Viaggi, gli europei tornano a pianificare. E vogliono l’Italia

I viaggiatori europei? Sempre più a loro agio con l’idea di programmare i loro itinerari, superando – almeno in parte – il new normal del sottodata, e di varcare nuovamente i confini nazionali con la leggerezza che sembrava esser finita nel cassetto insieme ai passaporti.

E’ questa la buona notizia che arriva dal nono aggiornamento dello studio “Monitoring Sentiment for Domestic and Intra-European Travel” della European Travel Commission (Etc), l’associazione delle organizzazioni nazionali del turismo.

Torna la programmazione

Lo studio, nato per fornire approfondimenti tempestivi sulle intenzioni di viaggio a breve termine degli europei, e per monitorare le loro preferenze durante la pandemia, sembra dar ragione a coloro che nei mesi scorsi hanno a lungo parlato di domanda repressa, quando non direttamente di “revenge travel”: sono infatti ben due su tre, i cittadini d’Europa che hanno pianificato un viaggio da novembre 2021 a marzo 2022.

Più ancora – per la prima volta da più di un anno – i piani di viaggio sono distribuiti uniformemente nei prossimi sei mesi: il 26% nel breve periodo, fino a novembre, il 28% tra dicembre 2021 e gennaio 2022 e il 25% tra febbraio e marzo 2022. Un indicatore del fatto che un numero crescente di europei stia abbandonando la “modalità di attesa” sul tema viaggi, e si senta molto più sicuro di pensare anche alle stagionalità successive.

Il dato è pero meno positivo quando si passa dalle intenzioni al booking vero e proprio: ad esempio, solo il 29% degli europei con piani di viaggio per novembre ha portato a termine in ogni sua parte la prenotazione. Questo scenario si accentua ulteriormente, arrivando al 15%, tra coloro che viaggeranno nell’ultimo scorcio del 2021.

Estero mon amour

Cresce in maniera importante anche il livello di confidenza con i viaggi a livello internazionale: più di un europeo su due si sposterà infatti verso altri Paesi europei, con un aumento del 41% rispetto a settembre 2020. Nel frattempo, le preferenze per i viaggi nazionali (32%) sono diminuite del 18%.

Quanto alle destinazioni, quelle mediterranee sono al primo posto nella lista dei desideri – Italia compresa – così come la voglia di city break (18%), che ha ormai raggiunto il picco, con un aumento del 43% dall’estate 2021. I soggiorni in città si accompagnano all’aumento della popolarità di viaggi più brevi, fino a 3 notti (30% dei viaggiatori in vacanza in città), con ricadute importanti sui budget: la quota di viaggiatori che intende spendere fino a 500 euro cresce del 20% rispetto alla precedente rilevazione, a scapito di livelli di spesa più elevati (oltre 1.000 euro).

Volare, di nuovo

Nonostante una persistente diffidenza nei confronti del trasporto aereo, oltre il 50% degli europei “pronti per il viaggio” desidera tornare a volare (un aumento del 13% rispetto all’indagine precedente) per ottimizzare i tempi di viaggio. Ma, nonostante la maggiore propensione a viaggiare nei prossimi sei mesi, il 63% dei viaggiatori “early bird” fa ancora affidamento sui protocolli di salute e sicurezza a destinazione, in quanto strumenti capaci di far sentire più agio nel godersi il viaggio.

Un desiderio chiamato Italia

L’Italia è il terzo Paese per numero di persone che intendono viaggiare nei prossimi sei mesi (68,3%), dietro a Polonia e Spagna, e il secondo anche per propensione a scegliere l’aereo, sempre dietro la Spagna. Ed è tra le destinazioni  più desiderate, a un’incollatura dalla Spagna (9,2% contro 9,1%) e molto davanti a Francia (8,2%) e Grecia (6,8%). Il Belpaese è primo anche per quanto riguarda la motivazione “leisure” di viaggio (80,5% sul totale dei viaggi in programma) e per la preferenza verso i viaggi culturali rispetto ai city break e agli itinerari naturalistici, crocieristici e costieri. Altro trend tutto tricolore è quello dei viaggi concentrati sotto Natale e per Capodanno, oltre che quello della maggior resistenza (rispetto agli altri) a varcare i confini nazionali.

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