Il dinamismo dei prezzi grava sui preventivi

Sarà un’estate connotata da un’attività operativa intensa in agenzia di viaggi. Alla luce dei voucher ancora da evadere, si intensificano le preventivazioni, fatte e riprese più volte a causa di prezzi che nel frattempo sono cambiati e sempre più caratterizzati da un dinamismo schizofrenico.

L’idea del cuscinetto

“I prezzi sono effettivamente troppo dinamici – ammette Ugo Papa, titolare della Turro Viaggi di Milano -. Se un dettagliante fa un preventivo rischia di vederlo cambiare già dal giorno seguente. Potrebbe essere un’idea applicare al preventivo un cuscinetto da 50 o 100 euro per persona in modo da prevenire un adeguamento tariffario se la prenotazione venisse finalizzata ad esempio dopo quattro o cinque giorni dal preventivo”. A volte anche i time limit dei vettori, secondo l’agente di viaggi, traggono in inganno. E fa un esempio pratico: prenoto e vedo che la prenotazione si cancella tra tre giorni, tuttavia la tariffa è una “instant purchase” e quindi “già il giorno dopo l’itinerario non è più quotabile e spesso non c’è più posto nelle classi selezionate”. Più facile gestire i prezzi di un hotel, di un trasferimento o di un’escursione. “Non si riesce a quotare (soprattutto per le partenze di luglio e agosto) né un volo, né un traghetto, soggetti come si sa – sottolinea il manager – a disponibilità delle risorse che nelle date più richieste (e nei weekend) spesso terminano in fretta”. Ugo Papa non si pronuncia sul discorso crociere, per il quale non ha traffico, “ma credo – aggiunge – che sarebbe interessante da ascoltare. Probabilmente con questo prodotto si riescono a prendere opzioni più lunghe e quindi i rischi si riducono”.

Tema pagamenti

Altro aspetto emerso dal contatto con il pubblico è che “oggi il cliente ha letteralmente paura di pagare in contanti, complice l’informazione mainstream piegata ai voleri delle élite tecno-finanziarie e sponsorizzata dai noti neoliberisti tutti insieme decisi a fondare un Nuovo Ordine Mondiale dove ogni essere umano dovrà avere un bancomat ed un conto in banca per poter essere controllato e spiato notte e giorno in ogni suo movimento – ironizza -. C’è chi paga con assegno, chi con bancomat, chi con la carta di credito ma soprattutto con bonifico”. Tornando all’aspetto tecnico il manager fa notare che gli acquisti delle biglietterie sono tutte oramai instant purchase e solo pochi servizi si possono saldare 30 giorni prima della partenza (salvo diversi accordi commerciali tra le parti). E’ probabile – fa poi notare – che non ci siano più fornitori che accettino il pagamento dopo la partenza dei clienti (contro voucher).

Il rinnovo dei sistemi di prenotazione

Lasciando per un attimo da parte i voucher, la notizia costruttiva che deriva da due anni di stop forzato e di ripensamento della tecnologia di back office è che “la maggior parte dei tour operator che assembla più di un servizio ha rinnovato i sistemi di teleprenotazione, grazie anche agli incentivi statali, e attraverso i loro siti si possono costruire pacchetti su misura quotando voli, trasferimenti, soggiorni, escursioni e visite”.

Le pratiche riviste e il personale

A confermare la realtà dei voucher e le difficoltà in seno all’operatività ci pensa anche Salvatore Miano, titolare della siciliana Mianotour. “Di fatto – argomenta – una serie di elementi sta provocando l’esigenza di rivedere più volte le stesse pratiche sia turismo che biglietteria. Lasciando il focus sul turismo, i clienti con voucher vivono con frustrazione l’aumento dei prezzi, presumono si tratti di un tentativo da parte degli operatori di speculare sul possesso dei voucher”. Intanto in agenzia l’aumento della domanda e della conseguente operatività causa un aumento di ore di lavoro “che non sono compensate – sottolinea Miano – dall’aumento della forza lavoro, sia in seno all’agenzia che in seno ai tour operator, con la conseguenza che il lavoro si accumula e le risposte non sono così reattive e dal primo incontro con i clienti in agenzia alla potenziale vendita passa troppo tempo”. Il risultato? Anche la percentuale di conferme rispetto ai contatti e alle richieste di preventivo diventa molto bassa, “tant’è che per cercare di restare efficiente – commenta l’agente di viaggi – io almeno ho deciso di ridurre le domande. Un modo per filtrarle è utilizzare gli appuntamenti, chi sta perdendo tempo generalmente all’appuntamento non si presenta”, conclude il manager.

Laura Dominici

 

Per l’estate meglio aspettare i numeri

Alla domanda, retorica quanto si voglia, di come stia andando l’estate, Salvatore Miano risponde giudiziosamente: “Te lo posso dire alla fine, quando vedo i numeri, in ogni caso la percezione che ho è che il fatturato non sarà mai ai livelli 2019, quando la domanda è potenzialmente agli stessi livelli”. E va oltre, ipotizzando due scenari che si stanno delineando: “Alcuni clienti vengono solo per le rogne in agenzia, mentre le pratiche semplici le disintermediano, peggiorando la qualità complessiva dei clienti, quindi l’operatività, mentre stiamo riscontrando un avvicinamento da parte di una classe di giovanissimi che accettano i consigli, accettano l’esperienza espressa, e non si fanno difficoltà a spendere i dieci euro in più che possono dare maggiori garanzie in termini assicurativi, ad esempio”. Elemento critico importante e da tenere d’occhio, secondo Mianotour, è la rapidità di aumento dei prezzi e la carenza della disponibilità. “Lavori da tre anni (pre Covid) su una pratica Polinesia e nel giro di dieci minuti, tra preventivo e riconferma, ti ritrovi con prezzi aumentati del 20% o peggio senza disponibilità totale”, conclude amaramente. Per Ugo Papa la ripresa senza dubbio c’è, “cauta, ma c’è. Si ricomincia a prenotare con un po’ più di serenità e certezza rispetto al passato – ammette -. Il nostro lavoro è fatto di certezze. Penso che quest’anno il boom interesserà anzitutto le nostre località marine e di montagna, sia negli appartamenti ma soprattutto negli hotel, dove non v’è più obbligo di mostrare il certificato verde, così come nei ristoranti”. Ma c’è interesse anche verso destinazioni un po’ più lontane, visto che sono pochi i Paesi per i quali è ancora richiesto l’obbligo del test antigenico 24 ore prima della partenza. Il cliente sa che per viaggi verso destinazioni di medio e lungo raggio prenotare in agenzia è quasi un obbligo, viaggia più tranquillo senza dimenticare di acquistare in agenzia anche una buona polizza assicurativa. L.D.

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