Zilio e la logica del brand

“Io credo nella comunicazione, i consumatori hanno ricevuto il messaggio, che è entrato nelle adv”. A parlare è Ivano Zilio, presidente di Columbus. La sua è una riflessione sul t.o. e su quella che in Italia è una prassi abbastanza diffusa nel turismo organizzato e cioè rilevare i brand storici del settore. Se ci pensiamo bene in questo momento sono diversi i marchi del tour operating che sono stati rilevati e che sono tornati sul mercato. Un’operazione delicata, non facile, importante in quanto riporta in auge brand noti al settore, ma è anche una grande responsabilità, in quanto il consumatore si è affezionato e associa a quel nome quel preciso prodotto, ma questo prodotto è stato concepito in un determinato modo, è specchio di chi quel brand lo ha inventato, del suo modo di essere e di pensare il turismo, è figlio di un’epoca in cui a sua volta, magari, è stato pionere. Cosa ne pensa Zilio?

La logica del fondatore

Il manager è d’accordo sul fatto che il fondatore abbia “una sua logica. Dal mio punto di vista io dico sempre non sono un imprenditore,  sono un uomo di marketing, è la mia disciplina dove ho fatto le mie esperienze del passato”. Questa la premessa, ma parlando del marchio dice: “Sta a te uomo di marketing rivitalizzarlo, comunicarlo al cliente. Puoi anche cambiare posizionamento. Credo che oggi il consumatore guardi altro, cioè è contento che il brand continui ad esistere perché è stato felice con lui”.

Zilio porta l’esempio della Coca Cola, che ha “fatto sì che il consumatore si accorgesse che stava cambiando la formula, variando la quantità di zucchero presente (in linea con le esigenze dei tempi, ndr), ma rimanendo sempre ciò che il consumatore desidera. Questo è il concetto del marchio, che Columbus mette in atto: ti do ciò che tu consumatore vuoi. Penso che sia una metamorfosi”.

Parlando di metamorfosi, il manager fa un passo in più fino ad arrivare al concetto di metaverso. A suo dire “sarà una proiezione che servirà a far crescere, a vedere come acquistare, a proiettare un servizio, ma si dovrà sempre dare la qualità. E’ un passaggio innovativo, dalla carrellata fotografica a quella video. Per questo ci si dovrà adattare al cambiamento e cercare di sfruttare al meglio le nuove tecnologie. Sono convinto che il metaverso sarà un ulteriore passo della digitalizzazione”.

Zilio è convinto che sia una sorta di “metamorfosi moderna, i cui passaggi sono chiari, l’avvento di internet, il timore del passato che fosse un pericolo, l’aver  imparato a sfruttarlo, il digitale e ora il metaverso, è il percorso della digitalizzazione. Bisogna seguire quella che è la metamorfosi del mercato e della trasformazione di come si vanno a ricollocare i prodotti nei mercati”. Per poter seguire tale iter si dovranno “preparare i nuovi dipendenti, la nuova classe di lavoratori”.

E Columbus? “La vedremo cambiare – dice -, con il nuovo portale che sarà ancora più digitale rispetto a prima. Ci saranno sito, booking engine, gestionale. Tutti i tool saranno collegati tra di loro. Dal preventivo, alla contabilità, alle fatture sarà tutto collegato”.

Un t.o. oggi deve seguire i bisogni dei consumatori e Columbus sta seguendo la domanda, che oggi va secondo una logica diversa. “Il consumatore parte dal presupposto che è stato prigioniero per due anni e si domanda ‘dove posso andare?’, ma seguendo sempre desiderio e sicurezza. Ecco perché Columbus non è più un t.o. generalista, ma specializzato che segue il trend di mercato”.

Stefania Vicini

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