Le tutele tra pandemia e guerra

Se c’è una cosa che la pandemia ha insegnato è che l’assicurazione è oggi sempre più un “accessorio” essenziale da mettere in valigia. Peccato che dopo il Covid, quando le destinazioni sembravano allentare le restrizioni e le prenotazioni registrare un incremento, sia arrivata anche la guerra in Ucraina.

Come è cambiato a questo punto il trend nel segmento insurance? “L’apertura delle destinazioni post-Covid ha dato sicuramente un forte impulso alla ripresa del settore – afferma Daniela Panetta, direttore commerciale Ergo Assicurazione Viaggi -, lo vediamo dai numeri di febbraio e marzo, molto interessanti per quanto ci riguarda. La situazione critica della zona orientale dell’Europa sicuramente porterà un nuovo rallentamento e concentrerà verosimilmente il traffico verso altre aree, ma confidiamo in un’estate comunque con numeri positivi”.

Su quali mete si concentra il booking? “Vediamo ottimi volumi anche sull’Italia – prosegue Panetta -, grazie a soluzioni tecnologiche che consentono di integrare la polizza nei siti web di prenotazioni alberghiere. Confidiamo che lo stesso aumento di interesse si rifletterà sul medio e lungo raggio, destinazioni che rivedranno forti flussi turistici nell’estate ormai alle porte.”

Sulla stessa linea Massimo Borelli, responsabile commerciale di Ami Assistance: “Nonostante lo scenario estremamente complicato dobbiamo dire che, dopo un primo blocco totale di circa una settimana, si è verificata una polarizzazione delle vendite. Il prodotto di alto livello ha ripreso a muoversi abbastanza bene, mentre per il medio, quello che fa massa, dovremo aspettarci una corsa al last minute. I consumatori dovranno inoltre orientarsi fra i vari aumenti che questo conflitto ha generato. Rimaniamo tuttavia ottimisti per una chiusura della crisi prima dell’alta stagione”.

“Il mercato travel è stato oggetto di importanti cambiamenti negli ultimi due anni – conferma Europ Assistance Italia -. In seguito alla pandemia, la compagnia è riuscita a rispondere velocemente alle esigenze dei clienti, reiventando il modo di fare assistenza. Abbiamo assistito ad un forte cambiamento della cultura assicurativa e oggi prosegue, dopo la spinta estiva e natalizia, il trend in progressivo miglioramento delle ricerche online degli utenti interessati ad assicurazioni viaggio. Ci aspettiamo che le riaperture portino ad un incremento costante, soprattutto in termini sia di prenotazione che di acquisto delle coperture”.

“L’andamento delle vendite è in costante crescita rispetto al passato – dice Christian Garrone, responsabile intermediazione assicurativa I4T -: il dato riflette l’incremento dell’incidenza dei viaggi assicurati rispetto al totale e non è correlato ad un effettivo aumento delle prenotazioni che, come noto, in valore assoluto sono ancora inferiori rispetto al 2019. Anche i sinistri sono in crescita rispetto alla media, con un picco mai raggiunto in passato tra dicembre e gennaio 2021/2022, in corrispondenza con le vacanze di Natale: prima con gli annullamenti causati dai tamponi positivi ante partenza, poi con le quarantene in corso di viaggio, che hanno comportato il prolungamento forzato del soggiorno per molti assicurati. Adesso, anche in seguito al progressivo allentamento delle restrizioni, la situazione si sta normalizzando”.

Insomma, non si parte più senza assicurazione e questo vale anche per chi viaggia in Italia. “Al netto dei regolamenti che in alcuni Paesi impongono l’assicurazione come requisito fondamentale per l’ingresso, come Cuba – ricorda Garrone -, tanto gli agenti di viaggio quanto i clienti considerano ormai la polizza un elemento imprescindibile del pacchetto e hanno imparato a riconoscerne il valore”.

“Stiamo riscontrando un  notevole incremento dei volumi dei premi assicurativi rispetto al 2019 – evidenzia Guido Dell’Omo, business leader retail Axa Partners Italia -. Questo non vuol dire che  si viaggi di più, anzi. Molti paesi ancora hanno restrizioni. Quello che è cambiato è la sensibilità verso le polizze viaggio. Stiamo notando  tassi di conversione mai visti prima e passando da una vendita di offerta ad una vendita di domanda. Riceviamo sempre maggiori richieste da parte dei nostri distributori e clienti finali”.

Ma quali sono i prodotti più richiesti? “Quelli relativi al Covid si confermano i più scelti dai viaggiatori – sostiene Europ Assistance Italia -, soprattutto per quanto riguarda la garanzia di prolungamento del soggiorno in caso di contagio, oltre ovviamente all’annullamento, coperture di assistenza sanitaria e rimborso spese mediche”. Tra le garanzie più gettonate per Axa Partners Italia sicuramente “l’annullamento All risks per cancellare il viaggio, a causa di qualunque motivo certificabile non noto alla data di prenotazione. La copertura sanitaria anche in caso di contagio da malattia a carattere pandemico, a cui si possono abbinare ‘Cover Stay,’ che garantisce i maggior costi sostenuti in caso di fermo sanitario in destinazione, e ‘Back Home’, che garantisce il rientro a casa in caso di condizioni di scarsa sicurezza nel luogo di destinazione”.

E, invece, quali sono le tendenze che si manifestano in questo periodo? “La tendenza più evidente – constata Axa Partners Italia -, oltre ad un maggior tasso di assicurazione, è lo spostamento verso prodotti multirischio di alta gamma. In epoca Pre-covid la richiesta del mercato era sostanzialmente di prodotti più ‘cheap’, anche a costo di limitare molto le garanzie e tenere bassi i massimali. Oggi stiamo assistendo al fenomeno opposto. Si chiede e si cerca il prodotto più completo che garantisca al massimo il viaggiatore prima e durante il viaggio”.

Secondo I4T è ancora presto, tuttavia, per stabilire se nel lungo periodo cambierà qualcosa a livello di cultura nelle tutele: “Gli italiani, come del resto gli spagnoli e tutti i popoli latini in genere – spiega Garrone -, sono restii ad assicurarsi. L’attuale boom delle polizze viaggio per ora è ascrivibile all’elevata frequenza con la quale si sono verificati i sinistri nell’ultimo biennio: ci si assicura perché la probabilità che qualcosa vada storto è molto alta. Potremo trarre conclusioni definitive solo se e quando l’emergenza sanitaria sarà diventata un ricordo sbiadito dal tempo”, conclude il manager.

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