Corridoi: ancora dubbi tra le adv

I corridoi stanno realmente favorendo la ripartenza? Le agenzie non ne sembrano così convinte. Sicuramente c’è interesse per le sei destinazioni aperte ad oggi, ma “come sempre nella comunicazione non si è chiari, pertanto si pensa ad un ‘via libera tutti’ e quando indichi quali sono le condizioni per poter utilizzare questi corridoi turistici già iniziano le prime barriere”, spiega Amanda Barbagallo, Amamondo Travel. La manager fa un esempio: “Famiglia che vorrebbe andare alle Maldive, 2 adulti e 2 ragazzi over 12 e un bambino di 6 anni. Gli adulti e i ragazzi sono vaccinati, il bambino di 6 anni no perché ancora non autorizzato fino agli 11 anni. Nell’ordinanza non si fa distinzione di età, quindi? Possono viaggiare solo gli over 12 anni se vaccinati?”. A dare risposta a tale domanda il tavolo associativo che si è tenuto ieri con il ministero della Salute, da cui è emerso che i bambini fino a 12 anni possono viaggiare anche senza green pass, ma devono fare il tampone, esclusi quelli da 0 a 6 anni.

In sostanza, sintetizza Barbagallo, “al momento qualche prenotazione semplice di coppia c’è, ma non si può parlare di ripresa. La richiesta maggiore è sicuramente per le Maldive ed Egitto”. Sulla stessa linea Diego Viganò, Proposta Viaggi: “Gli ultimi corridoi turistici tanto attesi da tutto il mercato non hanno fatto altro che aumentare la confusione, come se ce ne fosse ancora bisogno. Al momento non ci sono risposte certe e sicure su tutte le destinazioni – sostiene Viganò – e nemmeno i t.o. specializzati le hanno. Troppe richieste non precise da parte dello Stato italiano”. Manuela Borsotti, Camuna Viaggi, sottolinea il fatto che ci sono forti segnali di ripresa, soprattutto sulle Maldive. “Peccato che su Natale e Capodanno non abbiano disponibilità”. Il motivo? “E’ stata presa da altri mercati che non sono stati chiusi come noi fino a ieri”.

Tra big e piccoli t.o.

Ma quali operatori stanno ripartendo con le destinazioni aperte dai corridoi e chi sta acquisendo maggiori quote di mercato nelle vendite? “Gli operatori mi sembrano tutti in ripresa, anche durante il blocco non hanno mai smesso di programmare e provare a creare qualcosa che puntualmente veniva annullato – risponde Barbagallo -. Ora saranno i ‘big’ con la forza economica e di investimento ad accaparrarsi ancor di più più una fetta di mercato a discapito dei piccoli. E’ la dura legge del mercato”. Secondo Viganò,  “è abbastanza difficile da definire, vedremo quando capiremo come partire e dove saremo obbligati a soggiornare. Al momento non è chiaro nemmeno se ci sarà un limite e quale sulle strutture da utilizzare”, sottolinea Viganò. Borsotti ha le idee chiare: “Il Gruppo Alpitour in primis: ha tutte le destinazioni ed è proprietario di una compagnia aerea, il che fa la differenza”.

Le problematiche nelle vendite

Tra le problematiche che attualmente si presentano nelle vendite in agenzia, Barbagallo cita senz’altro “la poca chiarezza di comunicazione: la stessa ordinanza dei corridoi turistici è generica e io personalmente non ho ancora visto il protocollo che l’organizzatore deve rispettare per rientrare nelle regole dell’ordinanza – testimonia Barbagallo -. Secondo quest’ultima, si può partire soltanto con viaggi organizzati per i corridoi, ma effettivamente chi ha la facoltà di controllare che tu abbia acquistato secondo i criteri dell’ordinanza? – si domanda la manager -. Il fai da te ancora una volta è ‘giustificato’ a discapito nostro”. “A parte sapere con certezza quali destinazioni siano inserite effettivamente nei corridoi turistici – aggiunge Viganò -, nessuno ha ancora capito con certezza come e cosa vendere, salvo fare all’italiana: intanto vendi, poi vediamo se cancellare o variare quanto programmato”.

A preoccupare sono anche le linee guida delle politiche commerciali dei t.o, in particolar modo “per i charter – afferma Barbagallo -, temo un po’ il monopolio di chi da oggi potrà ancora investire in allotment, vuoto-pieno etc.”. Anche Borsotti è dura su questo fronte: “Le politiche messe in atto per quest’estate sono state a dir poco terrificanti: abbiamo lavorato sempre in offerta con i margini commissionali ridotti, nonostante i prezzi di vendita soprattutto sull’Italia fossero altissimi. Mi auguro che per quest’inverno migliorino – ipotizza Borsotti -, ma dalle prime avvisaglie mi sembra proprio di no”. E difatti a dare pensiero è “la non disponibilità dei posti da offrire al mercato”.

La tanto sperata ripartenza

Una ripartenza vera e propria sembra ancora lontana: “Non è cambiato molto – dice Barbagallo -, richieste di preventivi, ma con le problematiche cui si accennava prima. Io sono sempre del parere che per fare un viaggio bisogna essere sereni e questa serenità non la individuo ancora. Già solo quando parli di una destinazione, devi fare un check di documenti, tamponi, regole: tutti aspetti assolutamente necessari e io sono a favore al 100% – racconta la manager -, ma questo frena inevitabilmente il cliente”. E’ vero che esiste chi vuole evadere e a cui non interessa il fatto di dover fare 5 tamponi, ma si tratta di casi sporadici. “Si trova anche quello che ti dice sai che c’è? Io aspetto!”, analizza Barbagallo, che conclude: “Io resto operativa, ma individuo una certa fatica” .“Molto molto lentamente i clienti dopo i prezzi e la non disponibilità, si spaventano anche delle regole – argomenta Borsotti -. Una settimana in Mar Rosso tre tamponi, una alle Maldive quattro, con tutti i costi a carico del cliente. In definitiva questi corridoi aperti all’ultimo momento non ci stanno dando una grande mano: volevamo ripartire, ma non a queste condizioni “, dice Borsotti. “Siamo ai blocchi di partenza da qualche mese – chiarisce Viganò – ma il colpo di pistola dello start non c’è ancora. Forse devono ancora caricarla…”. Su questo fronte, però,  sembra si possa aprire uno spiraglio, in quanto il ministero della Salute potrebbe accogliere la richiesta di eliminazione del tampone al rientro.

Le risposte delle associazioni

I dubbi non mancano, lo confermano anche le associazioni di categoria a cui abbiamo chiesto proprio quali siano le domande più frequenti che le adv hanno posto in merito ai corridoi? Quali le questioni pratiche poste? Gianni Rebecchi, presidente di Assoviaggi attesta che vi sono “diversi dubbi che abbiamo inoltrato al ministero della Salute per i quali a breve ci saranno delucidazioni”. Gabriele Milani, direttore nazionale di Fto, parla non solo di domande e dubbi, ma anche di “una profonda delusione per un provvedimento che dopo oltre 18 mesi di stop consente di operare su poche destinazioni con troppa complessità. Le domande più frequenti sono relative alla responsabilità di organizzatore e intermediario per garantire gli elementi previsti nei protocolli su trasporti, alloggi, transfer ed escursioni. L’altro aspetto riguarda i soggetti che sono autorizzati a viaggiare tra cui, ad esempio, i minori. Su questo ci sentiamo di dare rassicurazioni sul fatto che siano tra quelli autorizzati“, fa sapere Milani. Tra le questioni pratiche emerge certamente, come si leggeva negli interventi del fronte agenziale, “l’onerosità di fare troppi tamponi e il forte timore che si disincentivi il viaggio o, peggio, si spinga il cliente, in assenza di reali controlli, a far da sé“.
A confermare che le domande pervenute siano numerose anche l’avvocato Carmine Criscione, legale di Welcome Travel. “Mi risulta addirittura che Astoi abbia presentato una nota al Ministero per fornire maggiori chiarimenti sull’applicazione dell’ordinanza di che trattasi e che molti t.o. e adv siano titubanti a collocare sul mercato pacchetti che potrebbero comportare una serie di responsabilità sia in sede civile sia in sede penale”.

Il trend della domanda

Alla domanda se si stia effettivamente notando una crescita di prenotazioni per le sei mete interessate, da Fto si fa presente che “qualcosa si sta muovendo. La riapertura di queste sei mete deve essere vista come un primo passo verso una graduale riapertura di tutti i Paesi e un allineamento dell’Italia alla possibilità di viaggiare per turismo concessa ai propri cittadini dagli altri Paesi europei. Ci auguriamo quindi che si cambi registro già a partire dal 25 ottobre, data in cui scadrà il provvedimento del ministero della Salute che proibisce i viaggi per turismo in quasi tutti i Paesi Extra Ue”, fa presente Milani. Inutile dire che “il recupero dei volumi del 2019 sarà comunque graduale anche per un tema di propensione ai viaggi internazionali da parte dei nostri clienti. La velocità di questo recupero dipende però anche da noi. Dovremo essere bravi a fare una campagna di comunicazione per trasmettere fiducia al viaggiatore e la sicurezza che solo la nostra filiera può offrire in termini di selezione delle strutture, di copertura tramite polizze sanitarie e di assistenza, anche sanitaria, durante il viaggio”.
Quanto al trend Rebecchi fa notare però che “praticamente partiamo da zero e da 18 mesi di chiusura per queste destinazioni, quindi anche il minimo flusso di richieste si concretizza con una crescita. I viaggiatori clienti stanno contattando le agenzie per capire meglio come raggiungere tali destinazioni”.

Solo con il pacchetto

Se ci si sofferma sul testo dell’ordinanza, semplificando molto, si può affermare che nelle sei destinazioni vi si può recare solo con pacchetto turistico, visto anche che le sei mete (al momento) sono in elenco E, pertanto non vi si può recare per motivi di turismo se non attraverso i corridoi. Questa è anche l’interpretazione data da Fto. “Nell’ordinanza è previsto che gli operatori turistici siano tenuti ad assicurare il rispetto delle misure di sicurezza indicate nei protocolli, tra cui la selezione di strutture ricettive che rispettino una serie di misure di prevenzione del contagio – spiega Milani -. Riteniamo quindi che solo agenzie di viaggi e tour operator abbiano la competenza e professionalità per garantire il rispetto di quanto previsto dalla norma. Stiamo comunque cercando di avere ulteriori chiarimenti dal ministero della Salute”. Per capire, ad esempio, se sia vendibile il solo volo+ assicurazione.
Inoltre, Rebecchi aggiunge che la “selezione del fornitore secondo i protocolli indicati nell’allegato deve essere effettuata dall’operatore turistico e non dal turista”.
L’avvocato Criscione fa presente che “il testo dell’ordinanza fa riferimento a ‘viaggi turistici controllati‘ e pertanto non limita il viaggio al solo pacchetto. I corridoi sono solo per viaggi per motivi turistici. Chi parte per business travel lo poteva fare anche in periodi più restrittivi ed a maggior ragione lo può fare adesso”. Per motivi turistici la vendita di “un pacchetto, servizi turistici collegati (agevolazione) o singoli servizi turistici può essere fatta a condizione che il professionista fornitore del singolo servizio o organizzatore del pacchetto abbia verificato che il viaggio sia conforme ai protocolli allegati all’ordinanza del 28 settembre 2021. In funzione di tali protocolli possono essere ‘selezionati’ (verbo usato nell’ordinanza ministeriale) fornitori che eroghino prestazioni in linea con le rigide misure di sicurezza riportate nei protocolli”.

Nicoletta Somma e Stefania Vicini

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