L’estate 2022 è partita. La buona notizia è questa, i numeri sono in crescita, ma si deve fare attenzione. Nel senso che non si devono confondere “roboanti comunicati di alcuni t.o. con i numeri reali del turismo organizzato”, a mettere in guardia sul tema è Luca Montanari, titolare della adv Pleasure Travel di Valsamoggia. Perché se “è pur vero che ci sono un paio di tour operator che, inglobando altri marchi, negli ultimi anni oggi possono portare numeri e fatturati interessanti, rimane comunque un dato di fatto inconfutabile che a oggi nelle agenzie di viaggi il fatturato rimane mediamente il 60% di quello del 2019”.
Tra le adv c’è quindi prudenza a non abbandonarsi a facili entusiasmi (dopo due anni di zero assoluto, ndr) e molta consapevolezza della situazione attuale. Anche Francesca Neri, direttore tecnico – legale rappresentante di No Stop Viaggi di Monfalcone, parla di una estate che è ripartita, “da marzo, anche fine febbraio, certamente non cantiamo vittoria, i mesi davanti sono ancora tanti e sappiamo che le insidie e le sorprese sono sempre dietro l’angolo – dice -. Si temeva che la guerra in Ucraina portasse rallentamenti, ma, almeno per il momento, la voglia di ripartire, dopo due anni di pandemia, sta avendo la meglio”.
Tra i fattori che hanno aiutato la ripresa c’è “la percezione della fine delle restrizioni, i clienti hanno ritrovato la voglia nel tornare a viaggiare con particolare interesse per la stagione estiva che, rispetto all’anno scorso, ha avuto un buon incremento di domanda già da inizio anno”, afferma Nadir Vedana, responsabile di Desiderando Viaggiare di Ravenna.
I cataloghi stanno diventando vintage?
Detto ciò uno dei temi messi in luce dal fronte agenziale è che sugli scaffali di agenzia mancano i cataloghi. La risposta è univoca: “Sugli scaffali mancano i cataloghi, fisicamente stanno diventando quasi vintage – osserva Neri -. Pur comprendendo l’enorme dispendio economico che questi comportano, devo sottolineare che il pubblico fa molta difficoltà ad accettarlo, tantomeno ad apprezzarlo”. Non solo Neri fa presente che, “per noi agenzie ‘fisiche’ è sempre stato uno strumento che ci permetteva di entrare in contatto con il cliente in maniera più diretta e anche nel corso della vendita il catalogo ha il suo perché. Invitare i clienti a scaricarlo online, dove possono trovare anche molte più immagini, è un po’ come invitarlo ad arrangiarsi, perché sappiamo tutti che dal guardare al cliccare ok all’acquisto il passo è breve – mette in guardia -. Detto questo il prodotto è quasi tornato a regime a mio avviso, le proposte non mancano.
Secondo Montanari, invece, “c’e pochissimo prodotto sugli scaffali“, il che è un peccato, non solo dal punto di vista delle vendite perché ci sono meno chance per le adv, ma perché a suo avviso “la concorrenza fa sempre bene, stimola ed offre più opportunità di scelta ai clienti”. Il suo pensiero è che “in questo momento ci vorrebbe qualche ‘attore di livello’ in più sul mercato turistico italiano”. Alla domanda su quali siano le richieste ad oggi, la risposta di Montanari è inequivocabile: “Mancano i cataloghi. La nostra agenzia non vuole combattere una battaglia che sarebbe persa in partenza e quindi non vogliamo competere nè con le Ota né con le grandi agenzie online. Non vogliamo trasformarci in agenzie virtuali, vogliamo sederci con il nostro cliente, magari bevendo un caffè, parlando di vacanze, sfogliando e sentendo ancora il profumo del catalogo appena stampato”. Una indicazione molto chiara per il versante del tour operating, che non lascia ombra di dubbio. Anche perché “la gente li chiede – afferma Muratore -, ha voglia secondo me di sfogliarli, purtroppo però continuano a mancare”. Quindi è una esigenza a doppio senso di marcia, del mercato e degli addetti ai lavori.
Il ritorno delle famiglie
Vediamo chi sta prenotando la vacanza. Leggendo le varie testimonianze emerge un quadro abbastanza ampio di clientela. Montanari non riscontra “un cliente tipo. La voglia di vacanza c’è dopo tante limitazioni – asserisce deciso -. Certamente il Covid, la guerra, il rialzo dei prezzi al dettaglio hanno portato una fascia di persone più fragili ad essere attenti nelle spese. E in questi casi alla vacanza si può rinunciare, ad altre cose no”.
Neri parla di un target abbastanza vario, in particolare “sono ricomparse le famiglie, quelle che erano un po’ sparite nelle stagioni passate, forse perché più timorose ad esporsi ad eventuali rischi legati alla pandemia. Sicuramente un ottimo segnale – osserva -. Sono ricomparsi i viaggi di nozze, per ovvi motivi i più sacrificati in assoluto fino ad ora”. Vedana fa presente che, “oltre alle famiglie, c’è stato un incremento della domanda da parte di giovani che vogliono organizzare la classica vacanza al mare tra amici”.
In pratica, “prenota chi non ha paura di partire nonostante la situazione, chi si è stancato di due anni di clausura – aggiunge Paola Muratore, banconista dell’agenzia Bluvacanze di Paderno Dugnano -, prenota chi può economicamente permetterselo”.
Advanced in rimonta
Uno dei temi su cui si dibatte è la partita tra vendite sottodata o ritorno all’acquisto della vacanza secondo la modalità dell’advanced booking. Può forse sorprendere, ma dal responso degli agenti di viaggi si ha che “l’advanced è in netta rimonta – afferma Neri -, ma per sapere chi vincerà dovremo per forza aspettare la fine della partita. Lancio un pronostico: un sostanziale pareggio. Che noi agenti possiamo leggere come una vittoria, sperando che nella prossima stagione l’advanced abbia la meglio fin dal fischio d’inizio”. In effetti anche Montanari nota “un buon ritorno alla prenotazione anticipata, ma non fatto in maniera indiscriminata – osserva -. E’ il buon mix destinazione-sconto-qualità che crea l’appeal e non esclusivamente lo sconto”. Quindi il prezzo scontato non è l’unica leva. Concordano le testimonianze anche delle altre due adv, Vedana parla di “buoni segnali di ritorno all’advanced”, mentre Muratore afferma che “mai come quest’anno l’advanced la sta facendo da padrone, il tutto però con tutte le assicurazioni del caso, non vedo più molta richiesta di last minute”.
Cosa si vende in adv
Concretamente cosa si vende in adv? Desiderando Viaggiare mentre si attende “la completa riapertura dell’Asia, con particolare attenzione sul Giappone”, vende prodotti quali “Disneyland Paris grazie ai festeggiamenti del 30mo anniversario, Sardegna, Caraibi, Maldive, Zanzibar” e attesta un “ritorno alle crociere grazie anche alle partenze da Ravenna di Royal Caribbean”. Il ritorno delle crociere trova concordi anche le altre adv. In particolare No Stop Viaggi fa presente che queste ultime “stanno proponendo una offerta varia e la recente liberalizzazione delle escursioni ha dato una notevole spinta alle prenotazioni”. Poi stanno “vincendo il Mediterraneo, l’Italia. Sul lungo raggio gli Stati Uniti, senza dubbio”.
Pleasure Travel dice: “Mare Italia, ma il vero boom è il ritorno del Mar Rosso” (oltre che delle crociere), poi c’è “tanta voglia di lungo raggio, a mio avviso sono sottotono Grecia e Baleari”.
Muratore cita soprattutto l’estero e “qualche pratica Italia tra le mille difficoltà. La chiedono però poi non confermano a causa dei prezzi e soprattutto del rapporto servizi offerti/prezzo”. L’estero vuol dire “Maldive, Stati Uniti, Kenya. Sta tornando la Tunisia e poi Egitto mediterraneo”.
Scontistiche sì, ma prezzi lievitati
In questo scenario, dove è già stato fatto presente ciò che concretamente serve alle adv, che tipo di politiche stanno portando avanti i t.o. per incentivare le vendite estive? Montanari vede “un grande ritardo e timori nel presentare programmazioni e cataloghi. Iniziative che probabilmente arriveranno in piena stagione e non serviranno a risollevare nemmeno quest’anno i fatturati 2022”, dice apertamente. Forse perché al momento “gli strumenti più gettonati – dice Neri – sembrano essere iniziative commerciali volte all’advanced booking e campagne per noi agenzie, con obiettivi ed over commission. Speriamo di non trovarci sotto data davanti ad offerte last che andrebbero fortemente a vanificare quanto finora fatto”, ammonisce.
Vedana concorda nel momento in cui evidenzia che “la maggior parte dei tour operator ha iniziato quasi fin da inizio anno a promuovere interessanti riduzioni per incentivare il prenota prima, riconoscendo alle adv delle over”. La richiesta avanzata da Vedana è che i t.o. continuino “una politica di flessibilità sulle prenotazioni in merito al cambio data o cancellazione”, mentre Neri chiede di non eccedere sotto data e “di fornire un servizio preciso e puntuale, soprattutto nei villaggi, che lo scorso anno hanno evidenziato una ridimensione notevole in termini di qualità. E che sia una buona stagione per tutti”.
Muratore tra le carte giocate dai t.o. cita “scontistiche e premi per agenti di viaggi”, ma fa presente anche che “il problema sono i prezzi che sono letteralmente lievitati”.
Stefania Vicini