COP26 sul clima: il turismo sposa la dichiarazione di Glasgow

COP 26, la conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici del 2021, è in corso a Glasgow, in Scozia, fino al 12 novembre. Ieri è stata lanciata laDichiarazione di Glasgow per l’azione per il clima nel turismo” . Alcune delle più grandi aziende del travel si sono unite ai governi e alle destinazioni nell’impegno a dimezzare le emissioni entro il 2030 e raggiungere il Net Zero entro il 2050 al più tardi.

La Dichiarazione di Glasgow

La Dichiarazione di Glasgow riconosce l’urgente necessità di un piano coerente a livello globale per il clima nel turismo. I firmatari si impegnano a misurare, decarbonizzare, rigenerare e sbloccare la finanza. Inoltre, ogni firmatario si impegna a fornire un piano d’azione per il clima concreto, o un piano aggiornato, entro 12 mesi dalla firma. Intervenendo alla COP26, il segretario generale dell’Unwto, Zurab Pololikashvili, ha sottolineato che “mentre molte imprese private hanno aperto la strada nel portare avanti l’azione per il clima, è necessario un approccio più ambizioso a livello di settore per garantire che il turismo acceleri l’azione per il clima in modo significativo”. A suo dire “la Dichiarazione di Glasgow è uno strumento per aiutare a colmare il divario tra buone intenzioni e azioni significative”.

Non solo, Pololikashvili ha affermato che “la pandemia ha colpito il turismo più duramente di qualsiasi altro settore. Il turismo ha bisogno del sostegno dei governi, attraverso partenariati pubblico-privato più forti e attraverso investimenti finanziari più mirati, per ricostruire in modo sostenibile e inclusivo”. Il manager ha espresso i suoi commenti durante il vertice dei ministri Unwto, Wttc e Wtm tenutosi il secondo giorno dell’evento di Londra, con i ministri del turismo di tutto il mondo impegnati ad investire nel futuro sostenibile del turismo.
“Questo vertice ci dà la possibilità di rafforzare la nostra difesa della sostenibilità”, ha affermato Pololikashvili, inoltre, a suo dire, la recente Dichiarazione dei leader di Roma emessa dal G20 ha sottolineato in modo specifico la necessità di ripristinare i viaggi e il turismo, che a loro volta possono aiutare le economie in via di sviluppo.

Punto di svolta nel turismo sostenibile

La COP26 potrebbe essere un enorme punto di svolta per il ruolo della sostenibilità nel turismo, è quanto afferma GlobalData. La società di dati e analisi osserva che l’industria del turismo è in un processo di ripresa senza precedenti e con molte aziende del settore privato che ora si stanno impegnando in azioni più trasparenti per ridurre le emissioni, risultati più tangibili sulla sostenibilità potrebbero essere visti nel prossimo decennio.

Da un recente sondaggio GlobalData, è emerso che il 45% degli intervistati ha affermato che l’ambiente è il fattore più importante tra i fattori ambientali, sociali e di governance (Esg, Environmental, Social, and Governance). Ralph Hollister, travel & tourism analyst di GlobalData, ha affermato che “questa crescente preoccupazione del pubblico si riflette nelle Nazioni Unite, che si aspettano che le parti si impegnino a raggiungere nuovi obiettivi ambientali alla COP26 e il turismo è una parte consolidata dell’agenda“.

Impegni ambientali con maggior peso

Nuovi impegni ambientali potrebbero avere più peso a causa della posizione in cui si trova attualmente l’industria del turismo.  Gli arrivi sul fronte internazionale non dovrebbero superare i livelli pre-pandemia fino al 2024, secondo le previsioni di GlobalData. “Non doversi confrontare con alti livelli di domanda turistica significa che è il momento ideale per il settore pubblico e privato per ripristinare le operazioni per renderle più sostenibili dal punto di vista ambientale – osserva l’analista – e anche per migliorare la comunicazione e le relazioni reciproche. Avere questi settori che lavorano in armonia aumenta le possibilità che gli impegni di sostenibilità vengano rispettati nel turismo. Qualsiasi partnership pubblico-privata che si forma deciderà sul successo della sostenibilità ambientale nel turismo e deve essere percepita come una relazione d’affari. Per incoraggiare il settore privato, è necessario chiarire che entrambe le parti condividono i rischi, i benefici e la responsabilità per le iniziative di sostenibilità concordate”.

L’Unwto

L’Unwto ha riunito centinaia di operatori del settore privato di tutto il mondo per impegnarsi nella Dichiarazione di Glasgow, come parte della COP26. La Dichiarazione ha lo scopo di raggruppare il settore turistico altamente frammentato dietro un unico obiettivo di dimezzare le emissioni entro il 2030 e raggiungere lo zero netto entro il 2050 al più tardi. Ciascun firmatario si impegnerà quindi a consegnare un piano d’azione per il clima onnicomprensivo, o un piano aggiornato, entro 12 mesi dalla messa nero su bianco.
Hollister fa presente che “le possibilità di piani ben congegnati e pragmatici aumenteranno man mano che le aziende del settore privato hanno avuto – e avranno – il tempo di rivalutare come possono operare in modo più sostenibile a causa dei tempi di inattività creati dalla pandemia”.

VisitBritain costruisce un hub globale di contenuti 

VisitBritain, l’Agenzia Nazionale del Turismo, ha deciso di promuovere l’offerta turistica sostenibile della Gran Bretagna nei mercati internazionali. L’ultima ricerca internazionale sul sentiment dei consumatori ha mostrato che più di due terzi dei viaggiatori intervistati in 13 Paesi sta pensando di più alla sostenibilità e all’impatto ambientale quando pianificano le vacanze.
Sull’onda del Summit COP26 VisitBritain sta costruendo un hub globale di contenuti sul turismo sostenibile con itinerari, attività ed esperienze per godere di un soggiorno sostenibile in Gran Bretagna. Sa sarà supportato da partnership con i media in Europa, Brasile, Canada e Stati Uniti che evidenziano l’offerta di turismo sostenibile della Gran Bretagna per ispirare i viaggi futuri, concentrandosi sui viaggi lenti, uscendo dai sentieri battuti, sul turismo ferroviario e fuori stagione. 

Per supportare il Travel Trade d’oltremare, VisitBritain sta ospitando tavole rotonde e webinar per promuovere il turismo sostenibile con mezzi di trasporto più ecologici come itinerari e prodotti legati alla ferrovia. 

Il Turismo è un’industria chiave per il Regno Unito, che normalmente contribuisce con 127 miliardi di sterline all’anno all’economia del Paese, e VisitBritain continua a lavorare anche con l’industria per diffondere quanto più possibile i benefici economici e sociali del turismo, trainando le visite durante tutto l’anno nelle Nazioni e Regioni del Paese, sostenendone le economie locali.

Lo studio di Booking.com e Ey Parthenon

Booking.com e Ey Parthenon hanno pubblicato lo studio, “The road to net zero emissions”, su come il settore ricettivo possa un netto di emissioni di carbonio pari a zero entro il 2050. L’analisi ha evidenziato che hotel e alloggi emettono, a livello globale, 264 milioni di tonnellate di CO2 equivalente all’anno, ovvero il 10% delle emissioni totali annue del settore turistico, paragonabile all’incirca alle emissioni di 65 centrali elettriche a carbone.
Secondo una stima, calcolata da Booking.com e EY Parthenon, le strutture ricettive di tutto il mondo dovrebbero investire circa 768 miliardi di euro in energia rinnovabile, per l’adozione di tecnologie per la crescita e l’efficentamento energetico. Questa cifra corrisponde approssimativamente al fatturato annuo combinato di tutti gli hotel e alloggi turistici. Si tratta certamente di un compito non facile per un settore particolarmente colpito dal Covid19 che si sta lentamente riprendendo.

Le misure per abbattere i costi

Tuttavia, lo studio mostra un’ampia gamma di misure di abbattimento dei costi, che prevedono investimenti a lungo termine (15 anni) e che sono effettivamente redditizie per i proprietari di alloggi: il 76% delle riduzioni delle emissioni di carbonio che si possono ottenere implementando tecnologie e pratiche di efficientemento energetico ha un ritorno positivo.
Attualmente, i livelli di adozione da parte delle strutture ricettive di tecnologie e pratiche disponibili per migliorare l’efficienza energetica variano tra il 30-70%, mostrando significative opportunità di miglioramento.
Secondo la ricerca, le misure con il maggior potenziale di riduzione delle emissioni includono: installazione di sistemi di riscaldamento e raffreddamento ad alta efficienza energetica (Hvac; circa il 53% del potenziale di abbattimento rimanente a livello globale), utilizzo di elettrodomestici ad alta efficienza energetica in tutto l’alloggio (circa il 12%), installazione di finestre con doppi vetri (circa il 10%). O anche misure più semplici, attuabili immediatamente senza bisogno di investimenti ulteriori: spegnere il minibar (circa il 2%), rinunciare al cambio giornaliero della biancheria (circa il 2%).
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