Le politiche più o meno restrittive delle destinazioni determinano l’andamento della domanda turistica. Ne dà prova Mabrian, società esperta di analisi di Big Data, che nello studio “Post-pandemic Tourist Trends and Visitor Profiles” realizzato a settembre sui trend Covid19 (comparando una serie di indicatori relativi al comportamento dei visitatori nel 2021 con i valori 2019), ha tratto alcuni risultati su come stia cambiando il comportamento dei visitatori di una destinazione durante le fasi decisionali della visita e durante la visita stessa. La società ha tra l’altro presentato di in occasione del TIS Tourism Innovation Summit di Siviglia con il partner MasterCard l’ultima importante novità per quanto riguarda l’innovazione: la nuova dashboard con gli indicatori di sostenibilità turistica di una destinazione, elaborati in collaborazione con Etico, una consultancy specializzata in sostenibilità turistica e DTI, Destinazioni Turistiche Intelligenti.
Post-pandemic trend in Europa
Tanto la domanda turistica (analizzata attraverso le flight searches) come la flight capacity, ovvero i voli programmati e la relativa accessibilità aerea di una destinazione europea, erano al 50% rispetto ai livelli pre-pandemia, per quanto riguarda l’estate 2021. Da mettere in risalto la performance particolarmente positiva delle destinazioni Turchia e Grecia, grazie alle favorevoli politiche di apertura internazionale dei loro governi. Al contrario, le molto più dure restrizioni del Regno Unito hanno avuto un impatto fortemente negativo sulla ripresa turistica britannica.
I viaggiatori europei si sono sentiti più sicuri viaggiando all’interno della propria nazione, un dato che abbiamo individuato non solo dall’aumento delle ricerche di voli domestici/nazionali, ma soprattutto dall’attivazione di nuove rotte o vettori, così come dall’aumento del numero di voli di connessione interna (con una media di +44 nuove rotte domestiche per destinazione). Una delle spiegazioni di questo fenomeno potrebbe essere il nuovo trend, in crescita, della Staycation, ovvero la possibilità di coniugare lavoro e vacanza, grazie al lavoro in remoto (lo abbiamo dedotto dall’aumento o per meglio dire dal prolungamento del lenght of stay, la durata del soggiorno a destinazione, rispetto ai dati 2019).
Un altro interessante fenomeno sociale è costituito dall’avvenuta estensione della stagione estiva e delle vacanze, prolungate da settembre fino a novembre, con un aumento non solo nelle ricerche dei voli fino al mese di Novembre (comparate con lo stesso periodo nel 2019), ma anche e soprattutto il trend molto più positivo della programmazione dei voli nei mesi da Settembre a Novembre 2021 rispetto ai precedenti mesi estivi, come pure l’aumento dei prezzi degli hotel. Per quanto riguarda le categorie di prodotti turistici, informazioni ricavate dall’analisi semantica (Nlp , ovvero Natural Language Processing) delle conversazioni spontanee nelle reti sociali e portali turistici, in generale il prodotto Arte e Cultura è stato quello che ne ha risentito maggiormente, perdendo 17 punti di interesse rispetto al 2019, mentre si sono fatti strada, continuando a guadagnare attrattiva i prodotti relazionati con le attività all’aria aperta (outdoor activities), così come quelli naturale e balneare (o costiero).
È stata inoltre l’estate dei viaggi in famiglia o in coppia, mentre sono diminuiti i Solo Traveller (-6%) rispetto al 2019. Probabilmente un fenomeno dovuto ai lunghi periodi di quarantena, le restrizioni e limitazioni sociali e la conseguente ricerca/bisogno (finalmente soddisfatto, grazie anche al procedere della campagna vaccinale) di compagnia, della vicinanza delle persone care. In estate 2021 Francia, Italia e Polonia performavano i più alti incrementi nei voli low-cost programmati, con un importante calo dei prezzi in Italia (-28% sulle rotte per Roma e Milano).
Soggiorni urbani e leisure
Mabrian ha poi analizzato e messo a confronto il profilo di turista Urban vs. Holiday, con un aumento del 40% dell’average lenght of stay, ovvero la durata media del soggiorno, basata sulle prenotazioni aeree, rispetto al 2019. Con un marcato aumento soprattutto sulle destinazioni Urban rispetto a quelle Holiday. Inoltre, diminuiscono di un 20% i tempi medi di ricerca anticipata dei voli, con una tendenza consolidata al “very last minute” per la ricerca e prenotazione del viaggio, soprattutto da parte del profilo di turista interessato alle “urban destinations”.
Il nuovo profilo
Partendo da questa serie di dati elaborati, Mabrian definisce quindi un nuovo profilo del viaggiatore (post-pandemia): una tendenza al “very last minute” nel comportamento di ricerca del viaggio (dei voli), con – 19% giorni per le città e -10% giorni per quelle Holiday; un prolungamento del soggiorno di un +64% per le destinazioni urban ed un +22% per quelle holiday; diminuisce la spesa in ristornati (-5%) e aumenta quella nei supermercati (+11%), soprattutto sulle città, sempre confrontando i dati con la situazione pre-pandemia; nel 2021 è aumentato l’interesse per le attività ourdoor, con il prodotto Arte e Cultura che perde attrattività (fino a un -21% di punti di interesse rispetto ai dati 2019), sia per le restrizioni e le chiusure dei principali musei e poli di attrazione turistica, come per il relativo aumento dell’offerta culturale virtuale.
Il pattern di spesa
La spesa è aumentata in comparazione con il 2019, soprattutto per il prolungamento del soggiorno a destinazione, i cambiamenti nel profilo dei viaggiatori (con l’aumento del risparmio e quindi del Budget disponibile per la vacanza), ora che finalmente le restrizioni si sono alleggerite e si è ripristinata la mobilità e la possiblità di viaggiare. In quanto ai pattern di spesa, i visitatori passano dallo spendere in ristorante allo spendere in compere in supermercati/grocery stores. Aumenta la spesa in Retailing nelle destinazioni Urban, mentre per quelle Holiday continua l’aumento sulla spesa per l’accommodation. In generale, in crescita la spesa in servizi come le telecomunicazioni, probabilemente dovuta al remote working, per la necessità di connessione internet ecc.
I prezzi degli hotel
Mabrian ha anche notato, tra le tendenze in atto, “un notevole rincaro sui prezzi degli alberghi, basato su uno studio che analizzava la tariffa media minima di una camera doppia standard a luglio e agosto 2021 pubblicata su Booking.com, TripAdvisor ed Expedia”. Per quanto riguarda i tre stelle Italia e Spagna condividevano il primo posto con aumenti del 23%. In Italia però il prezzo medio era il più alto di tutto il Mediterraneo: 102€, con differenza rispetto ai 97€ della Spagna ed i 96€ della Grecia. Sulle tariffe dei 4 stelle, per la Grecia rincaro del 31%, per l’Italia del 20% e la Spagna del 16%. Un alloggio quattro stelle nel Bel Paese costava in media 146€, contro i 163 della Grecia e i 128 della Spagna. Infine i cinque stelle: la Grecia primeggiava per l’aumento dei prezzi, con un +47%, mentre le camere di lusso italiane risultavano le più care con una media di 373€ rispetto ai 292€ delle strutture greche ed ai 271€ di quelle spagnole. In generale i prezzi degli hotel hanno registrato un forte aumento rispetto al 2019 e la Grecia è stata di gran lunga la destinazione mediterranea che ha registrato il maggior rincaro. Al contrario, la Turchia è stato l’unico Paese mediterraneo che ha registrato un calo del 4% sugli hotel a tre stelle. L.D.