Draghi, il turismo e la frenata alle richieste

Il governo è al lavoro per un intervento di sostegno ai settori più in difficoltà, in primis il turismo, per il quale in manovra c’è un fondo ad hoc di 150 milioni.

Il messaggio, inviato ieri, dal premier Mario Draghi in conferenza stampa a palazzo Chigi – come scrive Il Sole 24 Ore di oggi – è però una frenata alle richieste, arrivate da più parti, di una nuova Cig covid fino a marzo: a gennaio, ha ricordato Draghi, è entrata in vigore la riforma degli ammortizzatori sociali targata Orlando che ha esteso i sussidi anche alle micro imprese del terziario. Non è del tutto escluso, tuttavia, che possa comunque arrivare una sorta di cassa “di prosecuzione” a sostegno delle imprese in questo momento più in affanno.

Il nuovo decreto

Il nuovo decreto atteso in consiglio dei ministri giovedì si concentrerà sugli aiuti su misura dei settori più direttamente colpiti dalle poche misure restrittive che accompagnano per ora questa ondata pandemica, come le discoteche e gli spettacoli alle prese con i limiti alle capienze, oltre che sugli operatori in particolare difficoltà nel turismo, a partire da agenzie di viaggio e tour operator. “Con un finanziamento da due miliardi di euro, che poggia sul miliardo già accantonato in legge di bilancio nei fondi speciali dei ministeri e si allarga anche grazie al rinvio di qualche stanziamento meno urgente per liberare spazi fiscali immediati, è difficile fare molto altro”, spiega il quotidiano. Intanto continua ad allungarsi l’elenco delle richieste, destinate però in larga parte a essere bloccate dalla selezione rigida delle misure nel nuovo provvedimento. Ieri lo stesso presidente del Consiglio ha confermato che un altro scostamento di bilancio non è in agenda nell’immediato, ribadendo comunque che le misure contro il caro energia proseguiranno anche dopo questo primo trimestre coperto (parzialmente) dagli interventi di fine anno.

A chiedere aiuto al governo sono anche i Comuni: in una lettera indirizzata al ministro dell’Economia, Daniele Franco, il presidente dell’Anci, il sindaco di Bari, Antonio Decaro, ha elencato i problemi più urgenti che pesano sui conti locali. E che nei calcoli degli amministratori locali valgono un miliardo e mezzo abbondante.

 

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