Una crescita importante di fatturato e presenze rispetto al 2021: è la previsione di Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi, tracciata nel corso della 72ma assemblea dell’associaziome, tenutasi di recente a Parma. “In alcune destinazioni stiamo addirittura pareggiando i numeri del 2019 – ha affermato Bocca -. Il tema è capire se questo boom di prenotazioni è una reazione ai due anni di fermo oppure se è una ripresa strutturale; lo capiremo dopo l’estate, ma al momento il rimbalzo nel booking è una grande boccata d’ossigeno.
Le mete che stanno riscuotendo maggiore successo secondo il presidente sono le città d’arte: “Più di tutte hanno sofferto per la mancanza di un turismo, e diamogli nome e cognome, è quello americano. Senza i flussi statunitensi le città d’arte fanno fatica ad andare avanti. Quest’anno i clienti a stelle e strisce sono arrivati in numero molto superiore a quello che ci aspettavamo; le città d’arte hanno avuto un primo trimestre molto basso, hanno ricominciato a lavorare da aprile e per maggio e giugno ci avviciniamo ai dati del 2019, anche se bisogna considerare che in una città come Roma 180 alberghi non hanno più riaperto, quindi morti e feriti sul campo li abbiamo lasciati. Speriamo di avvicinarci il più possibile ai livelli di tre anni fa, ma partiamo dai primi tre mesi di blocco totale. Abbiamo tre mesi da recuperare, bisognerà poi fare il bilancio”.
Ma c’è chi fatica: “Oggi sta ritornando un turismo con alta capacità di spesa – ha spiegato il presidente -, però non si tratta di un tema legato solo al mondo del turismo, in tutti i settori oggi si distinguono la fascia alta e quella bassa; nella moda è lo stesso. Vanno quindi bene le strutture high-level e gli student hotel, di livello più basso. Ovviamente se si è nel mezzo si pigliano botte da sopra e da sotto, ma io sono certo che gli hotel di fascia media se si riqualificheranno potranno avere risultati positivi”.
Il prezzo pagato dalle strutture ricettive
“Le strutture turistico ricettive hanno pagato un prezzo alto a causa della pandemia – ha proseguito Bocca -. Nel 2020 il valore aggiunto dei servizi di alloggio si è dimezzato rispetto ai livelli del 2019 (-54%). La tendenza è proseguita nel 2021, con un calo del 35,8% rispetto al 2019”. I dati citati – ha evidenziato il presidente – riflettono la media nazionale e ci sono località e imprese in cui la perdita è molto più consistente”.
Se i segnali registrati con i weekend di Pasqua e del 25 aprile fanno ben sperare per la stagione estiva, “due fine settimana positivi non possono coprire il buco causato da due anni di stallo. Senza dimenticare – ha proseguito Bocca – gli effetti economici indotti dalla guerra in Ucraina, in termini di riduzione dei flussi turistici e di impennata dei prezzi dell’energia, che i provvedimenti governativi hanno ammortizzato solo parzialmente”.
Ripercorrendo l’attività di sensibilizzazione delle forze politiche e delle istituzioni fatta nel 2021, il presidente ha ricordato come l’associazione “abbia avuto riscontri concreti, anche se non sempre pienamente in linea con le nostre aspettative”. “La XVIII legislatura – ha detto Bocca -, scaturita dalle elezioni del 4 marzo 2018, si avvia alle battute finali. I prossimi mesi non saranno facili, a cavallo tra la campagna elettorale e le condizioni interne e internazionali”. La richiesta di Federalberghi è “che lo sviluppo dell’economia del turismo venga posto al centro dei programmi che saranno presentati agli elettori”.
Il bilancio delle risorse
“Il totale delle risorse che il Pnrr investe sulle imprese del settore turismo è superiore al miliardo e mezzo di euro – ha rimarcato Bocca -.Noi non ci stancheremo mai di ripetere che occorre fare di più. Ma allo stesso tempo occorre riconoscere che è uno sforzo importante, probabilmente senza eguali”. Ma si tratta di risorse “che possono crescere, con il contributo dell’Unione Europea, dello Stato, delle Regioni. Il fatto che il nostro settore sia stato tra i primi a partire ci può aiutare a candidarci per intercettare le risorse che altri non saranno capaci di spendere.
“Ne abbiamo avuto un esempio concreto poche settimane fa, quando un decreto‐legge ha destinato alle nostre imprese circa 80 milioni di euro inizialmente destinati ad altre categorie, che si aggiungono ai 600 inizialmente stanziati”. Non meno importanti, le risorse private. “Ad esempio, quelle attivabili con il sostegno del sistema bancario. A febbraio Federalberghi ha definito un accordo con Intesa Sanpaolo, che ha stanziato oltre un miliardo di euro.
L’esenzione Imu
Grazie all’azione di sensibilizzazione “sono state cancellate la prima e la seconda rata dell’Imu per l’anno 2020, relativa agli immobili della categoria catastale D/2, nonché della prima rata per l’anno 2021”, ha ribadito il presidente. È poi intervenuta un’ulteriore esenzione, corrispondente al 50% della seconda rata 2021, riconosciuta a coloro che abbiano subìto una diminuzione del fatturato o dei corrispettivi nel secondo trimestre 2021 di almeno il 50% rispetto al corrispondente periodo dell’anno 2019
Il credito d’imposta per i canoni di locazione
Analogamente, in favore delle strutture in affitto, “è stato riconosciuto un credito d’imposta per i canoni di locazione degli immobili ricettivi e per i canoni di affitto d’azienda, una delle misure fortemente voluta da Federalberghi, al fine di mitigare gli effetti dell’emergenza epidemiologica”. Il credito d’imposta, applicabile dal mese di marzo 2020 al mese di luglio 2021, è stato recentemente prorogato con riferimento a ciascuno dei mesi da gennaio 2022 a marzo 2022.
La sezione speciale del fondo di garanzia
Il decreto di attuazione del Pnrr ha istituito, nell’ambito del Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese, una “Sezione Speciale Turismo” per la concessione di garanzie alle imprese del settore. “È una misura che salutiamo con favore – ha commentato Bocca -, in quanto suscettibile di favorire l’adozione di un modello di valutazione del rischio adeguato alle specificità economico‐finanziaria delle imprese turistico ricettive. Auspichiamo pertanto che venga resa strutturale e irrobustita nella dotazione, attualmente pari a 358 milioni”.
Il bonus vacanze
Sulla questione buoni vacanza, il presidente ha ricordato come “a fronte di uno stanziamento iniziale di circa 2,4 miliardi di euro, sono stati generati circa un milione e novecentomila buoni, per un valore complessivo di circa 829 milioni di euro. I buoni utilizzati sono stati un milione e trecentomila, pari al 69% di quelli generati. Anche se l’istituto presentava alcuni limiti evidenti, di cui si è avuta la controprova sul campo, non abbiamo mai fatto mancare il nostro supporto, prima realizzando un sito Internet per promuovere le strutture turistico ricettive che accettavano i buoni e poi una convenzione per facilitarne la monetizzazione”.
Abusivismo e locazioni brevi
Sul tema locazioni brevi e abusivismo,Bocca ha anticipato il fatto che “è in corso di istituzione la banca dati che attribuirà a ogni struttura ricettiva un codice identificativo. E, anche in questo caso, le informazioni saranno accessibili all’amministrazione finanziaria degli enti creditori. È stato inoltre stabilito che in caso di destinazione alla locazione breve di più di quattro appartamenti, l’attività di locazione si presume svolta in forma imprenditoriale. Il quadro che si sta componendo ci aiuta a confidare in una progressiva bonifica del mercato”.
Le concessioni demaniali
Il tema delle concessioni demaniali “è di grandissima importanza per il futuro del sistema di offerta turistica italiano”. Le località marittime e lacuali, in cui operano la gran parte delle concessioni, ospitano quasi il 43% dei flussi turistici indirizzati agli esercizi ricettivi italiani (circa 188 milioni di presenze all’anno). Federalberghi “guarda con preoccupazione alla situazione delle concessioni poste al servizio degli alberghi: queste imprese, se venissero private della spiaggia, subirebbero una mutilazione grave ed irreparabile. Abbiamo apprezzato il passaggio della proposta governativa che finalmente menziona le specificità delle strutture turistico ricettive, ma chiediamo di fare di più”.
Il mercato del lavoro
“L’impatto della pandemia sul mercato del lavoro è stato notevole e, a differenza di quel che molti ritengono, non ha colpito solo la componente stagionale – ha illustrato il presidente -. È venuto a mancare anche il 21% dei dipendenti assunti a tempo indeterminato. Se si considera che era previsto il blocco dei licenziamenti, significa che una parte rilevante dei lavoratori del settore ha deciso di dimettersi, ritenendo di non avere più prospettive”. Il che, secondo Bocca, fa il paio “con la difficoltà di reperire lavoratori qualificati”. Per uscire da questa impasse, “è determinante l’investimento sul capitale umano, sullo sviluppo delle competenze degli imprenditori e dei loro collaboratori”.
“Molto ancora si dovrà fare, in un contesto sicuramente difficile e denso di incognite. Federalberghi, insieme alle associazioni territoriali ed alle unioni regionali, continuerà a battersi quotidianamente, con determinazione, per promuovere e tutelare gli interessi delle imprese”.
Nicoletta Somma