Contributi alle adv, se per i 128 mln che devono essere messi in distribuzione in automatico “ci saranno aggiornamenti successivi, invece per il bando di 32 mln, riservato a coloro che non hanno presentato domanda con il Mibact”, è tutto noto. “Il bando scade questa settimana – ha spiegato Gabriele Milani, direttore nazionale Fto, in apertura del webinar dedicato al tema -, vale per chi non aveva presentato la domanda, per chi si è dimenticato, per le startup che non avevano cali di fatturato e poi c’è la novità del codice Ateco che è stato introdotto”.
A guidare le adv tra tutte le possibili domande e risposte sui contenuti dell’avviso del ministero del Turismo, con cui è stato attuato il decreto che ha stanziato i 32 mln per il 2021 è Pierluigi Fiorentino, consulente fiscale e sindacale Fto.
Il contributo a fondo perduto
Come spiega il consulente Fto è stato “erogato un contributo a fondo perduto per adv e t.o. che esercitano attività di impresa primaria o prevalente, identificata dai codici Ateco 79.1, 79.11, 79.12 costituiti entro il 28 febbraio 2020, che è la novità – sottolinea Fiorentino -, è una data simbolo in quanto l’emergenza è partita a marzo 2020, e che non hanno presentato una istanza per il precedente contributo del Mibact entro il 9 ottobre 2020”. Un’altra novità messa in luce dal consulente è che “c’è l’apertura a favore delle società o enti costituiti o autorizzati entro il 28 febbraio 2020 che esercitano attività di adv e t.o. anche in maniera non primaria o prevalente, che sia in grado di dimostrare le perdite di fatturato e corrispettivi riferibili alla precedente attività”.
Qual è la scadenza per compilare e trasmettere online le istanze? Il 29 ottobre 2021 fino alle 0re 17.00. “Lo sportello è quello del ministero del Turismo e – fa sapere il consulente -, non è un click day, semplicemente si deve attendere quella data perché arrivino tutte le domande e vedere se le risorse sono sufficienti”. Attenzione perché questa volta, diversamente dall’anno scorso, possono presentare la domanda “anche gli enti non commerciali che esercitano attività di adv e t.o. in maniera non prevalente, a condizione che possano fornire un elenco certificato delle fatture emesse relative all’attività svolta come adv o t.o. regolarmente autorizzata dalle autorità competenti, che deve essere allegata alla domanda. Anche le imprese che svolgono in maniera non prevalente l’attività di adv/t.o. devono fornire lo stesso allegato”. Devono fornire dimostrazione, (visura o atto di autorizzazione) “di aver ricevuto l’autorizzazione allo svolgimento della attività di adv/t.o. entro la data del 28 febbraio 2020, che è da allegare alla domanda”.
Il ministero del Turismo ha emanato le Faq per aiutare la compilazione della domanda, al lavoro ha partecipato anche Fto. A seguire ecco quanto emerso.
Data di costituzione
La prima domanda su cui si è soffermato il consulente è che cosa si intenda per data costituzione entro il 28 febbraio 2020? “E’ per chi è iscritto al registro delle imprese e per chi non lo è. Sono inclusi anche quelli costituiti successivamente alla data del 28 febbraio 2020, a seguito di operazione di riorganizzazione aziendale e che proseguono l’attività svolta dal soggetto confluito, avente i requisiti previsti dal bando”. Come si accede alla piattaforma? In due modi, tramite Spid o Cns (carta nazionale del servizi). O anche tramite il commercialista a cui è stato delegato l’incarico di presentare la domanda al posto nostro. Fiorentino sottolinea che vi sono dei requisiti da autocertificare, di cui si deve essere in possesso per flaggare i campi. Il consiglio dato è di allegare anche “l’istanza di autodichiarazione antimafia e il Durc”, sono allegati comunque facoltativi.
Come si calcola il contributo
Fiorentino spiega che la base di calcolo è la “differenza tra l’ammontare medio mensile del fatturato e dei corrispettivi dal 1 gennaio 2020 al 30 giugno2021 e l’ammontare medio mensile del fatturato e dei corrispettivi dal 1 gennaio 2019 al 31 dicembre 2019, su tale differenza è applicata una percentuale differenziata a seconda dei ricavi 2019”. Sarà pertanto del 30% fino a 400mila euro, del 20% per ricavi superiori a 400mila euro e fino a 1 mln. Del 10% superiori a 1 mln e fino a 50 mln e del 5% superiori a 50 mln.
Un dato da sapere è che il contributo viene corrisposto al netto di altri ristori già concessi nel 2020 e nel 2021. L’importo minimo è di 10mila euro, nel limite dei 32 mln.
Fatturato e corrispettivi
Quanto alla data a cui si deve fare riferimento per determinare correttamente l’ammontare complessivo del fatturato e dei corrispettivi, Fiorentino spiega che è “la data di effettuazione delle operazioni di cessione dei beni e di prestazione dei servizi ai fini Iva. Per le fatture immediate deve essere considerata la data della fattura, per le fatture differite si deve fare riferimento alla data documenti equipollenti richiamati nella fattura”. E per le operazioni 74-ter? “La verifica deve essere eseguita considerando quel momento di effettuazione dell’operazione la data del pagamento integrale del corrispettivo o l’inizio del viaggio o del soggiorno se antecedente”.
Inizio attività 2019
Nel caso in cui un soggetto abbia iniziato l’attività nel corso del 2019 come si deve fare il calcolo? Fiorentino fa presente che “i soggetti che hanno attivato la partita Iva tra il 1° gennaio 2019 e il 31 dicembre 2019 non devono considerare l’ammontare del fatturato e dei corrispettivi la cui data di effettuazione dell’operazione cade nel mese di attivazione della stessa partita Iva”. In pratica “in questi casi deve essere conteggiato l’ammontare del fatturato e dei corrispettivi con data di effettuazione delle operazioni dal primo giorno del mese successivo a quello di attivazione della partita Iva”.
Inizio attività 2020
Se, invece, l’inizio della attività è nel 2020 (comunque entro il 28 febbraio) non avendo raffronto con il 2019 come viene calcolato il contributo? In questo caso viene erogato, “nel rispetto di tutti gli altri requisiti, il contributo pro-capite garantito pari a 10mila euro, in quanto è inteso quale importo minimo, nel limite delle risorse disponibili (32 mln)”. Se poi dal calcolo secondo i parametri dovesse risultare un contributo inferiore a 10mila euro, allora in tal caso “verrà comunque erogato l’importo di 10mila euro che deve essere inteso quale soglia minima, nel limite delle risorse disponibili (32 mln)”.
Indicare i ristori ricevuti
Fiorentino pone l’accento sul fatto che si debba indicare nella domanda l’importo di altri contributi “a livello nazionale e regionale, ricevuti nel 2020 e nel 2021, indicando la tipologia del ristoro”, ma quali devono essere indicati e quali no? “Si dovrà tenere conto dell’importo dei contributi effettivamente incassati sia a livello nazionale sia regionale nel periodo dal 1° marzo 2020 fino alla data di presentazione della domanda sulla piattaforma, a ristoro della perdita del fatturato e dei corrispettivi subita a causa delle misure restrittive introdotte per contenere la diffusione del Covid-19”. Attenzione perché “sono da considerare gli aiuti che ricadono nel regime di aiuti di Stato delle sezioni 3.1 e 3.12 del temporary framework”. A detta del consulente si determinano velocemente, basta fare una interrogazione del registro nazionale degli aiuti di Stato con la propria partita Iva. Sono da indicare i ricavi dell’anno 2019 e i ricavi dell’anno 2020.
Occhio all’Iban
La domanda è dove potrà essere indicato l’Iban per l’accredito del contributo e nel caso dovesse essere modificato dopo la scadenza del termine per la presentazione della domanda? E’ presto detto, l’Iban deve essere indicato “nel modulo web disponibile nello sportello telematico predisposto. Nel caso di modifica – spiega Fiorentino -, ad esempio a seguito di operazioni di fusione o incorporazione tra istituti di credito conclusesi dopo la scadenza del termine per la presentazione della domanda, l’istante potrà comunicare il nuovo Iban all’indirizzo e-mail dg2.programmazionestrategica@ministeroturismo.gov.it del Ministero del Turismo”.
Assegnazione e controlli
Per l’assegnazione del contributo si deve aspettare dopo il 29 ottobre la verifica della domanda, “e che ci siano anche tutte le risorse”, dice il consulente. Il ministero del Turismo “poi eroga il contributo, ma una volta fatti i controlli interni, valutando che le dichiarazioni siano veritiere, controllando gli allegati e la congruenza dei dati”. Attenzione perché nel caso di irregolarità, “ad esempio documentazione non veritiera, c’è la revoca del contributo, il recupero delle somme eventualmente pagate e la denuncia delle irregolarità”.
Dalla teoria alla pratica
A Daniele D’Amato, travel partner solution di Exacta, il compito della dimostrazione pratica di come compilare la domanda, sul sito del ministero del Turismo, nella sezione Sportello incentivi. D’Amato fa presente che il codice Ateco viene “valutato e ordinato in modo automatico. La parte anagrafica viene compilata quasi tutta in modo automatico, tranne alcune info, tra cui il numero di telefono”. Poi si passa alla sezione Dichiarazione, “dove si dichiara l’esistenza di tutti i requisiti formali. Ci sono una serie di flag obbligatori. L’ultimo è quello più importante – ricorda D’Amato – in quanto è quella di non aver presentato istanza al Mibact”. Dopo la parte qualitativa c’è quella formale, dove sono richiesti i valori, che è meglio essersi preparati prima, come consiglia D’Amato. La terza sezione è quella degli allegati. “I primi due sono facoltativi”, ricorda, sulla base di quanto già detto sopra.
In caso di errore
C’è una buona notizia, per rassicurare tutti, nel caso ci si accorgesse di aver commesso un errore (una volta già inviata la domanda), si può provvedere, “inviando ulteriori istanze che possono annullare la precedente, basta farlo entro il 29 ottobre”, dice Fiorentino.
Stefania Vicini