Fabio Lazzerini, a.d. di Ita, è intervenuto in audizione alla Commissione Trasporti della Camera, sul tema dei voli della compagnia, facendo presente che, a seguito della pandemia, a dicembre e gennaio sono stati cancellati “849 voli, pari al 7% del totale”, si legge su Ansa. Un taglio che è stato fatto per “preservare cassa e costi”. In merito, invece, al programma fedeltà di Volare, è stato detto che è partito il 15 ottobre e che vi sono “226mila iscritti, con una forte influenza di grandi viaggiatori”.
Il presidente esecutivo di Ita, Alfredo Altavilla, è intervenuto, invece, sul tema dei dipendenti della vecchia Alitalia non assunti da Ita, affermando che “non è un problema mio perché altrimenti diventiamo non più un’azienda che deve stare sul mercato, ma una Croce Rossa dei dipendenti della vecchia Alitalia, che non ho intenzione di essere”, si legge su Ansa. Il manager ha poi aggiunto che, “contestuale all’andamento del traffico, abbiamo interrotto le procedure per quelle persone che non servivano. Abbiamo risparmiato 17 milioni, che sarebbero stati soldi persi dai contribuenti”.
I numeri di Ita
Numeri alla mano, da quando Ita è decollata, lo scorso ottobre, sono stati trasportati “1,26 milioni di passeggeri, con un fatturato di appena sotto i 90 milioni di euro”, afferma Altavilla. Il manager riconosce che è stato “molto importante l’accordo con i sindacati e le organizzazioni professionali per il nuovo contratto”. Quanto ai ricavi 2021, fa sapere che sono stati “il 50% in meno rispetto al piano industriale, influenzati da alcuni fattori”, tra pandemia, il non aver vinto il bando di gara della Sardegna “e non abbiamo potuto cominciare la campagna pubblicitaria per vendere i biglietti fino al 10 di ottobre”, motiva il presidente.
L’alleanza
A suo dire la mossa necessaria è “integrare la compagnia all’interno di un’alleanza a condizioni di pari dignità che garantisca crescita e risultati economici positivi e sfrutti e valorizzi le potenzialità di Fiumicino e Linate per generare traffico per Ita Airways”, si deve evitare di “diventare la ruota di scorta di altri vettori per fare fideraggio in Europa”.
Il manager ha precisato che si parla di “un’alleanza di equity”, annunciando che esistono “contatti con molteplici operatori sia europei che extraeuropei”. Quanto alle tempistiche a detta del manager esistono “le condizioni per accelerare questo processo e chiudere entro la prima metà dell’anno”.
Il toto partner
Ad analizzare il tema del partner è Il Sole-24 Ore, che si sofferma sui possibili nomi. A quanto riporta, in molti considerano Lufthansa quello più accreditato. Dal canto suo la parte tedesca si è rifatta viva, complice una serie di fattori che sono piaciuti all’a.d. Carsten Spohr, tra cui il ridimensionamento in flotta, il taglio delle retribuzioni, la riduzione dell’occupazione, per citare alcuni aspetti, che rendono Ita più vicina agli standard numerici che aveva in mente Lh. Quello tedesco è un modello che incontra il favore di Altavilla e di Aeroporti di Roma, che gestisce Fiumicino, che è anche il principale scalo di Ita.
L’alternativa al modello tedesco è il gruppo di compagnie dell’alleanza SkyTeam, con cui Ita ha intanto rinnovato l’accordo commerciale (come aveva Alitalia), ha durata un anno, non pregiudica la possibilità di stringere accordi con altri partner e Ita può uscirne senza penali.
Infine, ci sarebbe anche la pista British Airways e la holding Iag, ma al momento sembra che abbia minori probabilità rispetto alle prime due.