Overtourism è un termine del passato, così come destinazioni secondarie, soppiantato da location alternative. I tesori nascosti del territorio italiano in questi due anni hanno mostrato potenzialità prima inimmaginabili, che appartengono ad ogni regione. Ora però è tempo di metterle a frutto, con proposte concrete, più sinergie e una programmazione in grado di sviluppare occupazione ed economia nei singoli territori.
Ad aprire la discussione sul tema “Italia nascosta, le strategie del territorio per intercettare i flussi” è stato Giacomo Trovato, country manager Italy and South East Europe di Airbnb che ha portato la sua esperienza spiegando che “dopo la crisi dovuta alla fase pandemica, i nuovi trend segnano una ripresa dei flussi sia nazionali che internazionali. Si tratta non soltanto di un turismo di prossimità – ha detto Trovato – ma di un forte recupero dalla Germania e anche da Paesi come Usa, Uk e Asia, che fanno segnare un +25% di booking rispetto al 2019. Anche il tempo di anticipo si sta avvicinando a quello pre-pandemico. Altro segnale chiaro – aggiunge – riguarda la lunghezza media dei soggiorni, che risulta in crescita con soggiorni lunghi al 22% di share rispetto al 16% del 2019”. Come mai? Merito sicuramente dello smart working, che sta facendo crescere la fascia dei nomadi digitali e “negli ultimi 12 mesi ben 100mila persone hanno prenotato soggiorni di 3 mesi”. In questo campo fa storia l’esempio di Amazon che dà ai suoi dipendenti la possibilità di lavorare dove vogliono per 4 settimane l’anno.
Francesco Tapinassi, direttore di Toscana Promozione Turismo, spiega che ormai “è tempo di proporre sul mercato un’offerta concreta e reale, andando oltre quello che è lo storytelling. Noi abbiamo una funzione di mentoring rispetto a quello che viene inserito nel portale regionale e l’invito che rivolge Toscana Promozione Turismo è quello di un forte pragmatismo”.
L’obiettivo di Giovanni Chessa, Assessore del Turismo, Artigianato e Commercio della Regione Sardegna, è quello di “superare la concentrazione dei flussi turistici nei 4 mesi estivi, che da soli rappresentano l’80% delle presenze annue in regione, puntando sul tema della destagionalizzazione. Un tema che fa leva sul patrimonio archeologico, sui cammini religiosi, sugli eventi e che si deve rafforzare attraverso un’azione di sistema tra pubblico e privato”.
Sul fronte lombardo, Lara Magoni, assessore al Turismo Regione Lombardia, scommette su “appuntamenti importanti che possono contribuire a rimettere positivamente in vetrina le nostre bellezze e la nostra capacità di accogliere visitatori da tutto il mondo. Mi riferisco a Bergamo e Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023 e ai Giochi Olimpici e Paralimpici Milano-Cortina 2026 – dichiara – occasioni che fungeranno da propulsori di visibilità per la valorizzazione internazionali dei territori”. Tra gli attrattori su cui sta focalizzando l’attenzione la Lombardia ci sono la montagna, i borghi e le esperienze outdoor. “La stima previsionale delle presenze turistiche attese per il 2022 lascia presumere che sia possibile aspettarsi una crescita significativa”, avverte Magoni.
Il contributo che una piattaforma come Airbnb può dare per far conoscere meglio questa Italia nascosta è “la flessibilità nella durata e nella scelta della destinazione – commenta Trovato – ma il messaggio che voglio lanciare al governo è che occorrono i decreti attuativi per sostenere i nuovi trend di mercato, altrimenti il rischio è che la nuova normativa porti ogni comune a fare da sé e un altro messaggio va in direzione dei territori, affinché creino degli spazi di co-working e delle aree di incontro per le community. Questa è l’esigenza attuale che emerge dagli studi di mercato e dal nostro osservatorio”.
Altro ambito sul quale le regioni stanno lavorando, in primis la Toscana, è la “verticalizzazione della promozione” e la costituzione di Dmc per una promozione più efficace del territorio.
Laura Dominici