Sarà una estate di prossimità, ma non da tutto esaurito

“Anche questa sarà una estate di turismo di prossimità, sempre meno, ma di prossimità. Semmai si allargherà ai Paesi europei più o meno raggiungibili, quelli che riescono ad arrivare in pullman o in macchina, più i voli europei che sono cresciuti tanto. Dallo scacchiere mancano alcune destinazioni, ma da due anni, di fatto, si erano già cercate alternative di vario tipo”. A pensarla così è Massimo Caravita, presidente di Fiavet Emilia Romagna e Marche, che analizza il quadro del nostro Mare Italia, con riflessioni che valgono sia per l’ambito geografico a cui è legata la regionale sia a livello nazionale. Il manager ha una grande curiosità in merito a come andrà la stagione, “da come era partita eravamo convinti che a maggio saremmo arrivati al tutto esaurito, invece (alla data in cui si scrive, ndr) il posto lo si trova ancora – afferma Caravita -. Pertanto non sono convinto che sia l’estate da tutto esaurito, così come si scommetteva qualche mese fa”. E questo perché la crisi economica in atto, “che morde e si fa sentire, è più forte della pandemia, c’è chi è ancora in cassa integrazione, chi non lo è più, ma ha perso per mesi metà del suo stipendio, chi è stato licenziato, chi ha la Naspi”. A questo quadro complesso si aggiungano anche il caro carburante e tutto ciò che ne consegue.

Tra pricing e caro traghetti

Il tema del pricing è importante, riconosce, “ma sostanzialmente in linea con il 2019, non ci sono aumenti sostanziali che non si fossero già palesati l’anno scorso”, afferma, mettendo in luce però “un prezzo importante dei traghetti, che erano già chiari l’anno scorso”. I rincari riguardano anche i servizi balneari, che “tendono ad essere un po’ aumentati, sono cifre alle quali ci stiamo abituando, restano nel trend dell’inflazione, che conosciamo”.

La differenza quest’anno è data dai tempi di prenotazione, “che sono o molto in advanced o molto sottodata”. Anche se “sono già quattro o cinque anni che c’è questa tendenza”.

Sul fronte delle tendenze si conferma “l’attenzione all’outdoor, alla natura” e, in termini di sistemazioni le scelte sono per “gli appartamenti e casa vacanza con giardino sempre di più, per un motivo di sicurezza percepita”.

Parlando di flussi, in particolare per l’Emilia Romagna e le Marche, l’assenza dei turisti russi, quest’anno legata al conflitto in Ucraina, in realtà è un fenomeno in atto già da qualche anno, “non è un mercato sparito all’improvviso”, dice il presidente della regionale, in quanto già l’anno scorso, a seguito della pandemia e del vaccino Sputnik non riconosciuto in Europa, i flussi ne avevano risentito, a cui si univa la programmazione charter non fatta. A sopperire ci sono “i mercati esteri di prossimità, quali tedeschi, austriaci, svizzeri, si riaprono situazioni sulle quali si era disinvestito”. Nella regione è forte anche il problema legato al tema occupazione, “si cerca personale, ma non c’è per due fattori – osserva Caravita -. Uno è il turn over fisiologico nel periodo di grandi crisi, con gli assestamenti in corso e spostamento di personale dal turismo ad altri settori”. Un altro tema è quello legato ai sussidi statali, “che vanno dal reddito di cittadinanza, alla Naspi e alla fine si decide di stare a casa”. Insomma una serie di fattori “non banali che portano ad una estate sotto tono o da finto tutto esaurito”.

Stefania Vicini  

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