Sarà pronto a settembre il nuovo piano aeroporti, progetto al quale lavorano ministero per le Infrastrutture ed Enac. La prima bozza arriverà appunto fra tre mesi, ha affermato il presidente Pierluigi Di Palma e il piano farà perno sul ruolo degli scali nel sostenere lo sviluppo economico del territorio e sull’intermodalità. Altra novità è che non ci si concentrerà sulle chiusure, che potrebbero interessare i micro-scali.
L’Italia in merito a innovazione ed esperienza nel controllo di volo è meglio posizionata di altri competitor europei e sta attirando infatti traffico aereo. Nel Vecchio Continente ci sono rotte molto congestionate e gli equivalenti di Enav in Francia, Germania e Belgio non riescono a sostenere i volumi, con situazioni in netto peggioramento. Questo, spiega Il Sole 24 Ore, sta spingendo Eurocontrol a spostare le rotte a Sud, con maggiori attraversamenti del suolo tricolore. A cascata ciò può attirare più traffico anche negli scali nazionali.
In Italia l’80% del traffico è prodotto da 14 scali maggiori, ma nel Paese ci sono 45 aeroporti di una certa rilevanza ed esiste la possibilità di ridare vita alle realtà con meno movimenti facendo perno su digitalizzazione e remotizzazione del controllo di volo sul quale Enav ha puntato un miliardo di investimento entro il 2031. In 8 anni 26 scali su 45 saranno controllati in remoto da due hub (Padova e Brindisi, in quest’ultima città è stata presentata ieri la prima torre di controllo remoto).