Il ritorno delle flotte in mare, al completo, dopo i mesi del graduale rientro in servizio, in risposta a una domanda repressa che è pronta ad esplodere, una volta superata quella che in molti considerano “l’ultima curva” dell’Omicron. Con le certezze dei protocolli sanitari – che anche in queste settimane di positivi a bordo hanno dato ottima prova di sé – e della sostanziale tenuta del settore, capace di confermare i piani industriali e gli ordini ai cantieri di mezzo mondo, Italia in testa.
È questo lo scenario per il 2022 del mondo del cruise: quello di una ritrovata normalità, o per meglio dire di un new normal, giacché fatto di un ritorno ai volumi di quindici anni fa come obiettivo più realistico, una volta abbandonati i paragoni con l’inarrivabile 2019.
2022: i numeri del (lento) recupero
Già nello scorso ottobre, Risposte Turismo aveva vaticinato per il 2022 prospettive di recupero, fissando in 6 milioni il numero di passeggeri movimentati (+ 118% sulle stime già positive di chiusura 2021) e in circa 3.000 le toccate nave (+102%). Fatte salve ulteriori variazioni nel corso dei prossimi mesi, Civitavecchia si confermerà ancora una volta nella classifica degli scali crocieristici del Paese con 1,5 milioni di passeggeri movimentati (+175% sulle stime di chiusura 2021). Alle sue spalle, in forte recupero di traffico crocieristico, Napoli, che dovrebbe tornare a superare il milione di crocieristi movimentati, seguito da Genova e La Spezia che, con circa 750.000 crocieristi ciascuno, si contenderanno il terzo gradino del podio.
Il boom pre-pandemia resterà lontano
“Se confermata – spiega Francesco di Cesare, presidente di Risposte Turismo – la previsione del traffico crocieristico 2022 consentirebbe di riportare il livello di traffico in Italia ai valori del 2006, dopo la discesa al 1993 del 2020 e la risalita ai risultati del 2001 attesa a fine 2021. Questi recuperi, se da un lato testimoniano la capacità della crocieristica di rilanciarsi, dall’altro non possono nascondere l’entità del valore assoluto, ancora decisamente distante dal record storico del 2019. Ci vorrà ancora del tempo prima che le dinamiche e, con esse, i numeri, tornino ai livelli pre-pandemici”.
2021: una prova di forza
Lo studio di Risposte Turismo presentato a ottobre scorso stimava in 2,7 milioni i crocieristi movimentati in Italia nel 2021, con poco meno di 1.450 accosti e la triade Civitavecchia-Genova-Palermo come top three tra i porti. “Si tratta – osserva Di Cesare – di un risultato che dimostra ancora una volta la tenuta della filiera crocieristica nazionale, capace di adattarsi ed operare con i nuovi protocolli. Oggi, alla luce delle nuove varianti e dell’imprevedibile evoluzione della pandemia, è proprio sul rispetto delle norme a tutti i livelli che si giocherà molto del riuscire a confermare le previsioni di ulteriore crescita che avevamo elaborato ad ottobre”.
E bisogna ricordare come si tratti di “un prodotto e di un’industria internazionali, per cui ciò che accade e si decide oltreoceano può impattare anche su come andranno le cose in Europa, e dunque in Italia”. Quanto al futuro prossimo, “tra le condizioni che potranno effettivamente determinare un altro passo verso la ripresa dei livelli di traffico cui eravamo abituati, resta cruciale il mantenimento dei cosiddetti corridoi internazionali, sia per la crocieristica incoming che per gli italiani che navigheranno all’estero in questi mesi invernali”.
Lo speciale crociere completo sarà pubblicato sul prossimo numero “Due anni di turismo” di Guida Viaggi.