Pandemia, crisi dei chip e dei cablaggi e, infine, il conflitto. Il combinato disposto di questi tre fattori ha rallentato la crescita del settore: duramente colpite le attività di noleggio a breve termine e in sharing, ha invece tenuto il lungo termine. È quanto emerso dalla 21esima edizione del Rapporto Aniasa. A risentire della situazione sono state anche le immatricolazioni complessive del noleggio, passate dalle 482mila unità del 2019 alle 376mila nel 2021. Il noleggio a breve termine ha risentito fortemente del remote working e dell’assenza dell’apporto proveniente dal turismo internazionale. Una stagione e-stiva positiva, con clientela principalmente nazionale, ha consentito di registrare una decisa crescita rispetto al 2020 ma, guardando al pre-pandemia, il settore ha visto dimezzarsi le attività (-51% dei noleggi) e ridursi di un terzo la flotta, i giorni di noleggio e il complessivo giro d’affari. Il car sharing ha registrato una contrazione del 57% dei noleggi (da 13 a 5,5 milioni), a fronte di una flotta di 6.200 vetture (erano quasi 8mila nel 2019). Il noleggio a lungo termine ha invece consolidato la crescita, con un fatturato complessivo di quasi 8,8 miliardi di euro (+12% sul 2020). Nel primo trimestre 2022, il noleggio a breve termine ha evidenziato una leggera ripresa rispetto allo scorso anno. Rispetto al pre-pandemia restano comunque negativi tutti gli indicatori: fatturato (-4%), numero di noleggi (-22%) e giorni di noleggio (-2%). Desta preoccupazione anche il crollo delle immatricolazioni (-70%) che certifica gli effetti della crisi di prodotto. Il giro d’affari del lungo termine è cresciuto (+9%) nel primo trimestre, anche grazie a una flotta aumentata del 7%. Incoraggiante la crescita dei noleggi di car sharing (+50%). “Il nostro Paese è chiamato nei prossimi anni a compiere l’attesa transizione ecologica della mobilità – ha dichiarato il presidente Aniasa Alberto Viano -. Il noleggio, dati alla mano, è il principale strumento in grado di favorire questa transizione del parco circolante e di accelerare il ricambio dei veicoli più inquinanti”.
Paola Olivari