Le vacanze degli italiani: destagionalizzate, in auto e di scoperta

Si guarda all’estate 2022 con ottimismo e voglia di tornare a viaggiare. Ma quale eredità lascerà la pandemia al turismo? Come è già cambiato e cambierà ancora il modo di viaggiare delle persone?

Secondo le risposte della community del Touring la maggioranza delle persone farà ancora le vacanze in Italia perché il Paese merita di essere sostenuto nella ripartenza, prevale la volontà di destagionalizzare le vacanze (69%), la scelta di destinazioni meno note e affollate (68%) e la preferenza per l’extralberghiero (53%).

“Con l’estate 2022 alle porte possiamo delineare il quadro di quello che è il momento dell’anno da sempre più importante per il turismo italiano”, spiega Matteo Montebelli, responsabile Analisi, ricerche e pubblicazioni del Centro Studi Touring Club Italiano. “La stagione estiva, infatti, incide per circa il 50% sulle presenze totali italiane e straniere e tale rilevanza è addirittura maggiore per quelle destinazioni, come le località balneari, che dall’estate sono particolarmente condizionate. Tutte le previsioni realizzate a fine 2021 concordavano su un fatto: l’anno in corso avrebbe segnato una decisa ripresa che avrebbe riconsegnato il Paese a quella “normalità” pre-Covid non ancora riconquistata”.
“Del resto – prosegue Montebelli – dopo un 2020 particolarmente duro in cui il nostro Paese ha scontato una perdita di oltre il 50% delle presenze totali (-70% per quelle straniere e -34% per quelle domestiche), il 2021 ha fatto registrare un generalizzato miglioramento per il turismo con un incremento sul 2020 del 30% delle presenze totali, più accentuato (+50%) per quelle straniere rispetto alle italiane (+20%), dato che si spiega con il fatto che i flussi domestici avevano per fortuna risentito meno della pandemia già nel 2020”.

L’indagine del Centro Studi del Touring Club Italiano sui programmi di viaggio della community Tci offre una fotografia della nostra prossima estate.

Nell’estate 2022 si assiste a un ulteriore passo verso la normalità: il 79% dei rispondenti afferma che farà “sicuramente” un viaggio (era il 71% nel 2021) mentre un altro 16% lo farà “probabilmente” (era il 20% lo scorso anno). Chi ha già scelto di restare “certamente” a casa è una quota molto bassa (1% contro il 3% del 2021) mentre il 3% ha risposto “probabilmente no” (era il 6% lo scorso anno). Nel complesso, dunque, il 95% della community Touring ha un atteggiamento positivo nei confronti dell’estate che sta per iniziare.

“La ripartenza nel 2022, nonostante l’allentamento progressivo delle restrizioni e una generalizzata predisposizione della domanda a viaggiare ha proceduto, almeno nei primi mesi dell’anno, a ritmi più lenti del previsto a causa dell’inatteso conflitto in Ucraina e di una serie di conseguenze strettamente legate, dall’incremento dei prezzi delle materie prime e dell’energia alla percezione dell’Europa come destinazione poco sicura, all’annullamento dei flussi di un mercato, quello russo, importante soprattutto per alcune aree del nostro Paese come Veneto, Emilia-Romagna, Lazio e Lombardia”.

Gli italiani e l’Italia

Nell’estate 2022 l’Italia è ancora la destinazione preferita (73%), ma ripartono i viaggi in Europa (23%)

Il Bel Paese è da sempre la meta preferita delle vacanze estive dei nostri connazionali. Se di solito il rapporto Italia-estero espresso dalla community Touring era di circa 60-40, nell’estate 2022 continua ancora il trend impostosi con la pandemia: il 73% (era il 91% nel 2021) infatti sceglierà una destinazione domestica. Chi andrà all’estero (27%) sceglierà soprattutto i viaggi in Europa (23%) mentre sono ancora residuali gli spostamenti di più lungo raggio.

Guardando all’Italia, la regione preferita dalla community Touring è il Trentino-Alto Adige, seguita da Sardegna, Toscana e Puglia. Rispetto all’estate 2021, la Sardegna sale nelle preferenze delle persone riposizionandosi quasi ai livelli pre-pandemia.

Il progressivo ritorno alla normalità ha un impatto anche sulle destinazioni scelte degli italiani: se il mare resta irrinunciabile in estate (47%, in calo rispetto al 2021 ma ancora con percentuali al di sopra rispetto al periodo pre-Covid), si registra una diminuzione della montagna (20%, in calo rispetto all’anno scorso ma ancora oltre i livelli 2019). Si segnala una ripresa decisa del turismo urbano (14% rispetto al 9% del 2021 ma ancora lontano dai dati del 2019 quando aveva raggiunto il 23%) mentre continua l’andamento positivo del turismo rurale e dei borghi (9%, in crescita rispetto agli anni precedenti).

Luglio piace

Per quanto riguarda il periodo delle partenze, permane tuttora l’inversione della classica stagionalità estiva: ci si concentrerà, infatti, perlopiù in luglio (31% rispetto al 36% del 2021 e al 30% del 2019) e in seconda battuta in agosto (27% rispetto al 32% del 2021 e al 36% del 2019). Da sottolineare il fatto che aumenta la quota di chi sceglie le stagioni di spalla, forse per contenere le spese vista la difficile situazione di contesto: giugno (19%) registra infatti una spiccata crescita rispetto agli anni precedenti così come settembre (16%).

La prevalenza dei viaggi domestici si riflette anche sulla scelta del mezzo di trasporto che vede una polarizzazione forte sull’auto (56%), anche se meno marcata rispetto al 2021 (67%) o al 2020 quando aveva superato il 70%. Parallelamente, cresce la percentuale di coloro che utilizzeranno l’aereo (21% rispetto all’11% del 2021 e all’8% del 2020) anche se si tratta di un dato lontano dalla situazione pre-pandemica.

Vacanza in famiglia

Dai dati relativi all’estate 2022 sembra superato il timore, registrato lo scorso anno, di partire in vacanza con un gruppo allargato (18%, in lieve aumento sul 2021): la maggior parte andrà con il nucleo familiare ristretto composto da partner e/o figli (65%, in linea con i dati pre-pandemia). Si va in vacanza soprattutto per staccare la spina (35%, in calo rispetto al 2021 ma comunque al di sopra del dato del 2019) e per conoscere/imparare (20%, in crescita rispetto al 2021). La cura di salute e benessere (14%) è in calo rispetto all’anno scorso quando costituiva la seconda motivazione di viaggio.

“Occorre rinunciare all’idea – certamente rassicurante ma forse ormai non più realistica – di una ripresa lineare e progressiva: la nuova normalità, alla luce della pandemia e di un contesto geopolitico in cambiamento che necessiterà di tempo per assestarsi, ci deve abituare a interpretare fenomeni consueti, come le vacanze, in modo differente, ma non per questo necessariamente negativo – precisa Montebelli -. La nostra vita sta procedendo verso una “normalità” che è fatta da passi in avanti, battute di arresto e imprevisti cambiamenti: le stesse dinamiche stanno interessando e interesseranno nei prossimi mesi il turismo”.

“Da quanto osserviamo oggi, potremo assistere nelle prossime settimane a uno scenario che si compone di tendenze differenti. Da una parte, il mercato incoming sarà certamente più dinamico rispetto ai due anni precedenti – dato confermato anche dalle previsioni internazionali sulla netta ripresa del traffico aereo – anche se per quanto riguarda il nostro Paese si muoverà a due velocità. Una maggior crescita caratterizza i mercati europei mentre quelli extraeuropei, pur in aumento rispetto al recente passato, potranno presentare ancora difficoltà. Per quanto riguarda il mercato domestico, questo risulterà fondamentale, anche se oggi, in misura maggiore rispetto agli ultimi due anni, alcuni potranno guardare con rinnovato interesse alle destinazioni estere soprattutto di breve-medio raggio e forse, costi della mobilità permettendo, anche quelle Oltreoceano. Resta comunque il fatto che la crisi innestata dall’incremento dei
prezzi dell’energia potrebbe costituire una nuova motivazione per continuare a scegliere l’Italia per le vacanze incentivando un turismo lento e “di prossimità” a tutto vantaggio delle destinazioni balneari ma anche di quelle montane e in generale del territorio interno”, conclude il responsabile Analisi, ricerche e pubblicazioni del Centro Studi Touring Club Italiano.

 

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