Viaggi d’affari, imparare a gestire la complessità

Complessità. È questa la parola chiave del business travel di oggi e di domani. In uno scenario globale sempre più competitivo è indispensabile per il travel manager e le aziende acquisire le competenze necessarie per conoscere ed analizzare i propri dati travel con l’obiettivo di avere una visione a 360 gradi della spesa per cogliere le potenzialità informative delle basi dati in ottica di risparmio, reengineering e miglioramento continuo.

La sicurezza dei dipendenti sarà il criterio basilare per i viaggi d’affari per molto tempo e, anche in quest’ambito, sarà necessario per le aziende avviare un’attività di analisi dei costi diretti ed indiretti riconducibili alla gesitione del duty of care. Le aziende dovranno dare massima priorità all’adozione di precauzioni in grado di garantire il frequent traveller senza, d’altro lato, comprometterne il comfort e la produttività a destinazione. Diverse, articolate e tra loro interconnesse, dunque, le considerazioni in capo al travel manager nel processo di pianificazione delle trasferte e di progettazione degli eventi.

Quale mezzo di trasporto offre la migliore protezione? Le classi premium sono indispensabili per garantire il distanziamento minimo? Quale forma di accomodation garantisce i massimi standard di igiene e sicurezza? L’auto di flotta o a noleggio è vincente rispetto alle opzioni di trasporto pubblico? Qual è la normativa vigente nel Paese di destinazione? Tutti i viaggiatori hanno il Green Pass? E gli ospiti degli eventi aziendali?

Normativa sicurezza e restrizioni privacy cozzano tra loro e per comporre questo puzzle mai uguale e traboccante di variabili dettate dalla destinazione, dalle tempistiche, dall’offerta di possibili soluzioni ma anche dallo stesso viaggiatore, i travel manager agiranno sempre più anche come gestori del rischio.

E, sempre più, saranno loro indispensabili i dati. Puliti, organizzati, analizzabili.

Bt all’università

Il corso di formazione permanente “Data Analysis and Reporting for Business Travel Intelligence” dell’Università di Bologna, giunto alla decima edizione nasce per accompagnare i travel manager in un percorso formativo in grado di porre le basi del business travel che verrà. Perché, se qualcosa abbiamo imparato dalla crisi pandemica, è che “nulla sarà più come prima”, come conferma il professor Andrea Guizzardi, direttore del Center for Advanced Studies in Tourism – Cast dell’ateneo felsineo, co-direttore dell’Osservatorio Business Travel.

“La parola d’ordine del travel manager è ancora “organizzare” – spiega il docente – ma, se prima della pandemia si organizzavano trasferte, dopo la pandemia si organizza sicurezza e duty of care del viaggiatore. Un cambio drastico di prospettiva, che implica livelli di spesa travel lontani da quelli pre-Covid ma anche una nuova (maggiore) domanda di servizi travel a elevato valore aggiunto proprio per gestire il rischio di trasferta senza precludere l’efficienza operativa dei viaggiatori. E ricordo che si scrive gestione del rischio ma si legge approccio statistico-probabilistico“.

Tra aula e senior tutoring

Tre sessioni di formazione in presenza a Bologna (ma con la possibilità di seguire il corso anche in modalità sincrona da remoto) da marzo a giugno, 36 ore di corso full immersion (giovedì dalle 14.00 alle 18.30 e il venerdì dalle 8.30 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 17.00), incontri che vedono, oltre alla didattica sviluppata dai docenti, anche testimonianze dirette di alcuni stakeholder strategici nel mondo del business travel. Senior tutoring e networking serviranno a dare ai travel manager le chiavi per analizzare l’immenso flusso di dati dati derivanti dalla digitalizzazione dei processi e richiesta tanto in ottica di Kpi e saving quanto di duty of care, semplificazione, sostenibilità e traveller centricity.

Il valore aggiunto di questo percorso formativo risiede nella capacità di coniugare temi trasversali all’intero processo travel aziendale, consentendo ai partecipanti di declinare le competenze acquisite su più ambiti, tra loro diversi ma complementari.

Aggiunge Silvia Verzini, consulente travel manager e responsabile comunicazione del corso, che “ripeterci ancora che nulla sarà come prima è ormai diventato un mood, quasi un mantra. Alcuni studi di settore ci dicono che oggi un travel manager per pianificare una trasferta impiega 5 volte più tempo rispetto al pre-Covid. Questo significa che i modelli di gestione passati già non sono più adeguati per garantire alle aziende efficienza e risparmio. Se l’efficienza si fa con la riorganizzazione strategica, il risparmio può arrivare solo con una nuova visione allargata dei dati travel. Fondamentale è quindi identificare le nuove aree di costo e tracciarne la spesa in ottica di reporting“.

L’appuntamento formativo dà diritto a 7 crediti e sarà rilasciato dall’università, in presenza durante un evento dedicato, un attestato di partecipazione.
Il corso si avvale della partnership di AirPlus, Bcd Travel e Zucchetti, della collaborazione di Gbta. La nostra testata Guida Viaggi è il media partner.
L’iscrizione va completata entro il 16 febbraio sul sito dell’Università di Bologna.

 

Paola Olivari

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