“La revoca delle restrizioni statunitensi sui viaggi da circa 33 Paesi il mese scorso ha sollevato la speranza che un aumento della domanda di viaggi repressa possa sostenere il traffico durante il prossimo inverno dell’emisfero settentrionale, ma l’emergere della variante Omicron ha colto nel panico molti governi nel limitare o rimuovere completamente la libertà di viaggiare”. A trattare il tema è Willie Walsh, direttore generale Iata.
La posizione dell’Oms
“Anche se – prosegue il manager – l’Oms ha chiaramente consigliato che ‘i divieti generali di viaggio non impediranno la diffusione internazionale e pongono un pesante fardello sulle vite e sui mezzi di sussistenza‘. Il consiglio dell’Oms era evidente a pochi giorni dall’identificazione di Omicron in Sudafrica – dice Walsh – con la sua presenza già confermata in tutti i continenti. I divieti di viaggio sconsiderati sono inefficaci quanto chiudere la porta della stalla dopo che il cavallo è scappato”, asserisce il manager.
Il progetto di Iata per riaprire in sicurezza
Il mese scorso, Iata ha rilasciato un progetto per aiutare i governi a riaprire in sicurezza i propri confini con un processo decisionale basato sui dati. In particolare, Iata ha esortato i governi a concentrarsi su tre aree chiave: protocolli sanitari semplificati, soluzioni digitali per elaborare le credenziali sanitarie, misure Covid-19 proporzionate ai livelli di rischio con un processo di revisione continua.
“Inoltre, i governi devono affrontare la terribile disparità nei tassi di vaccinazione“, ha affermato Walsh.
Impatto Omicron nel breve termine
La variante Omicron sta imponendo alcune restrizioni nei vari Paesi del mondo, ma secondo Iata l’effetto negativo sul trasporto aereo non durerà nel tempo, ma solo nel breve termine. “Non influenzerà le previsioni di lungo periodo”, ha asserito Wash. Per il momento l’associazione dei vettori mantiene valida la stima di crescita anche per il traffico internazionale ai livelli pre-Covid entro il 2024. La situazione del traffico varia comunque molto a seconda dei mercati. Come già comunicato da questa agenzia di stampa, a ottobre 2021 rispetto allo stesso mese del 2019, il traffico domestico segnava un -22% contro il -65% dell’internazionale.