Quasi sette americani su 10 stanno apportando modifiche ai propri piani per le vacanze estive a causa dell’inflazione che fa lievitare i prezzi. Lo ha svelato un sondaggio di Bankrate. Fare meno viaggi, scegliere località più vicine: sono questi i principali cambiamenti previsti, ognuno dei quali registra il 25% delle risposte. Il 23% degli intervistati ha detto che avrebbe cercato attività più economiche e il 22% ha detto che si sarebbe adattato selezionando sistemazioni o destinazioni meno costose.
In mezzo all’aumento dei prezzi dei viaggi, la tendenza della “staycation” sta crescendo, con il 28% di coloro che viaggiano quest’estate che pianificano una vacanza all’interno del loro Paese o nei confini della propria residenza. A parte l’alto interesse per le staycation, le destinazioni di vacanza più comuni sono le spiagge (37%) e le città (27%). I parchi nazionali, i campeggi e i parchi di divertimento seguono da vicino, in quest’ordine. Le opzioni di viaggio meno popolari sono state, senza sorpresa, i viaggi internazionali al 12% e le crociere all’11%.
Oltre a coloro che stanno pensando di apportare modifiche ai loro piani di viaggio estivi, molti si sono astenuti dal pensare di andare in vacanza. La ragione più comune menzionata da coloro che hanno cancellato i piani estivi è che non se lo possono permettere – un solido 48% degli intervistati. Tra le diverse generazioni, i Gen X si sono distinti, con il 58% che ha elencato i prezzi elevati come il blocco più forte per i viaggi estivi.
Dopo le preoccupazioni sui costi, il 27% degli intervistati ha detto di non essere semplicemente interessato alle vacanze, e il 20 ha elencato il Covid come la ragione numero uno per stare lontano dai viaggi estivi. Detto questo, la voglia di viaggiare potrebbe prevalere. “Ho il sospetto che la domanda repressa avrà la meglio sui prezzi più alti – ha detto Ted Rossman, analista senior del settore di Bankrate -. Gli americani hanno speso molto nonostante l’alta inflazione e le statistiche negative sul sentimento dei consumatori. Dopo essere stati rinchiusi per un paio d’anni a causa della pandemia, penso che la gente sia pronta a muoversi quest’estate, anche se questo significa pagare prezzi più alti e potenzialmente tagliare i propri risparmi o contrarre debiti”.
La risposta italiana: c’è voglia di vacanza
Un mercato lontano dal nostro, quello statunitense, ma che sta ugualmente riflettendo sulle modalità di trascorrere le proprie vacanze. “L’aumento del costo della vita – commenta Gabriele Baldan, titolare dell’agenzia Cantiere 34 – sta inevitabilmente cambiando i comportamenti dei consumatori. Fortunatamente il viaggio è oggi diventato una sorta di bene primario e pertanto prima si tagliano altre spese, oggi non ritenute più necessarie. In agenzia si respira chiaramente la voglia di viaggiare di coppie e famiglie dopo due anni di pandemia”. La forbice tra i target di consumatori si sta comunque allargando. “Il mass market si indirizza verso i pacchetti tutto compreso dei villaggi, crociere, tour con accompagnatore in pensione completa – dichiara Baldan -. Oggi i clienti vogliono sapere quanto spenderanno in totale per capire se hanno il budget sufficiente per andare in vacanza. Sempre più spesso si presentano in agenzia comunicando il budget disponibile e ponendo la domanda al banconista: Cosa posso fare? Dove posso andare con questi soldi? Non vogliono avere sorprese e pertanto il blocco del prezzo sia valutario che di carburante è indispensabile per rassicurare il cliente e prenotare”.
E’ il budget che guida il mass market
In questa fase di mercato è chiaro che non è la destinazione o la tipologia di vacanza a far decidere il cliente, ma il budget. “In queste ultime settimane ci siamo trovati davanti a clienti che hanno riprenotato lo stesso villaggio della precedente vacanza – prosegue il manager – perché era più conveniente rispetto alla prima richiesta fatta. C’è maggiore disponibilità anche a cambiare le date della vacanza purché il prezzo diminuisca”.
Il viaggio su misura
Non cala, invece, la domanda del viaggio su misura, quella riservata ai viaggi importanti, ma indirizzati sempre di più verso un target con maggiore disponibilità e verso i viaggi di nozze che sempre più spesso sono finanziati dalla lista nozze creata ad hoc in agenzia. “Si nota chiaramente – sottolinea – che ci sono categorie di clienti che non hanno risentito del momento negativo e che invece puntano a recuperare i due anni di viaggi perduti visto che da pochissimi mesi moltissime sono ormai le destinazioni long haul aperte al turismo”. Da non sottovalutare, poi, la maggiore attenzione dei clienti a quei servizi diventati ormai indispensabili per la tranquillità del viaggio, non solo da un punto di vista economico: assicurazioni mediche, assicurazioni Covid e annullamento pratica sono irrinunciabili.
Le modifiche
“Certo il caro prezzo impone cautela. I clienti chiedono il preventivo e poi prendono tempo”. A parlare è Maurizio Bosia, presidente di VeryNet: “Quest’anno il trend è rallentato e notiamo che per risparmiare la clientela chiede periodi alternativi come fine agosto, oppure optano per un albergo di altra tipologia e più economico. Il mercato comunque deve ancora partire”. Il problema è poi quello dei cambiamenti di prezzo: “Sulle banche letti ogni 15 minuti c’è un prezzo diverso – dichiara Bosia – e i tour a riempimento non vengono garantiti se non viene raggiunto il numero previsto dei partecipanti”. Sono tutti inconvenienti del momento, così come l’attesa sui preventivi: “Ne arrivano tanti in agenzia, ma diversi operatori hanno ridotto il personale e i tempi per le risposte si sono allungati”. Altra tendenza, anche per la classe media, è infine quella di cercare “prodotti diversi, meno di massa, più tranquilli. Un esempio è la Grecia: si sta vendendo, ma nelle isole piccole”. Infine, il nodo delle pratiche coperte da voucher: “Si devono rimaneggiare i preventivi più volte, perché nel frattempo i prezzi sono aumentati del 30-40%”.
Laura Dominici