farsene carico nel mondo del tour operating? Ci sarà inevitabilmente una selezione e anche le adv saranno disincentivate a crearsi il pacchetto in casa come avveniva un tempo. Troppi oneri e troppi rischi. Secondo l’avvocato “il 2022 non sarà l’anno zero, chi viaggerà avrà ancora dei timori, a vincere sarà chi toglierà quei timori”.

I temi chiave

Un aspetto su cui si dovrà focalizzare l’attenzione è il principio di autoresponsabilità del consumatore, riconosciuto anche dalla Cassazione nel 2020, “consumatore che ormai è scaltro e informato” e tutto ciò dovrà essere preso in considerazione, fa presente l’avvocato. Così come il tema delle polizze assicurative, ora sono obbligatorie l’Rc e il fondo di garanzia, ma “probabilmente la Commissione Ue sta studiando nella relazione di febbraio 2021 un allargamento del perimetro di obbligatorietà delle polizze nel settore turistico”. C’è poi un altro aspetto su cui vale la pena riflettere, il fatto che serva una armonizzazione delle normative tra i vari Paesi della Ue.

Gv: L’ordinanza del ministro della Salute del 28 settembre 2021 rappresenta l’inizio della vera ripartenza per il settore dei viaggi turistici oltre lo spazio Schengen?

“Fino ad oggi, il Governo si è limitato ad adottare provvedimenti che disciplinassero la circolazione interna, poi all’interno dello spazio Schengen e, per i viaggi business travel, o per motivi di studio e stato di necessità, anche per i Paesi extra Ue. Quello dei corridoi Covid-free è il primo intervento normativo dedicato esclusivamente ai viaggi con finalità turistica ad di fuori di alcuni Paesi fuori dall’area Schengen. Per usare una metafora calcistica, con questa ordinanza, il Governo ha disposto un ritiro pre campionato per tour operator ed agenzie di viaggi in attesa delle partite ufficiali. E’ un allenamento serio che metterà nuovamente in “forma fisica” tutti i player del settore turistico per giocare finalmente – e con una nuova mentalità – le partite valide per il vero campionato che inizierà solo dopo la fine dello stato di emergenza sanitaria”.

Gv: Ma “l’allenamento” dovranno farlo solo i professionisti ?

L’ordinanza si rivolge ai professionisti per l’organizzazione e la vendita dei “viaggi turistici controllati”, tuttavia, ritengo che l’ “allenamento” possa essere valido anche per i viaggiatori e lo stesso Governo. Mi spiego meglio: se il Covid-19 verrà interpretato come una tragica, ma breve parentesi, allora sarà stato tutto inutile e l’antitesi totale della pandemia non porterà ad una sintesi di crescita e maturazione per tutti. Anche i viaggiatori (fruitori di pacchetti e servizi turistici collegati) ed i consumatori (fruitori del singolo servizio turistico) devono necessariamente “maturare” e scrollarsi dalle spalle la cappa del “contraente debole e da proteggere ad ogni costo ed a prescindere da tutto” e devono collaborare con correttezza e buona fede all’adempimento della prestazione. Del resto, tale onere di cooperazione è stato recentemente sottolineato anche dalla Corte di Cassazione Sezione III con la sentenza n. 14257 del 8 luglio 2020. Il Governo, o meglio il legislatore, da parte sua, deve necessariamente e senza più rinvii, mettere mano ad interventi normativi non strutturali, ma chirurgici che possano concretamente aiutare i professionisti del settore per una concreta e definitiva ripartenza”.

Gv: Secondo lei il legislatore ha già qualcosa in cantiere ?

“Il legislatore italiano in materia turistica deve muoversi all’interno del perimetro della Direttiva Pacchetti 2015/2302 della Ue; se si pone anche leggermente in distonia, rischia la procedura di infrazione come quella che ha caratterizzato la normativa sui voucher, fra l’altro, conclusasi con l’archiviazione. A questo punto, prevedo la sua prossima domanda: ed il legislatore comunitario cosa sta facendo ? La Commissione Ue il 26 febbraio 2021 ha prodotto una Relazione al Parlamento ed al Consiglio sull’applicazione della direttiva (Ue) 2015/2302 del Parlamento europeo e del Consiglio relativa ai pacchetti turistici ed ai servizi turistici collegati, proponendo alcuni correttivi soprattutto conseguenti agli effetti catastrofici del Covid-19 nel settore turistico ma, come dire, siamo ancora al tempo in cui il dottore studia mentre il malato rischia di rimetterci le penne”.

Gv: Insomma un pessimismo cosmico che non lascia presagire nulla di buono?

“Tutt’altro. I correttivi alle norme vigenti non comportano rivoluzioni giuridiche, ma interventi mirati e puntuali che possano disciplinare alcuni obblighi e diritti di professionisti e consumatori. Fino a quando non si interverrà con queste modifiche ci sarà sempre la frizione e quando il turismo partirà definitivamente si porterà dietro un bagaglio di incertezza ed un futuro di contenzioso”.

Gv: Ci sono misure e correttivi già pensati ?

“La Relazione della Commissione Ue fa riferimento, fra gli altri correttivi, ad una maggiore chiarezza delle informazioni precontrattuali, ma si potrebbe anche istituzionalizzare il principio di autoresponsabilità del consumatore atteso che in ogni contratto a prestazioni corrispettive colui che deve ricevere un adempimento (in questo caso deve ricevere la corretta esecuzione di una prestazione turistica) deve anche cooperare all’adempimento non rendendolo più gravoso per il partner contrattuale ed atteso che molte di queste informazioni (si pensi ai visti così come alle normative per la circolazione) sono reperibili su siti web di facile consultazione e di intuitivo apprendimento. Ma possono essere anche valutate norme, in caso di contenzioso, per rendere obbligatorio il tentativo preventivo di conciliazione (incentivando la mediazione o la negoziazione assistita preventiva o addirittura prevedendo una sorta di Camera arbitrale specializzata nel settore turistico). Le mediazioni in periodo Covid-19 – come accertato dalla Commissione Ue – hanno funzionato in alcuni Stati membri (in particolare, in Francia che fra l’altro, ha un sistema giudiziario ed un ordinamento giuridico molto simile a quello italiano)”.

Gv: Questo è quello che si può prevedere per il futuro anteriore, ma ritornando al futuro prossimo, cosa dobbiamo aspettarci dai Corridoi Covid-free ?

“Siamo in presenza – per espressa ammissione del Governo e non poteva essere altrimenti – di una normativa “sperimentale” con una durata dal 30 settembre 2021 al 31 gennaio 2022. Al di là di quello che riusciranno a vendere, in questo strategico, ma breve lasso di tempo, i tour operator più preparati e compliance rispetto ai severi protocolli di sicurezza allegati all’ordinanza ministeriale, quello che potrebbe rilevarsi utile – e nel futuro magari restare permanente – è il cosiddetto tavolo tecnico di monitoraggio e coordinamento (richiamato dall’art. 4 dell’ordinanza), composto da rappresentanti del ministero della Salute, del Turismo e degli Affari Esteri e dai rappresentanti delle aziende turistiche e delle società aeroportuali che partecipano alla sperimentazione dei Corridoi turistici Covid-free. Finalmente un luogo dove il Governo si possa seriamente confrontare con i professionisti del settore turistico e programmare in anticipo strategie per dare certezze al settore. Dante nel Purgatorio scriveva “Le leggi son, ma chi pon mano ad esse?” La mano, soprattutto nel settore del turismo, non la può mettere solo il politico o un legislatore miope, ma è necessario un serio confronto preventivo con il professionista e non solo con le associazioni dei consumatori”.

Gv: Chiudiamo “rubandole” una consulenza legale: ma dopo questa ordinanza ministeriale anche il singolo consumatore potrà infilarsi in un corridoio Covid-free e fare il turista “self-made”?

“Mi ricordo un famoso e fortunato slogan televisivo che tempo fa fu lanciato da un grande tour operator italiano: “turista fai da te ? …”. L’ordinanza non crea un monopolio per la vendita anche dei singoli servizi turistici che potrebbero, pertanto, essere assemblati artigianalmente anche da un consumatore profano. Ma Lei in questo periodo particolare, se la sentirebbe di leggere e capire l’ordinanza ministeriale, le normative degli Stati di destinazione oltre oceano e con ordinamenti giuridici non proprio conformi ai nostri, le condizioni generali di contratto di un tour operator, le mutevoli e poco chiare normative in materia di tamponi e le condizioni generali di assicurazione di una polizza Covid? Io – che qualche norma sono quasi costretto ad averla capita per l’interpretazione quotidiana conseguente alla mia professione – non me la sentirei e mi rivolgerei senza dubbio al mio agente di viaggio di fiducia con il quale mi concederei il piacere di programmare una vacanza tranquilla dopo un lungo periodo davvero poco tranquillo”.

Stefania Vicini

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