La tecnologia è oggi una componente nodale della nostra vita e la travel industry non costituisce eccezione. Pure qui i byte supportano le aziende migliorando, anche sotto il profilo della fiducia, l’esperienza del cliente. Ma non solo. Sempre più si evidenzia lo stretto legame tra questa e la tutela dell’ambiente e della salute attraverso buone pratiche. Per questo motivo, oggi più che mai è importante che hotel, compagnie aeree, ristoranti e tutti i fornitori di servizi travel stiano al passo con le ultime tendenze tecnologiche e green. Questo approccio è vitale nell’era Covid, con le aspettative dei clienti che cambiano e impongono scelte sempre più orientate alla sostenibilità, di pari passo con gli obiettivi di medio-lungo termine fissati dalle convenzioni internazionali, ultima delle quali, in ordine di tempo, è il Glasgow Climate Pact del novembre 2021. La travel technology è un termine ampio usato per spaziare dall’applicazione dell’It all’e-commerce e alle soluzioni tecnologiche nell’analisi e nella raccolta dei dati, nella transportation e nell’ospitalità. Gli obiettivi alla base della sua implementazione includono l’automazione del viaggio e dei processi correlati, il risparmio di tempo ed energie – umane e no -, la riduzione dei costi e la creazione di un’esperienza di viaggio più fluida ed etica tanto per gli utenti quanto per l’azienda che fornisce il servizio. La tecnologia può essere implementata per migliorare l’impiego delle risorse e l’esperienza del cliente prima, durante e dopo il viaggio stesso e può aiutare le aziende a snellire – o automatizzare – i processi riducendo sia l’errore umano sia il carbon fotoprint e altre “impronte” a danno dell’ambiente. Tecnologia e sostenibilità sono dunque intrinsecamente legate. E il forte interesse per un turismo attento alla salvaguardia dei territori e in grado di ridistribuire risorse senza depauperarle è argomento chiave anche in termini di nuovi investimenti, Pnrr in testa. Ne abbiamo parlato con alcuni degli stakeholder sul mercato italiano. “La prima è indispensabile – spiega Alessia Poletti, senior field marketing manager per Italia, Malta e Grecia di Sap Concur – per aspirare a un futuro in cui le industrie non produrranno più rifiuti non riciclabili o sostanze inquinanti. Inoltre, la pandemia ha dato un impulso profondo e ampio in termini di riflessioni sulla salute e sul benessere, nostri e delle generazioni future. A tal proposito vediamo le aziende sempre più impegnate nella riduzione delle emissioni, sia per soddisfare gli obiettivi e gli standard imposti dai governi, sia per essere all’altezza delle richieste green avanzate da clienti e dipendenti. Tutto questo vale per ogni aspetto della nostra vita quotidiana, travel compreso”. “Fornire ai propri dipendenti – aggiunge – una maggiore visibilità in termini di scelte sostenibili e informarli su quanto impatto avranno i loro viaggi, già in fase di pianificazione e prenotazione, è fondamentale, sia da un punto di vista etico e morale, ma anche da un punto di vista competitivo. Per farlo, ci aspettiamo che molte aziende si avvalgano di strumenti tecnologici che possano aiutarle a gestire i propri budget e, di conseguenza, le proprie emissioni di carbonio per pianificare viaggi sempre più sostenibili ed efficienti”. “Ogni organizzazione all’interno del settore dei viaggi – chiarisce Paola De Filippo, general manager Sabre per l’Italia – ha la responsabilità di essere una forza per un cambiamento positivo, di ridurre al minimo l’impatto negativo sull’ambiente e di lavorare per un futuro più sostenibile. Non esiste un approccio “taglia unica”. Ogni azienda ha bisogno di trovare i propri obiettivi, che si adattino al proprio business e alle proprie risorse”. “L’esperienza di viaggio del futuro sarà incentrata sui nuovi valori dei viaggiatori e la tecnologia può essere il facilitatore per aiutarli a prendere decisioni di prenotazione più responsabili – approfondisce Giovanni Moretto, director, market management Italia, Expedia Group -. È anche una vera opportunità per ridistribuire e ripensare all’overtourism attraverso l’innovazione”. “Abbiamo recentemente annunciato la collaborazione con Microsoft per l’adozione e il passaggio al Cloud Azure di MS affrontando le motivazioni e i benefici di questa partnership, e una di queste è che l’infrastruttura cloud è sostenibile su scala globale – aggiunge Gabriele Rispoli, direttore commerciale di Amadeus Italia -. La soluzione Azure di Microsoft si basa infatti su quattro criteri per ridurre l’energia e le emissioni di carbonio. I primi tre – efficacia operativa IT, efficienza delle attrezzature IT ed efficienza dell’infrastruttura del datacenter – riducono l’energia richiesta per erogare tali servizi. Il quarto è l’acquisto di elettricità rinnovabile, che alimenterà il 100% dell’elettricità consumata nei data center, negli edifici e nei campus di Microsoft entro il 2025. Questo significa che i partner di Amadeus, come le compagnie aeree, sapranno che i fattori chiave delle proprie operazioni It sono completamente sostenibili e a zero emissioni. Quindi, i pillar su cui si regge questo matrimonio sono dati dalla scelta di partner tecnologici leader riconosciuti nel campo della sostenibilità, con i quali si condivide l’impegno a mettere le persone e l’ambiente al centro delle proprie decisioni aziendali”.
Paola Olivari