Veratour, dall’Egitto il futuro è roseo

Con i 1.100 clienti ospitati in Egitto nel periodo pasquale, Veratour festeggia quello che appare un ritorno ai tempi migliori, dopo oltre due anni di avversità. Nelle tre strutture sul Mar Rosso, due a Marsa Alam e una a Sharm el-Sheikh, il riempimento è stato del 90%.

Fondamentale – sottolineano i vertici del gruppo – è stata la collaborazione con Neos, che ha operato 40 voli dall’Italia, e importante anche il supporto di Europ Assistance, che ha attualizzato le proprie polizze alle nuove necessità di chi riprende a viaggiare. La “prova” pasquale ha alimentato fiducia per l’andamento della prossima estate: la fondata speranza è che la stagione 2022 riporti a livelli pari o vicini a quelli del 2019. A febbraio 2022 le prenotazioni per l’estate verso mete nazionali sono cresciute del 184% rispetto allo stesso periodo del 2021, vicine al periodo pre-pandemia: -19% sul 2019. La previsione è di arrivare per l’area mediterranea, che include Tunisia ed Egitto, a un complessivo -30% rispetto al 2019. Obiettivo impegnativo, dopo due anni di forti rallentamenti. Guardando al totale delle destinazioni – Mediterraneo, Canarie, Oceano Indiano, Caraibi, Oman, Estremo Oriente – c’è ancora da fare: l’indicazione è di un meno 47% rispetto al 2019, ma si tratta comunque di un dato incoraggiante perché va confrontato con il quasi totale azzeramento degli ultimi anni, poiché la maggior parte di queste mete non erano aperte ai viaggi di piacere

Incidenza dell’Italia destinata al ribasso

Interessante constatare, nel mix di ricavi, l’aumento dell’incidenza della destinazione Italia, che è salita al 38%, quando nel 2019 rappresentava il 19%; mano a mano che il mercato internazionale riprenderà, l’Italia scenderà di quota passando al 30% nel 2023 fino al 25% previsto per il 2025.

Bilanci sempre in utile

In questi ultimi due anni di crisi provocata dalla pandemia, i fatturati di Veratour sono crollati ma – dato sorprendente – l’azienda romana ha continuato a chiudere i bilanci in utile. Qualche numero aiuta a visualizzare l’andamento: i ricavi del 2019 sono ammontati a 252 milioni, quelli del 2020 a 58,8, quelli del 2021 a 56,2. L’utile lordo è passato da 13,19 milioni (2019) a 1,18 (2020) a 5,2 nel 2021.

La posizione finanziaria netta non è stata intaccata: dai 37,98 milioni in cassa nel 2019, negli anni successivi si è passati a 35,18 e a 35,99.

Com’ è stato possibile ottenere risultati così confortanti in momenti tanto difficili? Stefano Pompili, direttore generale del tour operator di famiglia, non nasconde che una grande mano l’ha data lo Stato, con ristori importanti e due anni di cassa integrazione, mentre nello stesso periodo sono state quasi azzerate le spese in comunicazione. Il risultato si è visto anche sul fronte del lavoro: nessun licenziamento.

Nessun debito pregresso

Ora le previsioni, come dicevamo, sono improntate all’ottimismo. “La gente, costretta a star ferma per tanto tempo, non vede l’ora di ricominciare a viaggiare”, osserva il direttore commerciale Massimo Broccoli. La progressione del giro d’affari è attesa così: 127 milioni quest’anno, 175 nel 2023, 225 nel ’24, 250 nel 2025”.

“La forza di Veratour è di non avere mai avuto debiti con le banche in trent’anni” sottolinea Pompili, che rivela alcuni segreti: azienda sempre liquida, immobili strumentali di proprietà, gestione oculata, politica dei piccoli passi, e comunque mai più lunghi della gamba. Il tipico approccio familiare.

Tutto ciò ha permesso di acquistare nel 2020 il Veraclub Amasea a San Teodoro, in Sardegna: tra proprietà e ristrutturazione si tratta di un impegno di 20 milioni, deciso in piena pandemia “perché gli affari si fanno al momento giusto”. L’Amasea è il terzo albergo di proprietà. La volontà è di crescere ancora, aggiungendo alle 42 strutture su cui si articola l’offerta Veratour nuovi alberghi nel Sud Italia.

Novità sul tema della distribuzione

Da poche settimane è stato inaugurato un nuovo canale di vendite via web: finora il prodotto veniva veicolato al 100% attraverso le agenzie di viaggio. Oggi di fatto i due canali operano parallelamente, ma con un’accortezza importante: se chi contatta il tour operator via web è un cliente già conosciuto, viene invitato a tornare al VeraStore del quale si era servito in precedenza. Se invece il cliente è nuovo, si procede con l’ordine via web.

Questa modalità conferma quanto l’azienda tenga al rapporto con le agenzie: specie alle 900 che appartengono al “network virtuale” VeraStore, fatto di distributori con i numeri più importanti, che quindi godono di un rapporto privilegiato.

Paolo Stefanato

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