Gbta Conference, la pandemia accelera digitale e sostenibilità

La domanda globale dei viaggi d’affari è stata più lenta a riprendersi rispetto al segmento dei viaggi di piacere. Inoltre, le politiche aziendali continuano a influenzare la domanda e variano da una regione all’altra in base alle esigenze organizzative e alle restrizioni nazionali sia nelle località di partenza sia in quelle di destinazione. Il business travel ha vissuto cambiamenti significativi nella domanda, nell’offerta e nell’ambiente operativo che influenza i viaggi d’affari. Il futuro del settore è stato tracciato nell’incontro di Gbta Conference 2021, tenutosi a Milano alla presenza di molti stakeholder e travel manager.

Il settore ha sperimentato rapidi cambiamenti nell’offerta nel momento in cui la pandemia ha accelerato il passaggio al digitale, con le aziende che hanno adattato i loro modelli operativi espandendo la loro tecnologia per le operazioni di servizio. Con la crescente digitalizzazione del mondo degli affari, gli eventi ibridi sono diventati un nuovo paradigma per il business e i formati supportati dalla tecnologia supportano oggi stabilmente le attività di persona. Allo stesso tempo, il settore sta affrontando il rischio della perdita di professionalità e una carenza di addetti, dovuta al fatto che le aziende di travel & tourism hanno licenziato milioni di lavoratori a livello globale. Molti di questi professionisti si sono riqualificati o hanno cambiato ambito lavorativo e quindi non sono disponibili.

Questo problema settoriale, spiegano gli esperti, ha forti implicazioni per i fornitori di viaggi d’affari, che potrebbero aver bisogno di formare personale per fornire i livelli di servizio che i viaggiatori d’affari si aspettano.

Nell’ambiente operativo, poi, la chiarezza delle regole, delle politiche e dei regolamenti è più importante che mai. Certezze e coerenza riguardo a regole e procedure sono ora considerazioni chiave per i viaggiatori d’affari e di piacere. Inoltre, il mercato rimane frammentato, con un’alta percentuale di piccole e medie imprese. Questo significa che il rischio di chiusura delle attività persisterà e che le imprese più piccole potrebbero aver bisogno di un sostegno a lungo termine.

Per Marco Franzese, sales manager corporations di Amadeus, “la digitalizzazione porterà a un nuovo modello di trasferta e le nuove soluzioni permetteranno lo sviluppo della cashless economy come di transitare dagli scali contactless. Viaggiare sarà più sicuro sotto tutti i punti di vista”.

“La pandemia ha creato definitivamente il nuovo paradigma introducendo lo smart working, con impatti sulla tecnologia e la sua adozione per impieghi prima non considerati – ha dichiarato Giorgio Galli, senior Cloud Channel sales manager, Sap Concur -. La ripresa dei viaggi c’è, questo è un dato positivo, ma certo dobbiamo confrontarci con uno scenario estremamente fluido. Si viaggia meno ma con maggiore efficienza attraverso l’intelligent spend management, capace di valutare ciò che sta attorno alla spesa non solo travel. L’inattività del 2020 è stata come una finestra di pensiero per introdurre la digitalizzazione. Anche la sostenibilità è un tema ricorrente in molte aziende, sia all’interno sia verso l’esterno e la digitalizzazione è abilitatore di sostenibilità attraverso l’archiviazione digitale paperless. E ancora, potenzia l’aspetto della sicurezza con un taglio differente, garantendo più opportunità come pulizia o carbon footprint. La tecnologia sta virando anche su questi aspetti”.

“Il travel manager avverte la necessità di tool per tradurre in operatività queste politiche con tutti temi correlati. Sono stati fatti forti investimenti.

L’incremento tecnologico segue una roadmap ma serve anche la capacità di interloquire con partner esterni”.

“Il 41% delle transazioni globali sono contactless. Il mercato consumer dei pagamenti digitali è cresciuto del 24% nell’anno pandemico – ha detto Daniele Aulari, country manager di AirPlus International Italia -. L’84% delle aziende ha introdotto nuovi sistemi di pagamento e il fenomeno che si registra è la centralizzazione, ovvero la scomparsa delle carte intestate al manager. La carta di credito virtuale è sostenibile ed è lo strumento finanziario che cresce di più. Ma c’è ancora da educare, si pensi alla carta “strappata di mano” quando basterebbe avvicinarla al lettore”.

Paola Olivari

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