Il viaggiatore secondo Google

Certezza, flessibilità e sostenibilità. Sono le tre necessità dei viaggiatori che si sono consolidate post pandemia. Ad illustrarle Furio Gianforme, industry head travel education & apps Google, durante il suo intervento al l’ottava edizione dell’Osservatorio Innovazione Digitale nel Turismo della School of Management del Politecnico di Milano.

I tre asset

Non sorprende che in un contesto di incertezza quale quello attuale il viaggiatore propenda per “soluzioni fidate e sicure” (ancora di più rispetto a prima, ndr), da qui le assicurazioni di viaggio diventano fondamentali, “ormai è quasi un sine qua non”, commenta il manager. Prova ne è che in merito all’acquisto o intenzione di acquisto di una assicurazione “il cliente pensa che diventerà sempre più inclusa nel suo acquisto”.

Un altro atteggiamento rivelato è che si cercano soluzioni flessibili infatti “iniziano ad emergere trend legati ad una dinamica di viaggio più flessibile, stanno nascendo nuove nicchie come staycation o il bleisure”.

Infine, il terzo punto, il viaggiatore oggi “guarda anche alle caratteristiche della sostenibilità”. Infatti, da Google si ha la conferma che “la ricerca di soluzioni di viaggio ed esperienze sempre più sostenibili e significative è in costante crescita. “L’83% dei viaggiatori globali pensa che la sostenibilità sia vitale, mentre il 61% dei viaggiatori globali sostiene che la pandemia ha fatto crescere la loro intenzione di viaggiare con più sostenibilità nel futuro”. C’è un poi un altro elemento che rafforza quanto detto, cioè il fatto che i consumatori vogliono “avere sempre più consapevolezza in merito all’impatto ambientale dei propri viaggi”. Per questo ad ottobre dello scorso anno la mossa di Google è stata quella di “integrare in Flights la possibilità per ogni volo di vedere la corrispondente stima di Co2 emission”. E questo perché “il consumatore nella sua scelta inizia a guardare anche questo parametro”.

Le intenzioni di viaggio

Quanto, invece, alle intenzioni di viaggio dei consumatori nel 2021, rispetto al 2019, Gianforme illustra che “nel 2021 la domanda travel globale ha quasi raggiunto i livelli 2019. A livello globale ha registrato un -10%, il domestico è stata l’unica leva che ha permesso di poter vedere un minimo di recupero (+2). Ovviamente Omicron ha comportato una riduzione delle intenzioni di viaggio e delle ricerche”. Il manager sottolinea che “il recupero della domanda è stato diverso a seconda delle aree geografiche, cioè in base alla peculiarità dei mercati”. Numeri alla mano si ha che negli Usa i volumi di ricerca sui viaggi hanno segnato un +6%, nell’Uk un -40%, in Italia un -12%. “E’ un mix di fattori – fa presente Gianforme -, per esempio il mercato Usa ha un traffico domestico molto ampio il che ha permesso di compensare”.

In merito alle ricerche per categoria di viaggio, Google attesta che il recupero del 2021 è guidato dalle ricerche di alloggio (extra aberghiero), meno da quelle sul fronte aereo. In particolare quanto ai periodi, in autunno c’è stata la crescita più rilevante. “La ricerca è sotto dieci punti a livello globale (-10%), i voli sono in grossa sofferenza, -19%, c’è stato un recupero prima dell’arrivo della variante Omicron, guidato dal domestico, mentre le ricerche di alloggi segnano un +4%”.
Inutile dire che nelle ultime settimane la ricerca travel a livello globale ha registrato un forte rallentamento, ma minore rispetto al 2021. “Il 2020 mostra un +11% di volumi di ricerca, il 2021 un calo del 45% e il 2022 un -15%”. In Uk sono stati registrati “volumi di ricerca più bassi dell’Italia, -36% contro il -32% del nostro Paese nel periodo 1-11 gennaio 2022, negli Usa un -8%”. Il manager fa notare però che, “nel momento in cui sono cambiate le regole la domanda è ripresa, il che mostra una situazione molto dinamica”.

Stefania Vicini

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