Negli ultimi anni realmente “operativi” abbiamo assistito a fenomeni di grandi aggregazioni, sia a livello di tour operator sia di network, tutto si è fuso in un concetto dinamico che avvolge il cliente viaggiatore, oggetto di desiderio sempre più da catturare con suggestioni e promesse. Parte da questo assunto Gabriella Piazza, titolare di CarréBlu, per spiegare che “in un panorama di mercato aperto e senza regole, le realtà piccole come la nostra hanno trovato nella piccola dimensione uno spazio dove esprimersi. Nei confronti dei grandi Golia – spiega Piazza – la loro forza si gioca sul terreno della qualità e dell’attenzione al cliente”.
Differenze e rapporto con le adv
Da molte agenzie, dichiara Piazza, riceviamo questo tipo di riscontro: “Non troviamo più nei grandi t.o. la preparazione, la pazienza e la minuziosità, la capacità di andare incontro alle richieste dei clienti; ci serve una professionalità diversa”. Un certo tipo di viaggiatore vuole conoscere mille dettagli, avere informazioni di prima mano “e l’agenzia quando il viaggiatore chiede viaggi complessi si rivolge a noi“, sottolinea la manager. CarréBlu segue un ridotto numero di agenzie selezionate “e procediamo nel consolidare le nostre posizioni con passi misurati. Mai grandi numeri, ma pratiche importanti che meritano la nostra massima attenzione”.
L’offerta
L’operatore non tratta villaggi e voli charter: “La nostra forza è nella contrattazione diretta di strutture alberghiere, resort, hotel, boutique hotel, lodge che diventano nostri partner attivi”. L’Oceano Indiano è una delle sue destinazioni più importanti, seguita da Caraibi, ma anche Europa. Durante gli ultimi due anni CarréBlu ha messo in pausa la consueta attività operativa: “La pandemia ha costretto tutti a fermarsi. Il tempo però non è trascorso inutilmente, lo staff ha seguito una costante formazione e la gestione complessa di decine di formule-voucher. La ripresa è alle porte – sostiene – anche se con continui stop-and-go”.