Città d’arte in pole position per le festività pasquali

“Nonostante il conflitto russo ucraino e l’aumento del costo dell’energia e dei carburanti spingano le famiglie ad essere parsimoniose evitando grandi spostamenti, per le prossime festività pasquali si registra,  dopo due anni di restrizioni, una timida ripartenza“. Così si esprime la presidente di Federturismo Confindustria, Marina Lalli.

Saranno circa 5 milioni i pernottamenti nel nostro Paese, fatti registrare essenzialmente dai connazionali che nel 90% dei casi rimarranno in Italia, a fronte del milione di quelli  dei viaggiatori europei: francesi e tedeschi in testa che hanno scelto di tornare a popolare le nostre città d’arte.
Si fa sentire ancora la mancanza dei big spender asiatici e americani così come chiaramente il turismo dalla Russia e dall’Europa dell’Est.

“Ci auguriamo che la Pasqua – conclude Lalli –  possa essere solo un primo test verso un recupero più consistente della clientela straniera che rappresenta una componente fondamentale per il sostentamento delle nostre imprese.”

Secondo Assoturismo la Pasqua è una vera e propria boccata d’ossigeno per le città d’arte italiane. Dopo i risultati mediocri registrati nei mesi invernali e nonostante il periodo di forte incertezza dovuto al conflitto in Ucraina, il turismo torna a sorridere. A guidare la ripresa sono proprio quelle città d’arte che più di tutti hanno pagato, sia in termini di presenze e che di spesa, gli effetti della pandemia.

Stando ai risultati dell’indagine condotta dal Centro Studi Turistici di Firenze per Assoturismo Confesercenti, per le festività pasquali, infatti, nelle città e nei centri d’arte le prenotazioni hanno superato il 76% della disponibilità delle strutture ricettive. E il 36% delle richieste arriva da turisti stranieri, grandi assenti negli ultimi due anni. A Pasqua è atteso quindi un rilevante movimento di turisti che torneranno ad animare i centri storici dopo lunghi mesi di instabilità.

I dati di Cst e Assoturismo forniscono una fotografia finalmente in ripresa, dopo un primo trimestre deludente. Si stima che in questi giorni saranno oltre 1,1 milioni i pernottamenti nelle località del turismo culturale, di cui 700mila di connazionali e circa 400mila di turisti stranieri. Nel complesso, considerando tutte le località di interesse turistico del nostro Paese, tra Giovedì Santo e il lunedì di Pasquetta il sistema ricettivo italiano dovrebbe registrare 4,7 milioni di pernottamenti.

“Sono ancora lontani i numeri della Pasqua 2019, che aveva registrato 6,1 milioni di pernottamenti considerando tutte le destinazioni italiane, ma potrebbe essere l’inizio di una reale inversione di tendenza per tutto il comparto turistico, sostanzialmente fermo da oltre due anni. La situazione per le imprese del turismo resta critica e complessa. Tuttavia – commenta Vittorio Messina, presidente di Assoturismo Confesercenti – la Pasqua 2022 potrebbe rivelarsi un momento di svolta per il settore anche se purtroppo la ripresa non sta avvenendo con la stessa forza in tutto il Paese: le località montane, le regioni del mezzogiorno e le isole soffrono ancora. Insomma, è il momento della verità per le imprese della filiera turistica che, dopo un lungo periodo di start & stop, sperano di agganciare finalmente una piena ripresa, anche per fronteggiare l’aumento dei costi energetici che sta erodendo i margini”.

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