Graziano Debellini, presidente di TH Resorts, lancia il suo grido d’allarme per la regione Valle d’Aosta, ma non solo, il suo pensiero va a tutto il settore del turismo. In una intervista rilasciata ad Adnkronos/Labitalia, il manager analizza il quadro attuale della regione a fronte della situazione pandemica, visto che la Valle d’Aosta “rischia di andare in zona rossa perché mancano una decina di posti letto in terapia intensiva, per di più già finanziati”. Se questo dovesse accadere, Debellini fa presente che “sarà un disastro per l’intero turismo della regione, che rappresenta il 17% del Pil regionale, perché gli impianti sciistici verranno chiusi”.
L’appello
Questo è il motivo per cui l’imprenditore fa “un appello accorato al presidente della Regione: siamo ancora in tempo, realizziamo velocemente dieci posti di terapia intensiva, mettiamole in piedi, coinvolgendo magari anche le strutture private accreditate, come è accaduto in altre regioni. Altrimenti sarà un disastro”.
Il manager si fa “portavoce delle 1.200 imprese che operano nel turismo nella regione. Se dovesse scattare la zona rossa, avremmo una tragedia più grande dell’anno scorso, perché quest’anno abbiamo assunto personale e abbiamo programmato”, dice nell’intervista. Inoltre, mette in evidenza che si creerebbe “la contraddizione degli impianti di sci chiusi mentre gli alberghi invece resterebbero aperti, ma chi viene a Courmayeur se non si scia?”, domanda Debellini.
La stagione è partita bene per la regione quest’anno, visto che “persone da tutto il mondo sono venute a sciare in Valle d’Aosta, questo è un segnale veramente importante”. Però Debellini, che nel corso dell’intervista si sofferma a lungo sulle ripercussioni che potrebbero esserci sulla stagione turistica della regione, allarga poi il suo discorso a tutto il comparto del turismo, facendo una amara constatazione e cioè che, a suo dire, il comparto non ha avuto la giusta attenzione. Un settore che “non è stato ancora ben capito – dice -, compreso e studiato. Quindi, tutti gli approcci sono lenti e superficiali. Ammiro la determinazione con cui il ministro del Turismo continua a chiedere contributi, ma fin ad ora al turismo è arrivato pochissimo”.