Focus sulla Polonia outgoing e incoming, quale meta amata dai turisti italiani e come bacino di flussi da conquistare e consolidare, tenendo conto del nuovo turista polacco, che conosce ed apprezza il nostro Paese, ma che ha anche nuove esigenze, che sono spunto per gli operatori nella costruzione di nuovi pacchetti. L’occasione per far conoscere più da vicino la destinazione è stato il webinar per operatori incoming e outgoing, realizzato da Toscana Promozione in collaborazione con l’ente nazionale polacco per il Turismo e con Fto dal titolo “Polonia: una destinazione per il turismo outgoing, un’ opportunità per il turismo incoming”.
La partnership con la Toscana
“Abbiamo costruito una collaborazione con l’ente nazionale polacco per il Turismo e in particolare con la regione della Malopolska nell’ambito del progetto che prevede una serie di eventi di presentazione ufficiale della Toscana nei loro territori e di presentazione della Malopolska in Toscana durante il mese di giugno – ha affermato Francesco Tapinassi, direttore Toscana Promozione Turistica -. Abbiamo fatto una analisi sui mercati in crescita e interessanti, tra cui quello polacco, e stiamo lavorando per una serie di azioni”. Tra i progetti c’è una prima missione istituzionale per conoscere la Toscana ed una eventuale fase due per un incontro su uno dei due territori con la delegazione polacca dall’8 all’11 giugno in Toscana per far conoscere la Malopolska, regione della Polonia, la cui capitale è Cracovia.
Polonia outgoing
Ad illustrare gli elementi caratteristici dell’offerta turistica della Polonia, con focus sulla regione Malopolska, è Barbara Minczewa, direttore ente nazionale polacco per il Turismo con sede a Romaore.
“La Polonia è una destinazione per il turismo outgoing e il mercato italiano è molto importante, era uno dei nostri maggiori e più importanti mercati incoming in testa nella classifica degli arrivi nelle maggiori città come per esempio Cracovia, dove erano al 3° posto per arrivi dopo Germania e Gran Bretagna, e a Varsavia, dove era al 5° posto. Fino al 2019 superavamo i 600mila arrivi dall’Italia, un dato che in dieci anni è duplicato”, sottolinea la direttrice. Dati e performance che vedono alla base un forte legame esistente tra i due Paesi, con diversi punti in comune. Forse non tutti sanno “che ci citiamo vicendevolmente nei nostri inni nazionali. Inoltre, esiste una vasta rete di collegamenti aerei, oltre 70 diretti tra Italia e Polonia, sono più fitti al Nord, ma anche dalle isole e dal Sud ci sono”.
Le diverse forme di turismo
Tra le forme di turismo praticabili quello culturale e storico, con le città d’arte che sono il primo prodotto di interesse per il turismo italiano, “ma riscuotono successo anche le mete naturalistiche”.
Tra le città più visitate c’è Varsavia, che attrae per il suo interesse “storico e culturale, il centro storico è Patrimonio Unesco, ma c’è anche lo skyline dominato dalla modernità. Varsavia – sottolinea la direttrice – è una smart city, è molto preparata per il turismo business, culturale, è la città di Chopin, con diverse proposte”. Ad essere molto amata è anche Cracovia, “per vederla e per vedere i dintorni, ci vogliono almeno tre giorni – suggerisce la direttrice -. E’ una città medioevale facile da girare a piedi, con numerosi musei e gallerie d’arte, diversi eventi legati alla musica, alla cultura ebraica, i mercatini di Natale, che sono molto amati. La città è ricca di siti Unesco. E’ anche una meta di pellegrinaggi, oltre ad essere una città molto legata alle tracce della cultura ebraica”.
Danzica è “il gioiello del Baltico, una città ricca, legata al commercio dell’ambra, racchiude in sé la storia del XX secolo, essendo partita da qui la Seconda Guerra Mondiale. C’è Breslavia, destinazione emergente, amata per i mercatini di Natale, ma non solo. Poznan è un importante centro per il commercio, il bt e per il turismo Mice”.
La Polonia è un Paese con 40 mln di abitanti e 16 regioni ognuna con caratteristiche differenti e una forte identità regionale, così come in Italia. “Ogni città è differente e questo si riflette anche nella gastronomia”, dice la direttrice, mettendo in luce un altro tratto che avvicina la destinazione all’Italia, che ha dalla sua una ricca varietà enogastronomica che attrae molto il turista polacco.
L’offerta della Polonia non si incentra solo su arte, cultura, ma anche sulla natura, “tra le foreste primordiali, le regioni dei laghi e una rete navigabile ininterrotta per 111 km”. Ci sono poi città che attirano per la loro originalità come Zalipie, meta instagrammabile grazie alle sue case colorate, dipinte dalle donne della cittadina. Tipica è la produzione di formaggi fatti con particolari forme in legno. Tra le diverse esperienze che si possono vivere ci sono gli itinerari lungo i castelli del Medioevo, ma anche la possibilità di praticare attività outdoor come il cicloturismo, per sportivi, ma anche con percorsi più semplici.
Tra i temi della vacanza ci sono anche le zone di produzione del vino, con percorsi dedicati, il folkore di derivazione montanara, l’enogastronomia con i grandi classici della cucina polacca, “nel ricettario ci sono 152 prodotti e a chilometro zero, c’è molta attenzione alla qualità, ai prodotti del territorio – racconta la direttrice -, è una cucina sorprendente dove usiamo anche le spezie orientali”.
La regione della Malopolska
Il focus è sulla regione della Malopolska, situata a Sud della Polonia, la cui capitale è Cracovia. “E’ la regione più ricca dal punto di vista naturalistico, storico, culturale. Qui vi è la maggior parte dei siti Unesco del Paese, ma c’è anche divertimento con i festival musicali e gastronomici con tanti prodotti tipici”.
Numeri alla mano nel 2019 ci sono stati oltre 14 mln di turisti, che nel 2020 sono scesi a 9 milioni e 250mila, la maggior parte domestici, “l’Italia è scesa al quarto posto dopo la Francia”.
Sul fronte dell’offerta ricettiva vi sono 571 strutture nella regione, di cui 203 a Cracovia. In pipeline vi sono dieci hotel per 1900 camere. In maggioranza sono presenti alberghi a 3 stelle di cui 251 nella regione e 90 a Cracovia. I 4 stelle sono 104 nella regione e 61 a Cracovia, i 5 stelle sono 24 nella regione e 16 sono situati a Cracovia. Le strutture con una stella sono dieci nella regione e 5 a Cracovia. “Alcune strutture sono molto originali – commenta la direttrice -, c’è anche una offerta di Spa e resort”.
Il turista polacco oggi
Com’è il turista polacco oggi? Cosa ama e che tipo di turismo pratica? A tracciare un profilo del turista polacco che viaggia in Italia è Arkadiusz Pstrong, organizzatore di viaggi personalizzati verso l’Italia, che ha fornito diversi spunti per gli operatori incoming interessati a questo mercato. Intanto si sta parlando di un turista curioso, che viaggia sempre di più, grazie anche a possibilità economiche diverse dal passato. In pratica è cambiato molto negli anni. Dimostra di apprezzare un turismo slow. “Il turista polacco ama immergersi nella natura del Paese che visita. Tra le idee che stiamo per proporre c’è quella dei viaggi in mongolfiera rivolta ad un segmento abbiente di clientela. Un’altra forma di turismo che sta crescendo è quella con i pet”. Pstrong lo mette in evidenza, “il mercato polacco è in grande sviluppo, organizziamo viaggi per 12-18 persone, con due autisti. Per lo più sono donne, alto spendenti, imprenditrici. Dormono in ville private con spazi riservati e non in hotel”. Si tratta di viaggi personalizzati della durata di 6-7 giorni. Una volta arrivato in Italia, il turista polacco ama fare gite “legate alla cultura enogastronomica italiana, ne apprezza molto la varietà di cibo e di vino”.
Un segmento interessante che sta prendendo piede, sono le vacanze per bambini in lingua inglese, “al turista polacco piace viaggiare ed imparare, portandosi a casa come souvenir una esperienza che può essere anche un corso di lingua o di cucina. Gli piace fare esperienze da poter provare di persona, come le passeggiate ecologiche, pertanto i nuovi pacchetti devono prevedere la possibilità di degustazioni, attività, conoscenza del territorio. Inoltre, è interessato a conoscere il Paese che sta attraversando tramite le sue tradizioni”. Il messaggio lanciato è chiaro: “Si possono sviluppare tanti tipi di pacchetti dal segmento giovani ai senior, ci sono numerose opportunità per conquistare il turismo dalla Polonia”.
Polonia incoming: cosa dicono le adv
Ci sono adv incoming che in Toscana si occupano del mercato polacco da diversi anni, così tanti che hanno sviluppato rapporti consolidati anche con le guide. Ad offrire una testimonianza è Sabrina Gilardi della Ranieri Viaggi (Montecatini Terme), adv che lavora da 24 anni con il turismo polacco. “Lavoriamo con il turismo dei gruppi in bus, per circuiti e città d’arte”, racconta Gilardi. Un turismo che si è aperto dal 2000 con il Giubileo, da lì c’è stato lo sviluppo. Facevano una o due notti per poi andare a Roma. “Poi i pernottamenti sono aumentati, abbiamo fatto diversi tour anche di 6 notti in Toscana. Sono tutti gruppi di 40-50 persone organizzati da t.o. e venduti tramite catalogo o su misura, ad alto riempimento”.
Quanto al profilo dei turisti hanno una età dai 45-55 anni e dai 60 anni in su. La formula scelta “è prevalentemente la mezza pensione con colazione rinforzata, alcuni scelgono solo il b&b. E’ un turismo maturo – commenta Gilardi -. Si fermano in Toscana, ma poi vanno in altre parti d’Italia, chi decide di restare più a lungo in Toscana ha arricchito i programmi con esperienze più particolari con degustazioni”. Sono gruppi che arrivano con una loro guida molto formata, “ma nelle città d’arte scelgono le guide autorizzate”. Gilardi si compiace del fatto che vi sia interesse per proposte diverse.
Vito Brogna di Congress Tour (Chianciano Terme) è una adv e t.o. che fa turismo incoming anche dalla Toscana. Anche in questo caso si occupa di questo mercato dal 2000. A detta di Brogna è un mercato “che da venti anni è stato in espansione, facciamo gruppi da 40-50 persone, in bus. Visitano la Toscana, l’Umbria e parte del Lazio, con tour di 9 notti”. Brogna riflette sul fatto che sarebbe interessante “creare una base su Montecatini e Chianciano per visite in cantine e frantoi, essendo dei grandi cultori d’olio”.
Tra le novità si sta affacciando “anche il mercato del cicloturismo, ma c’è bisogno di un supporto in tal senso con piste ciclabili, pertanto si potrebbe investire”, è il messaggio lanciato. In termini di modalità di prenotazione “12 mesi prima vengono comunicate le date, poi segue la sistemazione in hotel. Hanno bisogno di un tempo di cancellazione breve a 30 o 15 giorni, pertanto servono regole diverse, se si hanno tanti posti letto si può facilmente fare il sottodata”.
Un dato interessante messo in luce da Gilardi è che “il turismo polacco è stato uno tra i primi a ripartire dopo la pandemia, anche se non al 100%, ora risente della guerra in Ucraina”. In linea Brogna, che attesta, però, che “non vi sono state cancellazioni”.
Si affaccia il turismo individuale
Come si è visto dalle testimonianze di chi questo mercato lo tratta da diversi anni ci sono diversi indizi da tenere in considerazione. La direttrice dell’ente osserva che “il turismo religioso sarà sempre importante, ma oggi ci sono viaggiatori giovani che hanno diverse possibilità che prima non avevano. I polacchi amano l’Italia e la conoscono sempre meglio. In Polonia si inizia preso a lavorare, a viaggiare e scoprire, c’è un cambiamento della società che può essere interessante da tenere in considerazione”. Inoltre, si sta abbracciando “un turismo individuale – aggiunge Gilardi -, Montecatini sta sviluppando anche questo segmento con le esperienze, è di nicchia, ma in via di sviluppo”.
Stefania Vicini