Saudi Tourism Authority, per la prima volta nel nostro Paese in missione di incoming e outgoing, ha portato all’attenzione dei player italiani gli attori pubblici e privati della destinazione, interessati a sviluppare un business turistico bidirezionale e creare relazioni e amicizia. “Sono molte le ragioni che ci hanno spinto a venire in Italia – spiega Abdullah Bin Azzam Al Dakhil, spokeperson e international communication manager Saudi Tourism Authority in un’intervista esclusiva a Guida Viaggi – e sono certo ce ne siano altrettante per gli italiani a venire da noi. Il turismo tra i nostri Paesi è una grande opportunità anche perché l’Italia è inclusa nella lista e-Visa, aspetto che facilita molto l’ingresso. A settembre 2019 l’Arabia Saudita ha aperto al leisure, raggiungendo già il 5% del Pil e con l’obiettivo di raggiungere il 12 in breve tempo. Questo passo è fondamentale nell’attuazione della Vision 2030, il programma di diversificazione economica che mira a collegare l’Araba Saudita al mondo e costruire ponti tra le culture. Target del turismo è raggiungere i 100 milioni di visitatori all’anno”. “La campagna promozionale in corso – ha precisato – riguarda 38 Paesi e si sviluppa attraverso digitalizzazione, ispirazione e conversione. La cultura saudita è tanto ricca quanto varia, a partire da 6 siti Unesco. Qui il passato prende vita. Fin dall’antichità, l’Arabia Saudita ha occupato una posizione centrale al crocevia di Asia, Africa ed Europa e oltre 11mila siti archeologici raccontano la storia delle civiltà che hanno vissuto qui. I luoghi e i mercati tradizionali consentono di sperimentare un ritmo di vita che è cambiato poco nel corso dei secoli, esplorare le diverse regioni per sperimentare la varietà multiculturale di cibi, stili di vita e costumi”. “Ma non c’è è solo questo – puntualizza l’international communication manager Saudi Tourism Authority -. L’Arabia Saudita è anche architetture modernissime e centri di intrattenimento e di shopping. Molto si sta puntando anche sul business e sui grandi eventi, dalla Formula 1 all’Italian Super Cup di calcio e alla Riyadh Season. L’entertainment riveste un ruolo centrale, spinto da una popolazione per il 70% al di sotto dei 35 anni desiderosa di coinvolgimento e di divertimento”. “Per quanto riguarda la sostenibilità – conclude Abdullah Bin Azzam Al Dakhil – siamo stati fortunati perché abbiamo aperto al turismo con un processo green radicato, nel quale crediamo molto, e con progetti già fortemente orientati verso questa scelta. Anche il superlusso è verde, realizzato dalle più note archistar. Tutto questo impegno è molto apprezzato, come ha dimostrato il nostro stand a Rimini, sempre affollatissimo di tour operator e partner trade in un continuo e fattivo scambio di business e collaborazione che ha riguardato anche il mondo crocieristico”. Il regno ha un’offerta open air molto varia. Da esperienze adrenaliniche come il dune bashing e il sandboarding ad attività più rilassanti come il trekking e i campi tendati tradizionali, il deserto saudita è ideale per viaggiatori avventurosi. Inoltre, lo sbocco dell’Arabia Saudita sul Mar Rosso a Ovest e con il Golfo Arabico a Est, aggiunge l’elemento acqua al ricco palinsesto di possibilità.
Paola Olivari