Con il via libera degli ingressi da Ue e Uk per gli Stati Uniti, America World (Quality Group) può finalmente concentrarsi sull’inverno a New York (e non solo), “per il quale stiamo registrando numeri di opzioni incredibili – ha dichiarato Damien Tamburo, product manager e titolare presso America World prima del via libera ufficiale -. C’è richiesta per prodotto di valore”.
Deadline stringenti
Come sta cambiando la contrattazione dopo tanti mesi di blocco dei flussi internazionali? “Contrariamente a quanto ci si poteva aspettare – replica Tamburo – il settore si è irrigidito e il traffico domestico (statunitense) – che è cresciuto molto – ha fatto sì che gli hotel avessero deadline più stringenti. Ora richiedono pagamenti anticipati, tempi più stretti per chiudere i contratti. Noi italiani (ma anche europei) stiamo arrivando per ultimi rispetto ad altri mercati come Centro e Sud America che non avevano restrizioni. Teniamo presente che gli alberghi Usa hanno avuto nei mesi scorsi punte di load factor del 90%”. Il tutto esaurito lo hanno registrato, in particolare, i parchi nazionali e “la macchina turistica, al di là dei primi mesi e nelle grandi città, si è ripresa”.
Le richieste
Sui possibili incrementi tariffari, il manager sottolinea che “il prodotto medio-basso è in linea ma meno richiesto. In questo momento di paura alcuni hotel hanno poco personale ed è diminuito soprattutto nella fascia turistica, mentre gli hotel di riferimento di prima categoria e lusso sono aumentati anche del 15%”. Per i transfer e le guide il brand si affida ad un prodotto confezionato per italiani, ad aziende italiane o partecipate da imprese italiane: “Si tratta di piccole società che hanno nel mercato italiano il core business – commenta -. Dopo due anni di chiusura hanno intrapreso altri mestieri, alcuni aspettano la riapertura. Sarà comunque un gran lavoro di ricostruzione per rimettere in moto quello che c’era e trovare nuove soluzioni. Certo il Paese non perderà il suo dinamismo ma sarà diverso. Ci sarà molto lavoro da fare, soprattutto sulle persone”. Un lavoro che andrà fatto direttamente sul campo, sulla destinazione e che riguarderà i rapporti e le dinamiche che sono venuti meno in questo periodo”. Gli Stati Uniti sono un Paese vasto e ci vorrà tempo “ma sono ottimista, ci lavoro dal ‘94 e hanno sempre dato prova di ripresa energica”.
La gestione delle disposizioni
Ora si tratterà di capire anche come seguire le procedure di sicurezza, come trasmetterle ad agenzie e clienti. “Impareremo a gestire le nuove disposizioni – assicura Tamburo -. Il prodotto è comunque la base della nostra esistenza. In questi due anni i nostri product manager non hanno mai smesso di lavorare, perché oltre a mantenere l’attività aperta, in questi 18 mesi in cui c’è stato un susseguirsi di speranze e notizie contrastanti, l’attività di ricerca e costruzione è rimasta attiva”. Alcune realtà del gruppo, come Mistral ad esempio, hanno continuato ad aiutare i corrispondenti e le guide, “pagando parte degli stipendi”, come in Cina, in India o in Sud America.
Laura Dominici