In questi giorni si accavallano le buone notizie sul turismo, dall’arrivo di nuovi corridoi al booster con validità illimitata fino al green pass sufficiente per viaggiare dai Paesi Ue, anche se non si placano le polemiche delle associazioni di categoria che trovano irrisori gli aiuti contenuti nel decreto “Sostegni ter” e chiedono a gran voce un cambio di passo.
Gli appelli dall’estero
Dal fronte estero non mancano gli appelli da più parti per allineare le regole di viaggio, in modo da avere un quadro europeo stabile e coerente per riprendere a spostarsi. E’ la richiesta avanzata dalle associazioni dei trasporti e del turismo (tra cui A4E, Aci Europe, Clia, Ectaa, Etoa), ma non sono le sole.
Anche Iata e Ibar hanno lanciato il loro appello, unendosi all’invito che in questi giorni sta pervenendo al Governo italiano dalle regioni, dall’intero comparto del turismo e dalle rappresentanze degli albergatori in vista della scadenza del prossimo 31 gennaio. L’invito è di eliminare definitivamente l’obbligo di presentare in aggiunta al green pass un tampone negativo, attualmente prescritto dall’Ordinanza del Ministero della Salute in scadenza il prossimo 31 gennaio e di riallinearsi così al concetto iniziale dell’Eu Dcc per consentire la libera circolazione all’interno dell’Europa. Si chiede che la validità del green pass rimanga di 9 mesi, in linea con quanto accade nella gran parte del continente. L’Italia, al momento, risulta fortemente penalizzata e rischia di vedere ulteriormente compromessa la ripresa di settori come quello del trasporto aereo e del turismo.
La nuova ordinanza di Speranza
Una svolta è rappresentata dall’ordinanza firmata ieri sera dal ministro della Salute, Roberto Speranza, che proroga (dal 1 febbraio al 15 marzo) le misure per gli arrivi dall’estero. Ecco quindi che, come riporta Ansa, per i viaggiatori provenienti dai Paesi Ue basterà il green pass. Quanto alla durata del green pass la notizia è che, se rilasciato a guariti e vaccinati con tre dosi, non avrà scadenza. Il governo ha optato per questa posizione, come riporta il Corriere della Sera. Dopo il parere del Comitato tecnico scientifico (Cts), sarà modificato il decreto in vigore, che prevedeva validità di sei mesi dal 1° febbraio.
Quindi per chi ha una o due dosi resta la scadenza di sei mesi, diversamente per gli altri non è previsto un limite. Il Corriere precisa che il Cts dovrà comunque esprimersi per quanto riguarda i guariti che hanno già ricevuto due dosi o chi aveva fatto il vaccino monodose.
Corridoi turistici
Un altro tema caldo per il settore è l’apertura di nuovi corridoi turistici. E’ la richiesta avanzata a gran voce dal comparto del turismo organizzato. Una buona notizia è ciò che prevede la suddetta ordinanza in cui sono state prorogate ed estese le misure relative ai corridoi turistici che riguarderanno anche ulteriori destinazioni.
A tal proposito il ministro del Turismo, Massimo Garavaglia ha espresso apprezzamento “per la decisione del collega Speranza di firmare una nuova ordinanza che, da febbraio, consentirà ai viaggiatori provenienti dai Paesi dell’Unione l’ingresso in Italia con il solo green pass – commenta il ministro -, ma è importante – ha sottolineato – l’apertura di nuovi corridoi turistici con Cuba, Singapore, Turchia, Thailandia (sebbene limitata all’isola di Phuket), Oman e Polinesia francese”, i nomi indicati dal ministro, che ha aggiunto: “Si possono così ricreare parzialmente le condizioni di mercato indispensabili per attutire la crisi del settore”. Gli attuali corridoi sono previsti per Aruba, Maldive, Mauritius, Seychelles, Repubblica Dominicana, Egitto (Sharm El Sheikh e Marsa Alam).
I corridoi non bastano
Arrivano i primi commenti dal settore del travel in seguito all’ordinanza firmata dal ministro Speranza. In una nota Advunite esprime “la sua soddisfazione al governo per l’apertura di nuovi corridoi turistici, ricordando che tali corridoi vanno tutelati e controllati, ma con grande rammarico bisogna anche sottolineare che ad oggi 27 gennaio non abbiamo alcun documento ufficiale sulla cassa integrazione eppure ringraziamo il Governo? Che non fa nulla nascondendosi dietro l’elezione del Presidente della Repubblica, sperpera, in questo modo, soldi per un qualcosa dove si poteva iniziare a lavorare prima e tutto ciò sembra incredibile”, dice l’associazione.
La nota prosegue facendo presente: “Se da un lato l’apertura delle nuove destinazioni sembra un ottimo viatico per rassicurare i clienti, dar loro certezze e non continuare in una confusione totale, l’altra faccia della medaglia vede il ministero del Turismo che è completamente assente, anche se molto si potrebbe fare; dalla pubblicità progresso per le agenzie e i tour operator italiani, ai controlli in aeroporto e tanto altro, sono operazioni a costo zero che nessuno ha chiesto fino ad oggi – ammonisce Advunite -. Riteniamo fondamentale dare la cassa integrazione e aiuti a queste imprese, invece è un dato di fatto il totale silenzio anche perché è stato imposto il divieto al lavoro.
Perfino le squadre di serie A chiedono, e avranno aiuti, nonostante il loro giro d’affari e i loro guadagni, i tabaccai sciopereranno, a noi agenzie non faranno nulla, se non, pignorare i nostri conti corrente, obbligandoci a pagare tasse e spese, e tutto ciò è assurdo, è illogico”. La nota conclude con un’amara constatazione e cioè che “i corridoi sono stati, insieme agli spostamenti tra i Paesi, un’imposizione degli altri Paesi della Cee, e null’altro!”.
Una logica anacronistica
Ad intervenire sul tema dei corridoi anche Michele Serra, a.d. di Mistral che, su Linkedin, commenta la notizia che da febbraio basterà il green pass per gli arrivi dalla Ue. Il manager scrive: “Non riesco a capire perché il ministro si ostini con la logica dei corridoi, ormai anacronistica e non si decida a seguire gli altri Paesi Ue, aprendo finalmente i confini extraeuropei senza restrizioni – si domanda Serra -, ma dal momento che di questi tempi non possiamo permetterci di fare gli schizzinosi, accogliamo con gratitudine Oman, Cuba, Turchia e Polinesia nel novero delle destinazioni possibili. Non si può però evitare l’impressione che siano decisioni prese a casaccio, più per concedere un’elemosina che per seguire una strategia coerente di rilancio del turismo – questo il pensiero del manager -. Dopo due anni di emergenza e miliardi di vaccini, forse sarebbe il momento di cambiare passo”.