Il ritorno ai livelli pre-pandemici tra il 2024 e il 2025, il “revenge travel”, il supporto, la sicurezza e la convenienza come elementi chiave di scelta, la crescente importanza del bleisure e della sostenibilità, la ricerca di nuovi strumenti e tecnologie e l’esigenza sempre maggiore di personalizzazione: sono questi alcuni dei punti emersi dall’indagine “Mapping Travel’s New Normal”, commissionata da Sabre e condotta da Dr. Fried & Partners, società di consulenza con sede a Monaco di Baviera, tramite ricerche quantitative e qualitative su un panel di oltre 500 decision maker di compagnie aeree e agenzie di viaggio. Le domande sono state preparate in otto lingue, poste ad intervistati di 20 Paesi nelle regioni Emea, Apac e Americhe, oltre a focus approfonditi con leader di settore selezionati. Ai partecipanti sono stati fatti quesiti riguardanti l’impatto della pandemia sui clienti e sul business ed è stato domandato loro quali siano le implicazioni per il futuro dell’industria dei viaggi. I risultati più significativi evidenziano le diverse priorità delle compagnie aeree e delle agenzie di viaggio.
I livelli pre-Covid
In termini di volumi, più di tre quarti degli interpellati si aspetta di tornare ai livelli pre-Covid tra il 2023 e il 2025; in particolare più del 50% ritiene che questo avvenga entro il 2024 e più dell’80% entro il 2025. La tendenza è confermata anche dai dati di Sabre: “Negli ultimi 12 mesi si è assistito – ha commentato Paola De Filippo, general manager per l’Italia -a una traiettoria ascendente, ma con più stop. In termini di prenotazioni aeree e passeggeri imbarcati c’è stato un aumento tra il 50% e l’80% rispetto al 2019. Il booking negli alberghi, che però non è incluso nell’indagine, ha registrato agli inizi di maggio un più 112%”.
Pianificazione e revenge travel
Nella pianificazione del viaggio risultano prioritari la comodità e la sicurezza, oltre al fare affidamento sul consiglio di un esperto. La pandemia ha influito anche sulla tipologia del viaggio: il corto raggio ha, infatti, superato il lungo fin dall’inizio della ripresa. L’81% degli agenti di viaggi interpellati ritiene che i viaggi organizzati da t.o. o adv saranno sempre più richiesti, mentre il 72% pensa che si continuerà a viaggiare maggiormente a livello domestico o regionale. Il fatto che negli ultimi due anni si sia rinunciato agli spostamenti ha determinato la crescente importanza del cosiddetto “revenge travel”, cioè di viaggi che hanno come obiettivo la compensazione del tempo perduto. I consumatori non solo sono sempre pronti a partire, ma sono anche disposti a pagare di più per avere la giusta esperienza. “La mentalità low cost – ha aggiunto la manager – è un po’ scemata, ma è difficile prevedere quanto la tendenza potrà durare”. Tra i fattori che rivestono crescente interesse c’è quello della sostenibilità.
Il punto interrogativo del bt
Il business travel rimane, però, un punto interrogativo: in molti già prevedevano che avrebbe richiesto più tempo per un’effettiva ripresa e le aziende non permettono ai loro dipendenti di viaggiare se non c’è la sicurezza assoluta per la persona. C’è anche un tema di attenzione ai costi. Ma come sarà il bt del futuro? Più che avere un ufficio le aziende dovranno far sì che i membri del team si incontrino più regolarmente; il viaggio diventa il nuovo ufficio. Bisogna, però, saper essere creativi, veloci e pronti, anche tecnologicamente, per cogliere le nuove opportunità che si presentano. Il viaggio di lavoro, infatti, si combinerà sempre più con quello leisure: così la pensa l’82% dei dirigenti di compagnie aeree.
Sostenibilità e velocità di cambiamento
Se la sostenibilità nella parte iniziale della ripresa non era una priorità, “forse perché c’era frenesia”, ha affermato De Filippo, il quadro è destinato a cambiare: il 65% degli interpellati si aspetta che i fornitori di viaggio offrano esperienze più sostenibili. Per l’87% la sostenibilità è un elemento importante e bisogna considerare che “nel 2011 solo il 20% la pensava così – ha evidenziato la manager -; il dato si è triplicato, al 54%, nel 2021”. Il ritmo del cambiamento sta accelerando ed è difficile stare al passo. “Tuttavia – ha proseguito De Filippo – le aspettative per l’estate sono positive, addirittura migliori del previsto, anche se diverse città dell’Asia sono ancora soggette a un forte blocco e l’arretratezza nella produzione e nella consegna porta a un aumento dei costi e dell’inflazione”.
Il new normal
Come gestire il new normal? “C’è molto da fare – ha sottolineato la manager -. In primis per soddisfare le esigenze del cliente, per esempio in termini di personalizzazione dell’esperienza, un punto focale. Bisogna creare un’industria più sostenibile e per farlo sono necessari due fattori: tecnologia e collaborazione. Molti durante la pandemia si sono aggiornati tecnologicamente e si aspettano lo stesso dai partner, mentre c’è una sensibilità crescente che la cooperazione intersettoriale sia essenziale”. Più della metà delle adv partecipanti al sondaggio ha risposto che ora dedica più tempo alla ricerca di nuovi strumenti, servizi e tecnologie; si tratta di un’attività a cui si presta particolare attenzione soprattutto nella regione Apac, come confermato dal 71% delle adv intervistate in quest’area. Il 92% ha dichiarato di desiderare il supporto dei partner tecnologici per creare un’esperienza più fluida in termini di shopping, prenotazione e vendita, mentre l’89% ha risposto di volere strumenti utili per personalizzare i viaggi; il 96% delle compagnie aeree intervistate si aspetta soluzioni all’avanguardia per offrire opportunità di crescita e un miglior servizio clienti per avere più alti livelli di soddisfazione.
Nicoletta Somma