Club del Sole apre un nuovo capitolo dell’open air

E’ una storia di famiglia quella di Club del Sole, portata avanti da più generazioni, esattamente tre. A raccontare l’inizio di tutto è il presidente Riccardo Giondi. “E’ una storia nata all’inizio degli anni ’70 con mio padre ed una struttura a Roseto degli Abruzzi e poi un campeggio nei Lidi Ferraresi voluto da Montedison, con una seggiovia che portava dalle Valli di Comacchio al mare. Divenne un richiamo internazionale e da qui parte tutto il lavoro della famiglia”. L’ingresso dei due figli ha dato successivamente una accelerata al percorso che ha portato a gestire 20 strutture, “con un gruppo di collaboratori giovani per arrivare alla formula di oggi del glamping, facendo i diversi passaggi ci ha portato ad una situazione di mercato favorevole – fa presente Giondi -. Siamo un gruppo familiare, ma aperto a collaboratori. Abbiamo ottenuto dei risultati buoni e siamo orgogliosi del percorso fatto che deve essere il nuovo corso”.

La scelta

Turismo all’aria aperta questo l’ambito di competenza, “avendo avuto la possibilità di scegliere tra la tradizione più immobiliarista tracciata dalla famiglia o avviare un percorso strutturato del turismo open air, abbiamo scelto questa strada – aggiunge Francesco Giondi, ceo di Club del Sole -. E’ il nonno che ha dato il via a tutto questo (e con il quale oggi il confronto è ancora vivo). Nel 2015 con 6 campeggi, c’è stato l’ingresso di un fondo di private equity nel capitale aziendale, in tre anni abbiamo raddoppiato il numero di strutture, abbiamo capito che era un mercato florido dove potevamo portare ancora molta professionalità”. Poi l’ingresso di un altro fondo, con il “connubio immobiliare-gestionale sul turismo che ha reso e siamo passati da 11 strutture a fine 2018 a 20 (quasi 21 strutture, perché una deve arrivare a Silvi Marina nei prossimi anni)”.

Poi nel 2020 c’è stata la pandemia, “avevamo tracciato ogni possibile scenario di catastrofe, ma nessuno dei consulenti aveva immaginato una pandemia, che ci ha portato a cancellare mille notti al giorno, abbiamo restituito le caparre ai clienti ed abbiamo impegnato tutto il personale a lavorare per cancellare le notti – racconta il manager -. Da qui però c’è stata la nostra ricrescita ed abbiamo investito tanto in tecnologia per ridurre i tempi di reazione nei confronti del mercato”. Come fa presente il manager, i 15 minuti di tempo medio di risposta ad una mail e conversione in preventivo, “li abbiamo portati a 3 minuti. Da qui è nato un nuovo mondo, siamo riusciti ad attrarre nuovi clienti, nuove quote di mercato e siamo riusciti a far conoscere il turismo all’aria aperte e a mantenere tutti i posti di lavoro, a garantire a tutti gli stipendi anche nei momenti più difficili e ora lanciamo il nuovo marchio e la nuova linea manageriale che ha visto l’ingresso di nuovi manager in azienda”.

Il nuovo capitolo

Adesso parte un nuovo capitolo della storia della azienda e del turismo all’aria aperta. “Club del Sole è un gruppo turistico che non ha mai smesso di guardare, progettare e investire milioni di euro in tecnologia – afferma Angelo E. Cartelli, direttore generale di Club del Sole -, in un momento di grande difficoltà nel 2020. In questi momenti serve una guida con idee precise, solide”. Quello attuale è un momento “di grande cambiamento reso possibile da due anni di lavoro. Il punto di arrivo di un processo partito a febbraio 2021”. Cartelli osserva che l’open air “è stato colpito meno violentemente dal Covid come ambito, vivere la vacanza all’aria aperta è diventato un nuovo valore. Avremmo potuto fermarci e avere una dimensione più piccola, invece si è puntato al futuro, creando stimoli. Questi due anni ci hanno cambiato e noi abbiamo lavorato tanto su questo cambiamento, ci hanno portato a riflettere sul nostro stile di vita. Il tema della vacanza è molto serio e va approcciato con serietà ed organizzazione”.

L’indagine

Per questo la domanda che l’azienda si è posta è stata di chiedersi quali potrebbero essere le esigenze delle famiglie del futuro? Che tipo di risposte dare? Per avere le risposte è stata realizzata una indagine di mercato sui clienti e su quelli potenziali ed all’interno dell’azienda. “Nelle due stagioni abbiamo conquistato nuovi clienti con nuove esigenze e tanti italiani che, non potendo andare all’estero, sono rimasti in Italia. Li abbiamo accontentati ed hanno scoperto un nuovo prodotto”, dice Cartelli.

Dall’indagine è emerso che per i clienti “Club del Sole è sinonimo di vacanza all’aria aperta, è un tema chiaro. Club del Sole è libertà, socialità, amore per la natura, autenticità. E’ uno stile di vita e questo è l’elemento fondamentale – sottolinea il manager -. Un nuovo approccio in risposta a nuove esigenze”. Non solo, i repeater non hanno intenzione di rinunciare alla vacanza nella natura “e noi abbiamo inserito un modello più completo ed evoluto. I clienti vecchi e nuovi non vogliono rinunciare alla sostenibilità. Da qui l’offerta di diverse esperienze insieme in modo flessibile”. Tutto ciò è simile “alla vision del turismo del futuro che fa parte della azienda che è orientata a questo sviluppo”.

Tanti cantieri

La macchina è in movimento e non si ferma. “Siamo alla ricerca – fa presente Cartelli -, ci sono tanti cantieri in regioni quali la Toscana e un po’ in tutte le regioni Club del Sole, un po’ in tutta Italia”. Alla domanda se il piano di sviluppo preveda quello di conquistare quote di mercato dei villaggi turistici tradizionali, Cartelli precisa subito: “Non ci stiamo guardando intorno. Il focus è rendere più felici chi ci sceglie e sceglierà. Siamo concentrati sul cliente, sul nuovo posizionamento e brand. Club del Sole nel futuro assomiglia a un buon modello di villaggio turistico del futuro. Così si chiude il cerchio, ci ha aiutato molto fare ricerche di mercato, stiamo cercando quale possa essere il miglior prodotto per le famiglie. Non è più tempo dell’individualismo. La meta del futuro sarà di prossimità, facile da raggiungere, flessibile nella forma e nei servizi, più tanta tecnologia”. Tra i cantieri in corso ce ne sono anche per la costruzione di parchi acquatici, ristoranti e spazi all’interno delle strutture.

Il manifesto e il nuovo marchio

Club del Sole ha fatto la sua scelta, redatto il suo manifesto della vacanza all’aria aperta, in cui raccogliere ciò in cui si crede e che si offre agli ospiti. Ha colto la sfida del sapersi rinnovare. E’ stato cambiato il marchio, “reso coerente con la nuova promessa offerta al mercato. Abbiamo alzato l’asticella, ma ci sentiamo pronti”. Come spiega Cartelli il nuovo brand rappresenta i quattro elementi fondanti della vacanza Club del Sole. “Un cerchio color giallo che è il sole, uno oro che rappresenta la sabbia, uno azzurro che rappresenta il cielo o il mare e uno verde che è la natura, i parchi, i prodotti all’interno dei parchi naturali”.

Alla conquista di territori nuovi

In termini di espansione Francesco Giondi fa sapere che si sta “guardando a varie possibilità, oltre a consolidare l’Emilia Romagna dove siamo forti, avremo una espansione importante nelle Marche, un territorio per noi nuovo, che vedrà una prima acquisizione, inoltre in Abruzzo c’è un progetto nei pressi di Pescara”. Tra le intenzioni quella di consolidare il Veneto, con uno sguardo “alle isole e al Centro-Sud Italia, come Puglia e Sicilia, che offrono numerose opportunità. C’è l’intenzione di andare in territori nuovi dove poi a livello di strutture siamo in grado di gestirle al meglio, cercando di posizionarci come club boutique”, asserisce il manager.

Stefania Vicini

 

 

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