Turismo scolastico, Fiavet dice: “Applicare le regole esistenti”

“Il turismo è pronto alla ripartenza, ma ha bisogno di aiuto a livello  istituzionale”. A dare il grido di allarme è Fiavet-Confcommercio attraverso il vicepresidente Giuseppe Ciminnisi, che si sofferma sul segmento del turismo scolastico, mettendo in evidenza tutti i punti deboli su cui si deve lavorare, a partire dal fatto che si devono applicare le regole esistenti.

Applicazione delle normative esistenti

La prima necessità è a livello di applicazione delle normative: se bisogna ripartire da zero nel post pandemia è necessario che nelle gare di appalto per affidare i viaggi scolastici si faccia riferimento alle leggi esistenti e non a quelle abrogate ormai da tempo.  A chiarire  questo punto il legale della Federazione, Federico Lucarelli, che afferma: “Diversi bandi richiamano erroneamente la normativa del contratto di pacchetto turistico, una  legislazione nazionale e comunitaria ormai abrogata da tempo”. In alcune gare vengono richiesti, sempre erroneamente, requisiti soggettivi di partecipazione, non previsti dalla normativa di esercizio dell’attività delle agenzie di viaggi, come la certificazione Iso o altre simili, creando così disparità nell’accesso al bando.

La garanzia fideiussoria

“Lo stesso vale per la garanzia fideiussoria che non ha ragione di essere richiesta nel bando – afferma Lucarelli – le agenzie di viaggi infatti sono già  coperte, in caso di insolvenza o fallimento,  dal proprio Fondo di Garanzia che tutela tutte le parti come normato dall’ex art. 47 del Codice del Turismo”. Le agenzie di viaggi chiedono, sempre nel rispetto della normativa del Codice del Turismo, il rispetto della normativa del Codice del Turismo in materia di pagamenti, condizione essenziale per assicurarsi in anticipo l’acquisto dei servizi e bloccare il prezzo.

Errata applicazione della “rotazione” e del “sorteggio”

Secondo il legale di Fiavet, inoltre, c’è un’errata applicazione della “rotazione” e del “sorteggio” per l’affidamento dei contratti e soprattutto  non si può la revisione del prezzo. Queste regole violano l’art. 39 del Codice del Turismo, che consente agli organizzatori di pacchetti di viaggio di incrementare il prezzo fino a 20 giorni prima della partenza, nei limiti dell’8% per la variazione di talune voci di costo  che non hanno nulla a che vedere con i parametri commerciali, come le tasse di sbarco/imbarco, il tasso di cambio valutario, l’aumento del costo del carburante nel trasporto passeggeri.

Serve l’intervento del Miur

Fiavet-Confcommercio, infine, chiede un intervento del Miur nei confronti delle istituzioni scolastiche che non intendono riconfermare le aggiudicazioni di viaggi poi cancellati a causa dell’emergenza sanitaria come da decreto del 2020. “Fiavet-Confcommercio  vuole semplicemente applicare delle regole esistenti in un momento di grande difficoltà, ma anche di grande rinnovamento – afferma Ciminnisi -. Vorremmo aprire un dialogo su questi temi con il Miur in pieno spirito collaborativo, magari assieme al ministero del Turismo, con l’obiettivo di una ripartenza  tempestiva e consapevole”.

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