Un quadro a tinte fosche

Il quadro del 2021 secondo gli operatori è a tinte fosche: “La prima parte della stagione è stata pessima, in pratica non c’è stato business – afferma senza mezzi termini Gino Acampora, presidente Acampora Travel -. C’è stata una ripresa da luglio, anche in coincidenza della ripartenza dei voli internazionali e si è lavorato bene fino a metà novembre, un misto di clientela estera e nazionale. Molto traffico si è anche sviluppato su gomma – sottolinea il presidente -, forse sentendosi più al sicuro in caso di emergenze, il Mare Italia ha lavorato di più rispetto alle città d’arte fino a settembre, poi da quel momento in poi c’è stata anche una ripresa nelle città d’arte. Pochi mesi di lavoro, però – avverte Acampora – non possono soddisfare un intero anno e coprirne i costi. Ci sono stati dei problemi circa le normative, le limitazioni, il distanziamento, spesso creato dalle confuse comunicazioni da parte degli enti preposti”. “Di certo non è possibile definirlo un anno positivo – conferma Roberto Pannozzo, direttore generale di Destination Italia -. La sofferenza dovuta ai continui ‘stop & go’, con cui tutti gli operatori incoming si sono dovuti misurare non poteva non avere degli effetti devastanti su un settore che cresce solo quando può contare sulla spensieratezza dei suoi clienti e sulla loro libertà di spostamento. Sapevamo che avremmo dovuto affrontare un anno difficile e che saremmo dovuti restare in attesa degli effetti che i vaccini avrebbero generato”. Qualche nota confortante c’è: “E’ stato un anno di transizione, secondo noi, estremamente efficace dal punto di vista commerciale perché ci ha spinto a pensare ‘out of the box’ – spiega il manager -. Abbiamo investito molto tempo allo scopo di trasferire la nostra professionalità e vicinanza ai nostri clienti storici, creando momenti formativi e ascoltando le loro esigenze al preciso scopo di poter costruire un prodotto sempre più personalizzato e versatile. Al tempo stesso, abbiamo investito per aprire nuovi mercati che possano permetterci di crescere anche in tempo di pandemia”. Leggermente diversa la posizione di Mamberto: “Per gli albergatori liguri è stata una stagione più che positiva, anche se più corta rispetto agli standard in quanto meta e destinazione privilegiata per il mare – dice la contract & product manager Katrin Mamberto -. Per noi operatori purtroppo la finestra prenotativa si è ridotta a causa dei lockdown in Italia e all’estero da dicembre 2020 ad aprile 2021, per cui sono saltate le basse stagioni e i clienti con early booking sia per il mercato individuale sia per quello dei gruppi, che si muovono fuori stagione. Benché sia stata una stagione tutto sommato discreta, quei mesi di chiusura non sono stati più recuperati”. La buona notizia secondo la product manager “è che gli operatori continuano a credere nella destinazione Italia e nello specifico nostro nel mare della Liguria e hanno riconfermato la programmazione anche per il 2022, nonostante le restrizioni, le incertezze sul futuro degli spostamenti e le aperture ridotte delle strutture ricettive”. Si sono certo ridotti “i tour operator che pubblicano cataloghi cartacei per agevolare il prodotto e le vendite online, anche perché le informazioni e gli aggiornamenti ormai cambiano continuamente”, avverte Mamberto. “E’ un nuovo mondo anche per il turismo – ribadisce Acampora -; la gente vuole viaggiare, ma cerca sicurezza sanitaria, preferisce mete sicure, la tendenza è sempre di più per vaggi individuali o piccoli gruppi. Dovremo adattarci anche a tante richieste last minute e servirà molta flessibilità finché la pandemia non sarà definitivamente sconfitta”. L’aspetto sanitario, ovviamente, “sarà ancora prioritario a tutti i livelli, dal trasporto, agli alberghi, ai ristoranti, musei e a tutto quello che gira intorno al turismo – spiega il presidente -. Ciò porta, purtroppo, anche a maggiori costi, senza dimenticare che abbiamo avuto una crisi sanitaria, ma anche economica e quindi non sarà una strada facile. Si punterà molto anche sul digitale e dobbiamo farci trovare pronti perché la ripresa potrebbe esplodere all’improvviso”. C’è dell’altro: “Un aspetto che mi preoccupa molto è quello relativo ai nostri dipendenti, in modo particolare quelli stagionali – evidenzia Acampora -; già era difficile in passato, adesso con pochi mesi di lavoro diventa impossibile mantenere una famiglia. Sta diventando un serio problema sociale e c’è bisogno dell’intervento corposo dello Stato. Poi non dimentichiamo anche tutto quello che gira intorno alla filiera del turismo, dai vettori, alle guide turistiche, ai ristoranti, alle compagnie di navigazione, negozi, etc. E’ un problema enorme che coinvolge migliaia di addetti”. Secondo Pannozzo è imperativo “riuscire a offrire un prodotto turistico su misura, a patto che venga erogato in totale sicurezza. Proporre ‘programmi ad hoc’ che mettano al centro il gusto individuale del viaggiatore diventerà il nuovo campo in cui tutte le aziende incoming cercheranno di competere”.

Le vie della ripresa

Quali sono, allora, le strategie per la ripresa? “Bisognerà specializzarsi e creare dei prodotti specifici, puntando molto sulla qualità dei servizi – asserisce Acampora -. Il mio augurio che ci sia una nuova e diversa organizzazione del sistema turismo in Italia, con un ministero efficiente, operativo. Forse si tratta di tornare un po’ al passato, con qualche competenza in meno alle regioni e più al ministero, in modo da avere una quasi uniformità delle leggi nel comparto, almeno quelle principali, e non come adesso. C’è tanta, tanta confusione, ogni regione ha regole diverse e non è facile spiegarlo ai nostri turisti stranieri. A volte ci facciamo male da soli per la nostra disorganizzazione e cattiva comunicazione”. “La flessibilità non è più un’opzione facoltativa, ma uno strumento da garantire a ogni viaggiatore quando prenota – conferma Pannozzo -. Disponiamo di uno staff composto da professionisti, ormai allenati a fronteggiare ogni tipo di emergenza. Il nostro ruolo è anche quello di far sentire il cliente protetto e mai solo. Per questa ragione, assicurarci che i fornitori seguano le regole sanitarie e soprattutto che in caso di introduzione di divieti o di nuove regole, sappiano essere flessibili e collaborativi, è diventato un metro di selezione imprescindibile per chi vuole lavorare con noi. Le regole possono anche cambiare ma non la predisposizione ad assistere e servire il cliente”.“E’ veramente difficile prevedere il futuro del turismo – conviene Mamberto -; noi abbiamo deciso, in questo momento di fragilità del settore, di investire in tecnologia per rinnovare tutto il nostro sistema operativo e andare online con un nuovo sito, booking online con disponibilità immediata, che ha sostituito integralmente il nostro storico catalogo ‘Riviera à la Carte’, andato in pensione, anche se con un po’ di malinconia, dopo quasi 47 anni di pubblicazioni. Oggi più che mai c’è l’esigenza di un mercato dinamico e flessibile per garantire al turista tutte le informazioni adeguate e le tutele”. La speranza, spiega la manager, “è quella di agevolare le vendite nonostante il periodo di incertezza proponendo le destinazioni Liguria, Costa Azzurra, Piemonte e Laghi del Nord Italia, garantendo professionalità e mettendo a disposizione degli operatori e dei clienti la nostra decennale esperienza sul territorio”. Anche Acampora si è attrezzato: “Io penso e ho sempre sostenuto che il 2022 sarà un anno di transizione, la vera ripresa dovremmo averla dal 2023 in poi – dichiara il presidente -. Abbiamo più progetti in programma, qualcuno a breve e qualcun altro a medio termine, ci vuole molta pazienza ed è necessario aspettare che questo brutto momento passi al più presto. Stiamo anche puntando molto sulla formazione dei nostri collaboratori, con corsi specifici, approfittando del momento di stasi e sulla digitalizzazione”. Investire nella tecnologia “è sempre stato un must – dichiara Destination Italia -; abbiamo continuato a sviluppare la piattaforma in questi due anni di pandemia e abbiamo progetti già avviati anche per il 2022. Offrire uno strumento performante e ricco di prodotti da prenotare con un click è nel nostro Dna. L’incremento dell’offerta lusso del brand Sono Travelclub è centrale nella nostra strategia perché siamo fortemente convinti che questo sarà il turismo trainante dei prossimi anni. Nel 2021 siamo entrati anche nel modo welfare e loyalty per dare la possibilità di usufruire della nostra offerta turistica, appositamente plasmata sulla clientela domestica, anche agli italiani. Nei prossimi mesi daremo vita ad una piattaforma appositamente concepita per questo progetto”, anticipa Pannozzo.

Nicoletta Somma

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