Nella Liguria di Ponente mare e montagna si toccano. Strettamente legate alle Alpi Marittime piemontesi e al Mercantour francese, le Alpi Liguri rappresentano una destinazione tutta da scoprire per l’attività outdoor, tanto sulla costa quanto all’interno.
Appena oltrepassato il “confine” con il Piemonte, la provincia di Imperia si può vivere all’aperto tutto l’anno, con itinerari unici e attività dedicate a ogni fascia d’età. Le città costiere invitano a passeggiate sui lungomari e nei centri storici mentre nell’immediato entroterra il panorama si apre su muretti a secco e uliveti, colline e falesie rocciose, paesi arroccati e valli verdeggianti. Escursionismo a piedi, con le ciaspole e a cavallo, nordic walking, percorsi su due ruote, piste per freeride, visite culturali nei borghi e nelle località balneari, arrampicata e canyoning sono solo alcune delle offerte di questo territorio ricco e vario. Suggestivo, poi, l’andar per mare a scoprire calette e paesaggi costieri variegati mentre per i più sportivi non manca l’opportunità di praticare il surf, il kayak, la vela e la subacquea nel cuore del Santuario dei Cetacei, area marina compresa nel territorio francese, monegasco e italiano.
Il Parco naturale
Il Parco naturale regionale delle Alpi Liguri, con le sue vette a oltre 2mila metri di quota e il mare sempre all’orizzonte, è apprezzato per la sua eterogenea biodiversità: qui fioriscono rododendri e sassifraghe ma anche gigli e orchidee, vivono popolazioni di camosci, ermellini e lepri alpine, si trovano tracce di lupo e nidi di aquile reali. In primavera, in estate e in autunno si cammina sui sentieri, si visitano i borghi, si ammirano le fioriture o il foliage e si gustano i piatti della cucina tipica, in inverno regna la neve.
L’arte e la cucina
Nei Comuni del Parco delle Alpi Liguri è possibile visitare le testimonianze di antiche tradizioni artistiche locali fiorite tra il XV e il XVI secolo: le opere in pietra degli scalpellini di Cènova, gli affreschi di Pietro Guido da Ranzo e di Giovanni Canavesio. Piccoli musei ed esposizioni conservano e illustrano la memoria storica e le tradizioni. Ognuna di queste strutture è dedicata alla particolare vocazione dei rispettivi territori: le erbe aromatiche e officinali, la pastorizia, i frutti del bosco e la castagna, la vita contadina, l’arte della pietra, l’olivo, la stregoneria e la cultura brigasca. Ogni comune vanta inoltre gustose ricette da offrire ai propri visitatori, piatti da provare nei ristoranti e negli agriturismi, o da sperimentare a casa propria, dopo averne acquistato gli ingredienti direttamente sul posto, presso una delle tante aziende agricole o nei piccoli negozi di alimentari che offrono formaggi, miele, frutta, ortaggi, erbe aromatiche, castagne, olio e vino del territorio, come l’Ormeasco Doc. In particolare, l’Alta Valle Arroscia e il Comune di Triora, con il suo famoso pane, condividono l’antica cultura gastronomica della Cucina Bianca, che ancora oggi porta in tavola i sapori della pastorizia con latticini e ortaggi pococolorati.
Paola Olivari
Dida: Monte Saccarello – Foto Gabriele Cristiani