Da comproprietà ad albergo di lusso: il progetto di Bizzi Hotel Spa potrebbe funzionare, ma ci sono ancora degli aspetti da chiarire con alcuni comproprietari. A sollevare la questione è Gaetano Esposito, presidente della Atm (Associazione tutela multiproprietà Ets) che fa sapere a questa agenzia di stampa: “L’annuncio di Bizzi del cambio di modello di business non è stato preceduto, per quanto riguarda l’Hotel Alaska, da alcuna offerta d’acquisto ai comproprietari relativa ai 750 millesimi ancora in loro possesso, esigenza indispensabile per l’attuazione del suo piano”. E prosegue sottolineando che “richiesta per una rilevazione delle quote a costo zero è ufficialmente pervenuta ai comproprietari dell’Hotel Miramonti di Corvara ed all’Hotel Royal di Positano – dichiara Esposito – la cui posizione catastale è analoga”.
Le istanze
“I circa 250 comproprietari dell’Alaska che rappresentano circa 200 dei millesimi non in possesso di Bizzi – prosegue Esposito – hanno più volte richiesto di iniziare una contrattazione per altri problemi contingenti, ma il Sig. Bizzi non sembra voler riconoscere loro alcun diritto, nemmeno quello relativo ad essere messi a conoscenza di questo progetto che hanno invece appreso dalla stampa. Certamente non hanno alcuna intenzione di rinunciare a cuor leggero al loro investimento, così come Bizzi dice di aspettarsi e ritengono che se la ex Domina, attuale Bizzi Hotel, abbia intenzione di sciogliere le comproprietà ed abbia la liquidità necessaria per farlo debba agire seguendo le procedure previste dalla legge”.
Il confronto
Alla domanda se fosse avvenuto un confronto diretto con la Bizzi Hotel, Esposito afferma: “Non è mai avvenuto e nemmeno è stato programmato con i comproprietari che anzi, nel caso dell’Hotel Alaska, sono stati artificiosamente esclusi dall’ultima assemblea avvenuta utilizzando per la prima volta una postilla del regolamento che permetteva di effettuare un’assemblea senza convocazione preventiva. Anche le ripetute richieste di conoscere l’effettiva situazione patrimoniale e gli eventuali rapporti di dare-avere della ex Domina nei confronti delle comproprietà non sono state evase”. Sui prossimi passi che verranno mossi, Esposito annuncia: “L’obiettivo è dare voce e assistenza a tutti i comproprietari delle altre strutture appartenenti al circuito Domina che si sentono esclusi dalla gestione e utilizzati come bancomat per finanziare costi che vanno al di là della mera ristrutturazione delle strutture. Noi chiediamo che la gestione delle comproprietà sia trasparente e rappresentativa di una reale maggioranza e non frutto dell’espressione di un solo soggetto portatore di interessi propri e non quelli della maggioranza dei comproprietari”.
La replica di Matteo Bizzi
La risposta del presidente di Bizzi Hotel Spa (Matteo Bizzi) non si è fatta attendere. “Preciso anzitutto che l’ipotesi di riacquisto di quote di comproprietà non è nata come proposta spontanea di Bizzi Hotel Spa ma in seguito a numerose richieste di comproprietari. In ogni caso Bizzi Hotel si riserva a breve di formulare una propria proposta anche ai comproprietari Alaska, come è stato fatto con qualche centinaio di comproprietari di altra struttura, il Miramonti di Corvara. I progetti di ristrutturazione/refitting che ad oggi sono stati da noi presentati hanno trovato sinora l’approvazione dei comproprietari, tanto che stiamo già progettando una camera campione che sarà, nei nostri auspici, la futura camera dell’Hotel Alaska a cinque stelle. Non mi risultano richieste di contrattazione di alcun genere da parte dei comproprietari, i cui diritti non saranno, comunque, né potrebbero essere, pregiudicati dai nostri progetti. Tutte le assemblee sono state regolarmente convocate (con preavviso di 30 giorni) a termini di legge o come da regolamento – prosegue il manager – e la carenza di partecipazione dei comproprietari non dipende da Bizzi Hotel spa”.
Per quanto riguarda le questioni contabili, “la contabilità della comproprietà è tenuta da professionisti terzi avvicendatisi nei tempi, eletti dall’assemblea dei comproprietari, senza concrete contestazioni da parte di alcuno – dichiara ancora Bizzi -. Bizzi Hotel ribadisce che tutte le scelte vengono votate a maggioranza (spesso a larga maggioranza) in assemblea e perseguono unicamente l’interesse di valorizzare l’Hotel Alaska a beneficio dei comproprietari e degli utilizzatori dell’hotel. Riteniamo che la strada intrapresa della valorizzazione del complesso alberghiero sia quella giusta e l’unica percorribile, come dimostra il fatto che Bizzi Hotel sia l’unica (o almeno la principale) comproprietà ancora attiva in Italia”. L.D.